l'articolo originale
Alcuni affermano che la strada verso l’amore di un uomo passa attraverso il suo stomaco.
A leggere questo articolo sembra proprio vero: colpevole di omicidio e incastrato con prove evidenti e schiaccianti l’uomo, consapevole di avere poche possibilità di cavarsela, ha patteggiato un rito senza lunghi strascichi con un ergastolo “calorico”.
Evidentemente la dieta proposta quotidianamente nel suo primo soggiorno in cella non era delle migliori.
L’uomo ha quindi deciso di “accettare” la sua pena senza fare ricorsi in cambio di una concessione sul menu che ora, solo per il suo caso, comprende pollo fritto, torta di carote e gelato per tutta la vita.
Il giudice ha accettato e penso abbia fatto bene: così ha condannato alla sofferenza a vita anche il suo fegato!
Dal TGCom del 28 Luglio 2008. A questo indirizzo.
Succede anche questo negli Stati Uniti: un omicida ha concordato col giudice una condanna che prevede il carcere a vita senza appello in cambio di un menù in prigione a base di pollo fritto. La sentenza, che riguardava la morte di un 39enne, permetterà di far risparmiare stress psicologico alla famiglia della vittima e soldi al sistema giudiziario. O almeno è quello che ha detto il giudice.
Tremayne Durham ha deciso di scendere a patti col giudice dopo aver assaggiato per due anni la cucina della prigione nella quale si trova dopo l’arresto. Durham, abitante a New York e già condannato per stupro, si è reso colpevole di omicidio nel giugno del 2006 quando ha ucciso con un colpo di pistola alla testa Adamo Duane Calbreath.
L’omicida aveva acquistato da una società in Oregon un camioncino per vendere gelati da 18mila dollari. Poi ha annullato l’ordine ma si è visto rifiutare la restituzione della caparra. Così è andato armato dalla ditta da cui aveva comprato il mezzo per farsi ridare i soldi: qui ha incontrato la sua vittima. Un dipendente che ha pagato con la vita colpe non sue.
Dopo pochi giorni la polizia ha risolto il caso e ora ci si trova davanti a questa sentenza: pollo fritto, purè di patate, insalata, torta di carote e gelato per tutta la vita. Durham in cambio accetterà di non fare ricorso alla sentenza. Il giudice Eric Bergstrom ha accettato. La motivazione? Evitare un ulteriore stress emotivo per i familiari e far risparmiare allo Stato un milione di dollari: un processo del genere con tutti gli appelli può arrivare a durare anche 20 anni.