COTON SPORT. Ecco la seconda ed ultima parte dell'intervista rilasciata a Tuttocalcioestero da Didier Gomes Da Rosa, allenatore del Coton Sport. Focus sul calcio africano, in particolare sul Camerun e sul club campione in carica
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Dopo il Ruanda, ecco il Camerun, con una delle formazioni più in voga del calcio africano. Ti aspettavi una chiamata da parte del Coton Sport? Il mio percorso in Africa negli ultimi due anni è stato incredibile. Sono un uomo fortunato. Con coraggio e...fortuna, nell'ottobre 2012 sono diventato l'allenatore del club più popolare del Ruanda e come ho detto è stata una storia d'amore eccezionale. Sarei rimasto fino al termine del contratto triennale, se il club non avesse mancato i suoi impegni nei miei confronti nel Dicembre 2013. Evidentemente, i successi mi sono valsi delle proposte, in particolare dall'Africa dell'Est. Poi, Sébastien Desabre, in scadenza con il Coton Sport, ha raggiunto l'Esperance Tunisi. Ho mandato la mia candidatura per subentrargli al Coton Sport, settima squadra più importante. del calcio africano. Ho senza dubbio beneficiato del sostegno del mio predecessore che avevo conosciuto in Costa Azzurra. Voglio ringraziarlo e rendergli omaggio perchè, oltre ad essere un grande allenatore, è anche una grande persona che mi ha messo nelle migliori condizioni per succedergli. Ancora oggi, stento a credere al mio percorso: diventare in soli due anni di attività in Africa, il general manager di quello che ormai è il sesto club africano, con tre titoli conquistati, è qualcosa di eccezionale e fortunato. Come giudichi, anche a livello giovanile, il livello del calcio camerunense? Ancora più che in Ruanda, il calcio camerunense soffre dell'assenza di infrastrutture che frena il suo sviluppo. Dei progetti stanno nascendo nel quadro dell'organizzazione della CAN 2019 in Camerun ed è una cosa molto positiva. Il potenziale umano è molto interessante e i giocatori ricevono una migliore formazione rispetto ai colleghi ruandese, grazie alle accademie che permettono ai giovani di praticare calcio tutti i giorni della settimana. Il Coton Sport è un precursore in materia, poiché possiede un proprio centro di allenamento ed un proprio Centre de Formation che attira gli osservatori dei club professionistici europei. Il calcio camerunense è più atletico che quello ruandese, più maturo tatticamente e mentalmente, più competitivo, ma meno tecnico. Difficile fare un paragone con il calcio francese, per un campionato che si gioca su campi fatiscenti, talvolta anche in terra battuta. Penso comunque che il Coton Sport di avvicini molto al livello professionistico francese: abbiamo fatto progressi nel gioco, nei dettagli. Siamo diventati più "aggressivi" nel gioco e nei comportamenti. Sei soddisfatto dei risultati raggiunti? I risultati ottenuti con il Coton Sport sono largamente al di sopra degli obiettivi che ci eravamo fissati ad inizio stagione. Puntavamo ad uno dei primi due posti in campionato e alle poule finali di una delle due competizioni nazionali. Doveva essere un anno di transizione con una squadra che aveva perso nove titolari. Alla fine, abbiamo realizzato in campo nazionale la doppietta Campionato/Coppa con delle statistiche impressionanti (miglior difesa, miglior attacco, capocannoniere, 12 vittorie consecutive), nonostante una penalità iniziale di -6 punti. Siamo arrivati alle semifinali della Coppa CAF, dopo un grande percorso, con 6 giovani nazionali U20. Siamo molto soddisfatti di questa stagione, ma stiamo già pensando alla prossima perchè è necessario puntare a fare altrettanto bene. Hai notato differenze nei modi di giocare delle diverse squadre africane? Dal Maghreb, all'Africa subsahariana, finendo con i paesi meridionali, ci sono grandi differenze? E' chiaro che ogni regione ha le sue particolarità, i suoi progetti di gioco. Per schematizzare, più professionistico in Maghreb, più atletico in Africa centrale, più tecnico in Africa orientale e più completo in Africa occidentale. L'Africa anglofona si è ispirata a lungo al 'palla lunga e pedalare' inglese, l'Africa francofona ha più uno stile di gioco latino. Ma le mentalità evolvono grazie agli allenatori, che siano essi locali o europei. In Ruanda, quando sono arrivato, era piuttosto palla lunga e pedalare. Allora ci siamo concentrati sul possesso, sul gioco palla a terra, sui passaggi corti e abbiamo fatto progressi in termini di tecnica collettiva. In Camerun, con il Coton Sport, è stato diverso perchè dominavamo le nostre partite fisicamente. Il nostro volume di gioco era superiore alle altre squadre e le basi difensive più sperimentate. Ma il Rayon Sport non potrà mai giocare come il Coton Sport o viceversa. Bisogna adattare i progetti di gioco, le convinzioni alle caratteristiche locali. Lavorare in maniera diversa, ma con un solo denominatore comune: l'esigenza. Bisogna essere esigenti in campo e fuori, negli allenamenti, nei recuperi, nell'avvicinarsi alle partite. Esigenti nel rimanere umili, nel rimettersi in gioco, nel cercare di migliorare. Infine, cosa ne pensi delle dichiarazioni di Sagnol sui giocatori africani? Anche se Sagnol non meritava tutto questo processo mediatico che ha fatto seguito alle sue parole sul "tipico giocatore africano" , personalmente condanno queste dichiarazioni goffe, in particolare nell'attuale contesto sociale. Notano una mancanza di riflessione, in particolare da parte di un ex giocatore internazionale che ha anche lavorato con la DTN (l'equivalente francese di Coverciano). Almeno la pressione mediatica ha avuto il merito di "far tacere" Sagnol che ha accumulato maldestre dichiarazioni dopo la sua nomina ad allenatore del Bordeaux, in particolare sui metodi di Bielsa.(...fine)
Ringraziamo Didier Gomes Da Rosa per la grande umiltà e l'immensa disponibilità con cui ha risposto alle nostre domande.
A lui va l'augurio di un grande prosieguo di carriera dallo staff di Tuttocalcioestero.