Erdoğan, l’Mgk e i posti attorno al tavolo

La rivoluzione politica che sta vivendo la Turchia nell’ultimo decennio, la transizione da un sistema autoritario a una piena democrazia, è evidente anche nei simboli: nei messaggi che vengono trasmessi attraverso le immagini più che con le parole. Ha parlato nei giorni scorsi della nuova organizzazione dei posti in occasione del Consiglio militare supremo (Yaş): non più il primo ministro fianco a fianco col capo di stato maggiore, Erdoğan da solo sul lato corto e tutti gli altri sui lati lunghi. Il cambiamento è arrivato anche al Consiglio di sicurezza nazionale, nella residenza presidenziale di Çankaya ad Ankara: in precedenza, il presidente della Repubblica che lo presiede sedeva da solo sul lato corto, i civili e i militari separatamente sui lati lunghi (militari da un lato, primo ministro e ministri dall’altro); nell’ultima riunione di ieri, il presidente Gül era regolarmente al suo posto: ma non c’era una separazione tra civili e militari, i posti sono stati assegnati esclusivamente in base al rango protocollare (in precedenza, accadeva puntualmente che ministri di rango elevato fossero seduti più lontano dal presidente rispetto a militari di rango largamente inferiore). E altri cambiamenti simbolicamente rilevanti sono allo studio: nei prossimi mesi ne vedremo delle belle.