La zona vinicola
La zona vinicola di Erice, nella punta più occidentale della Sicilia, a pochi chilometri da Trapani, ha una produzione vinicola relativamente giovane ma già molto promettente.
La piccola area è in fermentazione e intende raggiungere presto posizioni di rilievo nel panorama enologico nazionale e internazionale.
Fulcro della zona è l'incantevole e antico borgo di Erice, con le sue piccole pasticcerie e i suoi laboratori alimentari a carattere famigliare.
Terra di miti e leggende, tra Greci, Cartaginesi e Romani, vi si coltivava la vite da tempi antichi, ma soltanto recentemente si sta riscoprendo l'antica tradizione vinicola. Secondo la leggenda Erice fu fondata dagli esuli troiani che poi fonderanno Alba Longa e Roma.
Il clima asciutto, l'escursione termica, la ventilazione marina e la morfologia del terreno stanno dando risultati elevati.
I vigneti sono posti tra le colline che circondano il Monte Erice, che ha un origine tettonica pleistocenica, con presenza di calcari dolomitici di basalti triassici, dalla conformazione calcarea nodulare di natura carsica.
Seguono in discontinuità calcilutiti e calcisiltiti marnosi con noduli di selce, marne calcaree e silicizzate, ed argille silicee.
I vitigni rossi
I vitigni rossi coltivati nella zona non differiscono dai classici coltivati in Sicilia, con il mix tra gli autoctoni Nero d'Avola, Frappato e Pignatello e le classiche nobili francesi, Merlot, Syrah e Cabernet Sauvignon.
Generalmente non viene usato il Sangiovese, anche se coltivato.
L'Erice DOC rosso
La denominazione di origine controllata Erice è relativamente giovane ed è stata istituita solo nell'ottobre del 2004 per decreto ministeriale.
Autorizza la produzione di vini bianchi, sia secchi che passiti, e vini rossi che devono essere vinificati con percentuali minime di Nero d'Avola del 60%, con il restante 40% affidato alle altre varietà rosse.
La zona di produzione autorizzata è una piccola area nei dintorni di Trapani, che comprende i territori dei comuni di Buseto Palizzolo, Erice, Valderice, Custonaci, Castellammare del Golfo e la parte del comune della stessa Trapani.
Le rese massime autorizzate sono di 11 tonnellate per ettaro per tutte le uve tranne che per il Merlot e il Cabernet Sauvignon, per i quali la quota massima è fissata a 9 tonnellate per ettaro.
Le tipologie disciplinate sono il Rosso, il Rosso Riserva e i monovarietali con minimo l'85% della varietà nell'assemblaggio.
Il titolo alcolometrico minimo deve essere di 12,5% vol.
Il Rosso deve essere di colore rubino intenso, con profumi vinosi e gusti asciutti, moderatamente tannici. Da degustare con pasta e fagioli e altre minestre asciutte, i salumi e i formaggi a pasta dura.
Il Nero d'Avola rispecchia la sua delicatezza con gusti pieni e moderatamente tannici.
Il Frappato è armonico, gradevole, con colore rosso rubino intenso. Incontra bene la carne rossa arrostita e la pasta al forno. Dopo pasto si accompagna ai formaggi duri e i salumi stagionati, ma anche, nella migliore tradizione siciliana che vede questi vini leggeri accordarsi con il pesce, le triglie al cartoccio e gli spaghetti alla marinara.
Il Pignatello ha odori vinosi, fruttati, con bocca leggera e armonica leggermente tannica. Questo morbido vino si abbina bene con carni bianche alle erbe dolci e rosse non troppo elaborate e salumi.
Anche il Cabernet rispecchia gli aromi erbacei e gradevolmente fruttati del vitigno, con bocca asciutta e armonica. Molto bene con arrosti, carni grigliate, lasagne e formaggi di media stagionatura.
Il Merlot è asciutto, gradevole e fruttato con i classici profumi di ciliegia e lampone. A tavola si serve con il coniglio al forno, gli arrosti e i salumi, senza dimenticare i formaggi duri.
Il Syrah continua a dare notevoli risultati in Sicilia e non sfigura affatto nella vinificazione nei confronti dei suoi cugini della Valle del Rodano.
È un vino delicato negli odori caratteristici, con colore rubino e sapori asciutti con buone trame di tannini. Bene a tavola con carni arrostite e pasta al forno.
Il Riserva ha colore rubino tendente all'aranciato, con profumi profondi, fini, eterei e complessi. Il palato è asciutto e tannico. Arrosti, paste al forno e agnelli per questo vino invecchiato.
Le aziende
Le aziende che vinificano l'Erice DOC sono ancora poco conosciute e d'altra parte la denominazione è molto giovane.
Tra le tante si sta segnalando ai concorsi internazionali la Casa Vinicola Fazio che vinifica tutte le tipologie della denominazione sia in bianco che in rosso.
Il suo Nero d'Avola ha vinto la medaglia d'oro al festival internazionale di Zurigo nel 2008 e altri premi sono in vista.
Il Pietra Sacra Riserva ha conquistato la medaglia d'argento a Bruxelles e la gran menzione al Vinitaly nel 2009.
Ci si puo rivolgere anche alla Cantina Sociale Ericina, che ancora non vanta premi ma vinifica i suoi Erice.