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Erri De Luca: il pm chiede 8 mesi di condanna

Creato il 21 settembre 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Il Pubblico Ministero Antonio Rinaudo ha formulato una richiesta di condanna di 8 mesi nei confronti di Erri De Luca, imputato per istigazione al sabotaggio. A giorni la decisione del giudice Iadeluca.

Otto mesi di reclusione per aver istigato al sabotaggio della tav. E’ questa la condanna formulata e chiesta dal pm di Torino Antonio Rinaudo nei confronti dello scrittore Erri De Luca. Stando alle conclusioni del Pubblico Ministero le parole pronunciate da Erri De Luca andrebbero contro il diritto costituzionale alla pubblica sicurezza.

Erri De Luca. Photo credit: Niccolò Caranti / Foter / CC BY-SA

Erri De Luca. Photo credit: Niccolò Caranti / Foter / CC BY-SA

“Nelle interviste rilasciate pubblicamente – ha affermato Rinaudo nella formulazione dell’accusa – l’imputato ha incitato al sabotaggio”. Il pm si riferisce in questo caso alle dichiarazioni rilasciate il 1 settembre 2013 all’Huffington Post e a quella analoga di qualche giorno dopo all’Ansa. All’epoca la Valle era stata teatro di una lunga stagione di attacchi ai cantieri della Torino-Lione che avevano portato, in data 31 agosto 2013, all’arresto di alcuni attivisti a causa del ritrovamento di bottiglie e cesoie nella loro auto. In polemica con l’appello lanciato dal Procuratore Capo di Torino Giancarlo Caselli sul rischio terrorismo in Val Susa, Erri De Luca aveva dichiarato che “la tav va sabotata”, subendo la denuncia del gruppo Lyon-Turin Ferroviaire (Ltf), committente dei lavori.

Lo scrittore napoletano, ormai al centro di un processo che ha attirato le attenzioni di lettori affezionati e di simpatizzanti colleghi d’Oltralpe, si è detto dal canto suo sorpreso per la formulazione della domanda di condanna, che si aspettava più pesante. “Mi sarei aspettato il massimo della pena – ha commentato lo scrittore davanti al nutrito pubblico di sostenitori No Tav presente a processo – invece sono stupito della differenza fra gli argomenti prodotti dall’accusa e una entità tanto esigua della richiesta. Non sono un martire, non sono una vittima, ma solo un testimone di una volontà di censura della parola”.

All’udienza, oltre a Erri De Luca e al suo avvocato, Gianluca Vitale, ha presenziato anche l’altra parte in causa, la Ltf, società rappresentata dal legale Alberto Mittone e che, essendo la società che presiedeva il cantiere Tav all’epoca dei fatti, si è costituita parte civile nella vicenda. Novità decisive sono attese nei prossimi giorni, quando il giudice Immacolata Iadeluca darà spazio alle ultime repliche e leggerà il dispositivo, mettendo la parola fine alla spinosa vicenda.

D.G.

Tags:antonio ribaudo,De Luca,Erri,giancarlo caselli,lione,no tav,sabotaggio,tav,torino

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