Dopo tanti designers e brands YOUR FASHION CHIC ha avuto il piacere di intervistare un cantante italiana di spicco che è diventata anche un’ icona di moda: Paola Iezzi.
Ci chiamano bambine, fu il primo album delle sorelle Iezzi, Paola e Chiara.
Tempo ne è trascorso da allora, da testi come ‘Amici come prima’ e ballate famose come ‘Vamos a bailar’ . Oggi continuano ad mare la musica e a portare avanti i loro progetti musicali e non,insieme. In più, oltre agli impegni artistici, Chiara è impegnata anche in preparativi matrimoniali e Paola è diventata una vera fashion icon, un’esperta di moda, è anche deejay e l’abbiamo vista posare in tutta la sua bellezza in diversi magazine di moda e tendenza.
- Ma oggi Paola Iezzi ha trovato la sua giusta collocazione?
Io sono di base una musicista che ha però altre grandissime passioni.Tra le quali l’immagine e la fotografia. Cerco di integrarle perché in effetti possono convivere tranquillamente.- Una metamorfosi c’è stata e si è vista, sia a livello artistico che a livello personale. Quando è arrivata precisamente?
Nel 2009 quando ho affrontato il mio primo progetto da solista. Per la prima volta mi sono trovata per volontà personale, a decidere solo per me stessa. Ed è stata una novità per me. Una strana sensazione. Da lì ho sperimentato cose di me che non avevo sperimentato prima. E ho certamente invece messo a frutto l’esperienza maturata con Paola&Chiara.
- Sei diventata un’ icona di moda.. basta una tua foto in rete e il tuo outfit diventa tendenza, che tu siaper strada o in ascensore. Cosa ami della moda?
Wow, beh grazie! La moda mi diverte. Ma non è la mia passione. Lo dico sempre. Io sono innamorata del mondo dell’immagine. La fotografia, il video (anche se amo di più le foto). Tutto ciò che riguarda la costruzione di un’immagine mi appassiona e mi emoziona in maniera smisurata. Tanto quanto la musica. La moda.. cioè i vestiti e gli accessori, sono necessari alla costruzione di un’immagine, e di conseguenza mi interessano, ma il mio interesse non parte dal vestito o dall’accessorio di moda, ma sempre da un interesse per l’immagine.
- Qual è il tuo stilista preferito?
Non ne ho uno. Ci sono delle collezioni preferite. Poi certo ho i miei “must”…quelli che non mi deludono quasi mai, ma in generale valuto di volta in volta se una collezione mi piace oppure no. Italiani e Francesi sono i miei preferiti in assoluto, ma adesso inizio a guardare anche altri.
- Preferisci un look glamour o tendente al rock?
Dipende da cosa devo fare. Sono una che non ama fare sempre le stesse cose. Mi piace cambiare. Utilizzo i cambi di stile per esprimere i miei mutamenti interiori. Nel mio caso personale “l’abito fa il monaco” ; nel senso che da come sono combinata puoi capire come sto e cosa provo.
- Sono molte le star, soprattutto oltre oceano, che hanno creato un loro marchio e una loro linea. Ti piacerebbe creare un brand tutto tuo?
Moltissimo. Ho anche un sacco di idee. Chi lo sà, se qualcuno mi darà fiducia.
- Ho letto in una tua intervista che ami il lavoro dei giovani emergenti e che è tua premura dare ai ragazzi dei buoni consigli o instaurare collaborazioni. Trovo sia una cosa davvero molto importante e significativa. E’ difficile cercare,per chi come te, vive nel mondo dello spettacolo,‘il mondo delle luci’ ,di dare stimoli ed essere anche un “buon esempio” per giovani che ancora non hanno trovatola loro collocazione nella vita sociale e professionale?
Io amo il talento e il talento non ha età. Puoi vederlo in un giovane oppure in uno un pò più grande. E non cambia faccia mai. In un giovane può essere più acerbo, ma io riesco a vedere quella lucina…non chiedermi come… lo so e basta. Poi portare alla luce un talento è diverso. Il successo è una combinazione strana, una strana alchimia fatta di talento, capacità imprenditoriali, fiducia in se stessi, umiltà, lungimiranza, riconoscenza, intuizione, fortuna, fiuto, capacità di fidarsi dell epersone giuste, perseveranza e grande forza interiore.
Ecco trovare una persona che contenga in se questi requisiti è molto complesso. Infatti vediamo moltissime persone di talento “non combinare un granché” e ci chiediamo “ma come mai?”. La risposta è: che il talento nella propria arte non è sufficiente per ottenere successo. Io comunque non sono un talent scout, nel senso che non è questo il mio mestiere. Ma mi appassiona il talento, quindi se lo incontro mi “innamoro”, poi però se non ci sono anche altri requisiti, che per me sono fondamentali, mi disinnamoro subito. Cioè continuerò a pensare che quella persona abbia talento, magari anche parecchio, ma che purtroppo non andrà lontano… e questa cosa riguarda ogni ambito lavorativo, che sia musica, tv, moda, macchine, qualsiasi.
Il talento è un dono di Dio. Poi ci devi mettere il tuo impegno e devi darti da fare. Non puoi appellarti solo al fatto di avere del talento in qualcosa. Le persone che pensano che il mondo debba loro qualcosa perché hanno talento, sono decisamente fuori di testa. Il mondo si aspetta molto di più di questo, e a meno che non si è di fronte a un genio (ma i geni sono pochissimi), bisogna darsi un gran da fare sempre!
- So che ti piace la fotografia, e da quello che ho visto, ti piace anche essere fotografata. I tuoi scatti sui vari magazine e sul web, sono meravigliosi. Qual è il fotografo che più ti piace, di quelli che ti hanno immortalato? E c’è un fotografo che ami, per cui poseresti?
Grazie di cuore! Amo la fotografia in modo viscerale.Quindi amo il lavoro dei fotografi. E ce ne sono moltissimi che adoro. Tra quelli che mi hanno fotografato il mio preferito è Paolo Santambrogio. L’ho conosciuto quasi all’inizio della sua carriera, ma il suo lavoro mi ha appassionato immediatamente, e oggi secondo me è uno dei talenti più promettenti della fotografia di moda italiana.
Poi sono stata onoratissima di lavorare con Rankin e con Fabrizio Ferri. Avrei tanto tanto voluto essere fotografata da Helmut Newton,che ancora oggi insieme a Lindbergh, è forse il mio fotografo preferito. Se fosse ancora in vita farei il possibile per poterlo incontrare. Ma non si può più…comunque gli sono grata per tutto ciò che ci ha lasciato di bello.
- Ormai è passato tanto tempo dal tuo ultimo Sanremo, insieme a Chiara. Sanremo è una vetrina odiata amata, ogni anno ci sono apprezzamenti e critiche. Tu oggi risaliresti sul palco dell’Ariston?
Certo che sì. Oggi ho un rapporto molto più adulto con Sanremo. Non mi spaventa più come un tempo. E’ diventata una vetrina per far sentire il proprio progetto nuovo. Non ha senso esserne terrorizzati. Non si ama né si odia. E’ semplicemente uno strumento.
- Come cantante in gara o come critica?
Quel che vorrà Dio. Dentro mi sento una musicista, una cantante, una produttrice. Una che ci capisce di musica. Punto. Da qualunque parte io mi metta so che sto e starò sempre dalla parte dell’arte e del bello. Delle cose fatte con apssione, cognizione e capacità. Il resto non mi interessa.