Palazzo Fodri è stato acquistato con denaro ricavato dalla vendita di immobili facenti parte del patrimonio, denaro che poteva SOLO essere reinvestito in patrimonio che producesse reddito per gli scopi statutari della Fondazione. NON POTEVA e NON PUÒ essere destinato direttamente agli usi correnti della Fondazione o di chiunque altro!
Delle due l’una… o io ed altri facenti parte del precedente CdA abbiamo letto tone per balone su atti e statuto e ci hanno raccontato panzane (ma ne dubito fortemente) o… scusate… ma le panzane ce le stanno raccontando ora!
Non ho più contatti con la Fondazione e men che meno con i facenti parte del nuovo CdA ma mi piacerebbe sapere da chi ha fortemente caldeggiato quell’acquisto come un grosso affare per la Fondazione ed ancora oggi fa parte del CdA come vede e vive questo nuovo corso che è in netto contrasto con quanto sostenuto approvato e fatto esattamente due anni fa!
Nella vita le cose cambiano, si può cambiare idea adeguandosi alle situazioni, ci si può anche pentire di decisioni prese in passato perché col senno di poi magari ci si rende conto di aver fatto un errore ma lasciar cadere nell’oblio la precedente decisione VOLUTA E CONDIVISA PIENAMENTE a favore di questa, che ne è l’esatto contrario, senza aver nulla… assolutamente nulla da dire… mi lascia oltremodo perplessa.
Palazzo Fodri è stato indigesto a qualcuno fin dall’inizio e continua ad esserlo… avrebbero voluto (o dovuto?) venderlo fin da subito… e ci si arriva ora complice la crisi… chi ci crede che sia una novità contingente? La mancanza di liquidità come viene risolta se il denaro ricavato dall’eventuale vendita di palazzo Fodri dovrà comunque rimanere PATRIMONIALE e non usato per altri scopi? Certo in questi due anni potrebbe anche essere stato modificato lo statuto… potrebbe… ma è così?
Ernesta Del Sarto
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