Ercole a New York – Arthur Allan Seidelman

13 agosto 2012 Lascia un commento

Sarei tentato di costruire un’apologia di Arnold Schwarzenegger e non tanto per l’ammirazione smisurata per un uomo che in vita sua ha saputo eccellere in molti campi ma per spiegare un film per il quale serve inquadrare esattamente l’attore nel suo contesto umano, sportivo e professionale.
Se si analizza il film in senso stretto, viene da se’ che stiamo parlando di una colossale ed inutile boiata per cinemino di provincia di troppi decenni fa.
La sola idea di un dio antico che sbarca per noia nella New Your odierna e’ quantomeno ridicola e un decennio oltre il 2000, un gorillone rosa che gira seminudo per la citta’ e’ quantomeno grottesco ma e’ sbagliato decontestualizzare il film dal periodo e come ho detto dall’attore.
La pellicola e’ datata 1970 e a quel tempo i culturisti erano considerati ancora soggetti da circo, non del tutto sdoganati dai peplum che grazie ad attori come Steve Reeves fecero conoscere al mondo una nuova razza di atleti.
A quel tempo Schwarzenegger aveva 23 anni ed aveva gia’ raggiunto risultati eclatanti nel body building, vincendo a man bassa in ogni categoria possibile, rivoluzionando le regole stesse della disciplina, i metodi di allenamento e le preparazioni. Uomo dalla grande intelligenza e grande intuito commerciale, fin da giovane seppe fiutare i giusti affari e insieme ad altri pionieri del body building moderno in primis Joe Weider, fece conoscere questo sport al mondo e "Ercole a New York", sua prima partecipazione cinematografica, fu uno dei tanti veicoli che lo condussero alla celebrita’ sino ai fasti successivi ormai noti a chiunque.
Certo che fosse dipeso da questa sconclusionata e grottesca pellicola, la carriera di Arnold si sarebbe disintegrata ma le ragioni per le quali ancora oggi se ne parla non sono di natura artistica ma l’occasione di vedere uno dei piu’ grandi atleti di tutti i tempi, giovanissimo, in un grande momento di forma e all’esordio della carriera d’attore.

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