Magazine Diario personale
Una riflessione la mia, che è maturata recentemente, forse perchè mi è stato fatto più volte notare e soprattutto in famiglia, che ho la tendenza a togliere, con fulminea velocità, i piatti da tavola, talvolta mentre i malcapitati familiari stanno ingoiando l'ultimo boccone. Così, mi son messa a pensare a questa sorta di mania. Perchè mi comporto così? Ripensando ai miei trascorsi infantili, a quando per me il verbo "aver fame, essere affamati" non aveva alcun significato, mi sono riaffiorati alla mente dai vecchi cassetti della memoria, i pensieri di un tempo: mangiare uguale perdita di tempo prezioso. Tempo tolto ai miei pensieri, ai giochi, alla lettura, alla mia voglia di stare da sola nella mia cameretta senza essere disturbata da nessuno, quindi gli orari dei pasti (oltre al fatto che la fame non si faceva mai sentire), sottraevano tempo. Ripensando a ciò, ho rivisto anche il mio modo di essere adesso, ancora legato a quegli istinti. Mangiare mi piace, ma nella mia mente continua ad essere una perdita di tempo, tempo sottratto, tempo mancante, pericolo forse? Se sono sola, per me diventa inutile persino sedermi a tavola, mangio in piedi, comodo e veloce; se sono con i miei familiari, sosto a tavola solo il tempo necessario a masticare, deglutire, complimentarmi per la bontà delle pietanze (siano esse cucinate da me o da loro) e poi via, preparsi a sparecchiare, fare la cucina e togliere tutto di mezzo, andare in altra stanza. Per me è una totale assurdità che si stia a tavola una volta finito il pasto semplicemente per chiacchierare, con la tavola ancora da sparecchiare e i piatti da lavare, il mio solito atavico istinto mi dice che si deve sbarazzare tutto e poi dedicarsi alla conversazione in un luogo più consono ad essa. Mi chiedo se non vi sia una sordida sensazione di paura, il pasto come sosta, come pausa, il fermarsi chissà, in un luogo pericoloso, sotto il tiro dei cecchini, con il pericolo di un agguato, quindi, sbrigarsi e marciare per andare in un luogo sicuro. L'unico pasto che per me vale la pena godersi è la colazione, illuminante momento di delizia. Sola o in compagnia, per colazione siedo, e sosto (mai troppo), ma sosto; respiro l'inizio della giornata come fosse una sorta di nascita, un nuovo affacciarsi al mondo, giorno, metafora della vita, tutto da vivere.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Il trekking che non ti aspetti con “SENTIERI DI ANTHORA”
Un'attività pulsante del biellese è lo sport, al fianco dell’aspetto industriale per cui il territorio è conosciuto in tutto il mondo, la provincia di Biella... Leggere il seguito
Da Anna Pernice
DIARIO PERSONALE, VIAGGI -
Coming Soon: TGS Tonbridge 2015
Abbiamo letto nei giorni scorsi qualche notizia riguardante i centri TGS riservati agli studenti delle scuole medie, Coulsdon e Caterham. Leggere il seguito
Da Tgs Eurogroup
DIARIO PERSONALE -
Giardino post wedding
In casa nostra è risaputo che la parola organizzazione non sempre fa rima con la parola famiglia. A poco più di un mese dal grande giorno, oltre a lavoretti di... Leggere il seguito
Da Mammachevita
MATERNITÀ, PER LEI -
Coming Soon: TGS Caterham 2015
Dopo aver conosciuto il centro di Coulsdon e i dettagli delle attività qui previste per i nostri studenti, continuiamo oggi la rassegna dei centri TGS previsti... Leggere il seguito
Da Tgs Eurogroup
DIARIO PERSONALE -
Coming Soon: TGS Coulsdon 2015
E’ iniziato il conto alla rovescia: tra esattamente 14 giorni comincia la tanto attesa TGS Summer 2015! Seguitela ogni giorno dalle pagine di questo blog, da... Leggere il seguito
Da Tgs Eurogroup
DIARIO PERSONALE -
Don Bosco 1815-2015: post #29
Nel racconto delle “Memorie dell’Oratorio” è giunto il momento per Don Bosco di andare ad abitare in maniera stabile presso l’Oratorio di Valdocco… Memorie... Leggere il seguito
Da Tgs Eurogroup
DIARIO PERSONALE