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Esclusivo – Intervista al sasso materano che ha schivato Salvini.

Creato il 16 maggio 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
Image2a cura di Ansia News in esclusiva per Rosebud. Lo trovo poggiato sulla cunetta come un altro sasso qualunque, ma basta guardarlo per capire che qualcosa non va: è gialliccio, sporco di terra.

“Se la sente di parlare?”.

Non risponde. A microfoni spenti mi spiega che è ancora scosso. È un sasso di arenaria comune, sedimentario, mica granito, ma è orgoglioso, non si nasconde: è meridionale. Di Matera.

“Come c’é finito sul palco del comizio di Salvini, il leader della Lega Nord, sul lungomare di Viareggio?”.

“Tornavamo da una gita all’Expo organizzata dall’oratorio, avevamo prenotato i biglietti da tempo: giusto il mattino dopo la promozione dell’evento a Porta a Porta”. Si zittisce un attimo, si guarda intorno ancora smarrito, poi vede i compagni poco distanti e si riprende. “È stata una giornata bellissima, proprio come assicurato dal Presidente Renzi e dal Ministro Alfano. Sulla via del ritorno l’autista ha voluto fare una deviazione… visitare il lungomare toscano… non sapeva….”.

“Cos’é successo?”

“Colpa del GPS che non ha funzionato, credo. Ad un certo punto ci siamo trovati stretti tra i blac-bloc dei centri sociali e quelli di Casa Pound, i miei compagni sono stati sopraffatti. Con la coda dell’occhio ho visto il palco di Salvini sulla sinistra… “Strano” ho pensato tra me e me… poi però mi sono lanciato senza indugiare oltre…”.

“Si è lanciato? È pazzo?”.

“Che altro potevo fare? Sono un sasso qualunque, glielo ho già detto, no? Ma ho una famiglia anche io” si difende. “Crede che non abbia visto il pericolo? Avrei potuto sfiorarlo… lui o uno qualunque dei suoi pretoriani della pattuglia Alberto da Giussano!! Sfiorare Salvini, se ne rende conto? Mica sono la Isoardi…”. Rabbrividisce tutto come se realizasse la portata suicidaria del suo gesto solo in quel momento.

“Ma il leader leghista che ha fatto quando lei è giunto a… destinazione?”.

“Cosa vuole che abbia fatto?”.

“Mi ha dato un calcio e buttato giù dal palco, ecco cosa ha fatto. Avrei potuto rompermi l’osso del collo, lo sa?” si lamenta prima di accasciarsi contro il muro, sfinito. “Pensare che adesso sta dando del ‘SASSINO a me su Facebook. Imbecille! Questa non è politica, questa non è giustizia, questa non è democrazia. Questa è delinquenza”.

PS Si scherza, si intende, non si tirano sassi. Neppure a Salvini.


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