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Esami radiografici: quali i rischi delle radiazioni?

Creato il 22 maggio 2012 da Informasalus @informasalus

radiazioni
Negli ultimi 30 anni vi è stato infatti un incremento del 600% delle radiazioni cui siamo esposti

In particolare per via degli esami radiologici, è aumentata in maniera esponenziale la quantità di radiazioni cui siamo sottoposti: negli ultimi 30 anni vi è stato infatti un incremento del 600%. Il dato è emerso in occasione dell'ultimo congresso della Società  di Radiologia Nord Americana.
Pet, scintigrafia, coronarografia e soprattutto alla Tac. L'incremento degli esami radiologici è riconducibile essenzialmente ai progressi tecnologici che hanno messo a disposizione esami sempre più raffinati e precisi.
Tuttavia quando l'esame è indicato, anche se espone a una dose di radiazioni relativamente elevata, offre vantaggi che superano i rischi. Al contrario, l'esposizione non  giustificata può comportare un inutile danno per il paziente. Eppure spesso i medici tendono a prescrivere un esame in più per tutelarsi da una mancata diagnosi: è quella che viene definita 'medicina difensiva'.
La quantità delle radiazioni alle quali viene esposto il paziente è varia in base all'esame cui viene sottoposto: una Tac del torace, ad esempio, equivale a effettuare 385 radiografie del torace. Anche nella vita quotidiana, tuttavia, siamo esposti alle radiazioni: ad esempio si stima che un volo aereo intercontinentale andata e ritorno dall’Europa all'America equivale ad eseguire 5 radiografie del torace.
Ma quali sono i rischi per la salute che comportano le radiazioni? Come ha spiegato Pietro Biondetti, direttore della Radiologia del Policlinico di Milano, esistono due tipi di effetti prodotti dalle radiazioni. Da una parte vi è un effetto diretto che compare nella persona esposta ad una quantità di radiazioni al di sopra di una determinata soglia e che si manifesta con danno, ad esempio con un'ustione sulla pelle.
In questo caso la quantità in di radiazioni è ben superiore a quella comunemente impiegata negli esami radiologici. Il secondo è il cosiddetto effetto stocastico: si tratta di un rischio statistico e significa che l'esposizione ad una certa dose aumenta di una certa percentuale le probabilità di comparsa di un tumore nella popolazione.



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