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Eryi’s Action – Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi
Recensione del 31/12/2013

Cover Eryi's Action

PC Pegi 3 TESTATO SU
PC

Genere:

Sviluppatore:

Produttore: Nyu Media

Distributore: Digital Delivery

Lingua: Inglese

Giocatori: 1

Data di uscita: 30/08/2012

VISITA LA SCHEDA DI Eryi's Action

Pro-1Difficile, ma non nel senso canonico del termine Contro-1Sa essere molto frustrante

Pro-2Oscilla tra il geniale, il ridicolo... e il sadico Contro-2Decisamente non per tutti

Come quest’ultima generazione ci ha insegnato, gran parte dei giochi sono concepiti con il solo scopo di assecondare il giocatore, garantirgli una vittoria sicura, senza impegno, vuota, un freddo corridoio senza arte né parte fino ai titoli di coda, buttati lì dopo 5-6 ore di agonia cerebrale, per poi essere acclamati dallo stesso software che ci ha guidato passo passo come un burattinaio (You Won The Game, in puro stile Big Rigs). Ma esiste anche una piccola, minuscola minoranza che preferirebbe veder bruciare il disgraziato dietro lo schermo all’inferno, fargli patire ogni più piccolo frangente, come un malsano scherzo partorito da un programmatore sadico ansioso di trasmettere le sue passioni masochiste all’utenza di tutto il mondo. Ormai di queste perle grezze ne esistono così poche che ogni esemplare è considerato a prescindere una sorta di must per gli amanti della pura ebbrezza videoludica, come un Super Meat Boy o un Demon’s Souls a caso (non che ciò abbia un’accezione negativa, badate bene), ma il concetto stesso di difficoltà è indubbiamente relativo.

Normalmente in quali circostanze definiamo un gioco “difficile“? Eccessiva quantità di nemici e/o proiettili in campo? Barra salute o numero di Continua esigui? Schemi intricati e/o confusionari? Level design esageratamente proibitivo? IA troppo affilata? Capacità e/o dotazione inadeguata per affrontare l’ambiente circostante? Potrei continuare, le opzioni non si fermano certo qui, ma se un titolo risultasse  impossibile da completare poiché trattasi di un ineffabile bastardo? Come sarebbe mettersi alla prova contro un essere che cerca di farci fuori in qualunque modo immaginabile (e quando dico “qualunque” intendo QUALUNQUE)? Una di quelle esperienze in cui la dura realtà dei fatti sfiora il ridicolo per intenderci. Toh, guarda caso l’ospite di oggi è l’esempio perfetto di ciò che cerco di spiegarvi, e a presentarcelo è Xtal Sword,  insieme a Nyu Media, che si sta prodigando di distribuire in Occidente giochi che normalmente avremo visto solo col binocolo (come un certo eXceed che trovate recensito qui). Dimenticatevi noiosi tutorial, pompose cutscene in CG e buonsenso, o Eryi’s Action vi traumatizzerà. Ma come?

Eryi’s Action – Recensione

PROBLEM, PLAYER?

Ad un primo sguardo Eryi’s Action sembra quasi un omaggio ai vecchi Super Mario Bros. bidimensionali, Super Mario Bros. 2 per la precisione, data la possibilità di raccogliere e lanciare sia oggetti che nemici, quindi un platform alla vecchia maniera, ma sin da subito ci si rende conto che qualcosa non torna. Si inizia il proprio viaggio in una casetta, con le classiche tre vite e un obiettivo: recuperare l’adorato melone della protagonista (ma comprarne un altro no?!). Ottenute tutte le “informazioni” dal blocco al centro della stanza si fa per uscire dall’ingresso, quando improvvisamente… SBAM! Una padella caduta dal soffitto stende Eryi all’istante. Ok, può capitare (?), nessun problema… spazio e tempi calcolati, abile gioco di gambe e via, schivata la minaccia… SBAM! Un’altra ufo-padella la pialla subito dopo. Aperta una breccia tra le fila dell’esercito nazista della Mondial Casa si spalancano finalmente le porte del primo mondo, ovviamente senza vite supplementari dopo neanche 30 secondi di gameplay. E qui la scoperta della verità: il contatore mostrato dopo ogni dipartita non indica quante volte sarà possibile riprovare prima del fatidico game over, ma si tratta bensì di un praticissimo “conta-morti”, unico per la durata dell’intera avventura, che come un monito sembra ricordare al giocatore: “Guarda quante volte sei schiattato, schifoso!“. Dopo lo zero andrà infatti a -1, -2, -3… -47, questa è la cifra raggiunta dal sottoscritto prima di riuscire a finire il maledetto primo livello, di norma il più facile del gioco. Neanche l’HUB di selezione è al riparo dai tiri mancini dei programmatori, il ché è tutto dire.

Punte a tradimento dal terreno o dal cielo, finti elementi dello scenario, voragini e nemici nascosti, vicoli ciechi, finte scorciatoie, piattaforme difettose… il level design non brillerà per originalità, ma i tranelli orditi dagli sviluppatori sono a dir poco geniali. Infami, imprevedibili, frustranti, contrari alla convenzione di Ginevra, ma geniali. Arrivato alla metà del secondo livello ero già pronto a stroncare questa seduta dal dentista, stop alle sofferenze, ma poi qualcosa è cambiato, il mio cervello ha iniziato ad accettare la crudeltà delle morti improvvise per cause umanamente inspiegabili, e da platform di dubbia moralità Eryi’s Action è diventato una sorta di gioco mentale tra me e l’IA, una ragionata caccia alla trappola, un “raffinato” confronto per stabilire il più furbo tra i due. Captare il pericolo e aggirarlo di conseguenza è motivo di gaudio e tripudio, mentre via di rage quando a farla franca sono le minacce ambientali, ma non è uno di quegli scatti d’ira dannosi per la salute, come il classico Brutto Colpo nei momenti più critici, ma qualcosa di più… “sportivo”. Si spalancano gli occhi increduli, si sorride bonariamente, si manda a quel paese mezzo mondo e si riprova come se niente fosse, incurante dell’umiliazione subita, consci della futura ribalta. Giusto dopo essere rimasti più di un quarto d’ora nello stesso segmento si potrebbero vagamente causare scosse telluriche nelle immediate vicinanze (e purtroppo accade spesso), ma basta ragionarci un po’ su per venirne a capo. Già, probabilmente è il sottoscritto ad avere qualche rotella fuori posto, ma lungo i 12 livelli che compongono Eryi’s Action, anche dopo più di 500 morti, non ricordo di aver mai effettivamente odiato il gioco. Sarà lo stile puccioso che stride con la sua innata malvagità (yandere anyone?), il citazionismo distorto e votato alla mera distruzione psichica dell’utente, la totale mancanza di stimoli che non sia il solo desiderio di ergersi su un palco e gridare “Io ho terminato Eryi’s Action! Fuck Yeah!”, o forse una nascosta passione per l’autolesionismo, chissà. D’altronde sono gli stessi sviluppatori a provocare i giocatori con l’accattivante slogan “Morirete nel tentativo di completarlo”, ed effettivamente hanno ragione, ecco perché riuscire nell’impresa di arrivare alla fine è il meritato ceffone di ripicca al mondo Eryi e a tutti i felloni dietro le quinte, il giusto pagamento per cotanta arroganza (e non dimentichiamo i 5 € spesi). Vi facciamo infine presente che, da qualche settimana, trovate il gioco anche su Steam.

Immagine anteprima YouTube IN CONCLUSIONE
Eryi's Action è un titolo estremamente atipico e, come tale, la recensione ha preso una piega molto personale, anche perché cercare di parlarne obiettivamente è un salto nel buio. O si ama o si odia, impossibile trovare mezze misure, è un'esperienza unica ed irripetibile, a suo modo, a totale discrezione del giocatore. Io l'ho adorato e la soddisfazione nel vedere la bandierina dell'ultimo livello è stata assoluta, ma nel profondo della mia anima avrei preferito dargli fuoco e provare qualcosa di più leggero e salutare, come pitturare una parete con uno spazzolino da denti... Osservandolo con fare distratto lo si potrebbe considerare un platform, ma se analizzato così tende a smarrirsi nell'oblio, non essendo neanche lontanamente paragonabile ai mostri sacri del genere. Ad una calibrazione dei salti imperfetta ed un level design piuttosto lineare c'è infatti dell'altro: una personalità magnetica, uno studio a tavolino delle trappole ingegnoso e fantasioso, un accostamento di temi in completa dissonanza ma contemporaneamente azzeccatissimi. Lo stesso voto è una sorta di simbolo mistico, perché ad EA avrei potuto assegnare un 3, un 9, un 6.66 o magari un 32, ma la situazione sarebbe stata la stessa: a seconda dei gusti può apparire un capolavoro come allo stesso tempo un titolo mediocre; i suoi tratti salienti potrebbero essere fonte di interesse ed intrattenimento o semplice pattume privo di qualunque empatia. Un progetto coraggioso dunque, con spunti intriganti e nel loro ambito ben sviluppati, ma troppo legato al suo rapporto con il giocatore per splendere di luce propria, molto più che in un gioco normale, e forse è proprio questa la sua caratteristica principale. Ma la domanda è: vale davvero la pena spendere dei soldi per un gioco del genere quando per il web ce ne sono sparpagliati a centinaia della stessa pasta, forse anche "peggiori", e soprattutto gratuiti? Se si cercano sfide "particolari" e crepare nelle maniere più ridicole ed improbabili miliardi di volte non preoccupa, seconda me sì. In caso contrario, si può benissimo volgere lo sguardo altrove, non si sta certo perdendo di vista un panorama mozzafiato. Prendete questo 7 dunque e sentitevi liberi di plasmarlo in quello che volete, o lasciatelo a marcire e conservate i nervi per la prossima bolletta. Ma in caso accettaste la sfida di Xtal Sword, un avvertimento dal sottoscritto: temete le vostre stoviglie. C'è addirittura una modalità hardcore nascosta tra i file, che richiede di terminare il gioco con sole 30 vite, e può essere sbloccata solo raccogliendo i 7 smeraldi del... ehm, le 7 gemme sparse per i livelli. Ma che simpatici... ZVOTO 7
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