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Eseguito un jailbreak su Chromecast, ma Google blocca immediatamente la falla

Creato il 27 agosto 2013 da Redazioneatv @appletvblack

chromecast

Sostanziali differenze tra il Chromecast di Google e la Apple TV non ce ne sono, ecco perché questo nuovo accessori di big G ha attirato la nostra attenzione. Non basta quindi  considerare cosa si può fare con l’uno e cosa con l’altro.

L’unica differenza che conosco risiede nello spirito open source di smanettoni come noi, motivo per il quale abbiamo aperto anche questo blog, mentre dall’altra parte l’amore per l’innovazione e il design.

Settimane fa  Google ha lanciato in sordina il Chromecast e tutti noi abbiamo subito pensato alle differenze con la Apple TV, rendendoci conto di come Google non poteva realizzare un accessorio più diverso dal concorrente. Ma che cos’è Il Chromecast ? Sostanzialmente diciamo che è solo un player indipendente che semplicemente utilizza il telefono o il tablet Android come telecomando, trasformando il vostro vecchio lcd in una fiammante Smart Tv.

Google ha sempre dichiarato che con questo accessorio sarebbe stato possibile fare streaming da Android al televisore solo di contenuti tramite le Google Apps, ovvero YouTube, Google Plus e così via, ma nella piena logica dell’open source, gli hacker hanno presto scoperto come utilizzare il Chromecast in maniera più “ampia”.

Proprio come è avvenuto per la nostra Apple Tv, gli hacker hanno aperto una scatola piena di novità interessanti. Supponiamo quindi di avere sullo smartphone una serie di foto o video: si poteva allora trasformare il telefono in un server dal quale Chromecast,  connettendosi automaticamente, prelevava le foto da trasmettere al televisore. Abbiamo utilizzato il verbo al passato per un semplice motivo: Google va più veloce degli hacker e ha già tappato tutto.

Il più famoso hacker della scena Chromecast, è conosciuto come Koushik “Koush” Dutta, già attivo nel gruppo CyanogenMod, team che realizza ROM (versioni personalizzate del sistema operativo) per smartphone e tablet Android. Il giovane ha spiegato il motivo per cui Google starebbe bloccando il processo di hacking del suo accessorio, uccidendo di fatto un’intera comunità di appassionati.

“La Google TV aveva in progetto una serie di accordi con partner e aziende media per portare contenuti esclusivi sulla piattaforma video di Mountain View. Ero certo che Chromecast non sarebbe stato diverso e i miei sospetti sono stati confermati. Chromecast non ha nessun lettore multimediale di serie o un modo per produrre da sé i contenuti. Come ho dimostrato è una pecca alla quale si può porre facilmente rimedio ma è il motivo che è dietro tale mancanza a farmi riflettere sul perché Google non permetta di riprodurre i propri contenuti. Molti sviluppatori hanno utilizzato l’app GoogleCastSample presente nell’accessorio  per consentire la riproduzione autonoma di contenuti, senza dover passare per forza per le app abilitate. Ad una settimana dal rilascio GoogleCastSample è stato disattivato”.

Che il Chromecast sia quindi una Google TV dal formato mini? Un altro aggeggio da attaccare al televisore senza avere la libertà di mandare in onda ciò che si vuole dal proprio smartphone? Che dietro ci sia la volontà di Google di stringere accordi esclusivi con certi partner è chiaro. Non si spiega altrimenti perché l’azienda abbia bloccato, assieme a GoogleCastSample, la possibilità di riprodurre file MKV o AVI, ovvero le estensioni più popolari quando si tratta di scaricare contenuto pirata dal web. Siete ancora convinti che la Apple TV abbia questi grandi limiti?

 

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