È accaduto a cinque giovani writer, accusati addirittura di associazione a delinquere, oltre che di violazione dell’articolo 639 del Codice penale (Deturpamento e imbrattamento di cose altrui) e ora condannati a lavori socialmente utili come assistenza agli anziani o disabili. Nel giro di un anno, tra la fine del 2010 e la fine del 2011, hanno imbrattato muri e monumenti milanesi con le bombolette spray, spruzzando tag (la firma di ogni writer), puppet (disegni, figure) e outline (linea che fa da cornice al pezzo) un po’ dovunque.
Esemplare la pena richiesta davanti al Giudice per l’Udienza Preliminare, Alessandra Clemente: i ragazzi dovranno risarcire il Comune di Milano prestando assistenza agli anziani o ai disabili seguiti dai servizi sociali. Il procedimento contri i giovani è stato rinviato al settembre prossimo proprio per permettere agli avvocati difensori di strutturare un piano di risarcimento tramite lavori socialmente utili con il settore Servizi sociali di Palazzo Marino. C’è un unico dubbio: due dei “graffitari” sono diventati maggiorenni tra la fine del 2010 e quella del 2011, e i loro azzeccagarb… ops, i loro avvocati hanno chiesto che sia il Tribunale dei Minori a giudicarli, avendo compiuto il fatto mentre erano minorenni.
Curioso, in attesa della sentenza, il commento di uno dei ragazzi: «Ho sbagliato e ora, per un senso di dovere, pagherò per bilanciare il mio errore: assisterò anziani o disabili e magari insegnerò loro anche a disegnare e dipingere». Lo stesso giovane writer si è anche sbilanciato ulteriormente proponendo quella che, per il Comune di Milano, potrebbe essere anche una bella opportunità, ossia “ingaggiare” writer per abbellire quei muri della città, spesso spogli e grigi. Considerando che già ci sono due altri gruppi in attesa di giudizio, potrebbe anche essere un’idea da prendere in considerazione; magari in vista di Expo2015.
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