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Sembra che ai due Expendables Stallone e Schwarzenegger sia molto piaciuto recitare assieme dopo una stagione vissuta in rivalità , ma solo al botteghino perchè i due sono soci in affari da una vita.
E se i due film sugli Expendables erano un ritorno tamarro il giusto a quelle atmosfere degli anni '80, anche questo Escape plan si inserisce in quel filone nostalgia abbastanza canagliesco senza l'ironia dei due film succitati ma richiamandosi a uno dei titoli di punta della filmografia stalloniana ( almeno per me che ho un debole per i film carcerari da Fuga di Alcatraz e Brubaker in poi), quel Sorvegliato speciale tanto vituperato all'epoca, un po' come tutti i film di Stallone , ma credo che questo sia destino comune a molti artisti di successo popolare , e poi misteriosamente riabilitato.
In Escape plan nonostante la patina tecnologica del carcere supercomputerizzato e per questo ipersicuro , quello che si respira è il duello all'ultimo sangue tra il direttore del carcere, sadico come pochi, e questo carcerato un po' speciale che non ha voglia di piegare la schiena di fronte a vessazioni di ogni tipo.
Proprio come in Sorvegliato speciale, ma andando ancora più indietro la stessa identica cosa succedeva in Brubaker di Stuart Rosenberg in cui un Redford all'apice della carriera nel ruolo di un direttore di carcere si faceva passare per detenuto proprio per toccare con mano tutto quello che non andava nel suo penitenziario.
Il problema di Escape plan è proprio questo: è un film nato già vecchio, figlio di un'altra era cinematografica e che sembra abbastanza anacronistico ai giorni nostri, un po' come la coppia di detenuti Stallone / Schawarzy che di primavere oramai ne hanno viste in abbondanza per recitare in ruoli di questo tipo adatti a virgulti ben più giovani.
E se nei vari capitoli degli Expendables si giocava con ironia sulla loro inadeguatezza cronica a un mondo che andava molto più veloce di loro, qui i due amiconi sono costretti a entrare in personaggi che gli sarebbero calzati a pennello una ventina d'anni fa. Non oggi, perchè il tempo passa anche per loro ( anche se, sia ben chiaro, i loro anni li portano splendidamente) e la ruggine si deposita nelle articolazioni.
Escape plan non nasconde sorprese ( no, neanche quella alla fine lo è, o al massimo è una sorpresina -ina -ina), è scritto abbastanza coi piedi in quanto sembra che il pubblico di questo tipo di film non debba essere per forza pensante- tipo ma uno straccio di motivazione credibile per giustificare tutto l'odio che il direttorissimo del carcere prova verso Breslin, pareva brutto metterla?- , anche la confezione non è proprio il massimo con una fotografia che va e che viene e un carcere illuminato con dosi talmente generose di neon che sembra quasi una discoteca .
Insomma , a conti fatti, Escape plan dimostra ben presto la sua natura di fiera campionaria dello stereotipo.
Ma come tuffo negli eighties ha un suo perchè e allora stai lì a vederlo e perchè no anche a divertirti godendoti le avventure di due vecchietti che continuano a rompere culi come negli anni d'oro della loro carriera .
Alla faccia dell'artrosi , della verosimiglianza del finale e di tutto il botulino che si è sparato Stallone per spianare le rughe della faccia.
Sufficienza di simpatia.
( VOTO : 6 / 10 )
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