Magazine Cultura

Esistono azioni fasciste online?

Da Sulromanzo
Esistono azioni fasciste online?Di Morgan Palmas
Spirito dei tempi o drammatico paradosso?
Oggi pubblicherò soltanto questo articolo perché credo che sia accaduto qualcosa di grave ed è bene che tutti si rifletta, perché ciò che Sul Romanzo ha vissuto potrebbe domani essere vissuto da qualcuno di voi.
I fatti. Il 26 febbraio 2010 e il 3 marzo 2010 pubblico due articoli a mio nome nei quali si parla della vicenda di Maria Antonietta Pinna, nostra collaboratrice. Avremo modo di parlarne anche nei prossimi giorni direttamente con lei, basti intanto sapere che una tesi di laurea sembra essere stata copiata da una docente universitaria per una pubblicazione cartacea, a suo tempo era stata correlatrice di laurea: un caso di plagio. Pinna ci racconta nei dettagli quali sarebbero le parti del libro della dott. Miriam Turrini plagiati, scoprì a distanza di anni il fatto perché la sua attività principale è vendere libri e quindi una coincidenza volle che il titolo d’un libro l’avesse incuriosita. Più che una curiosità un sospetto.
Il libro di Miriam Turrini coinvolge un altro nome, il dott. Gian Paolo Brizzi, che ne è il curatore, docente di chiara fama negli ambienti accademici italiani. A quanto sostiene Pinna i due docenti universitari si sarebbero disinteressati di coinvolgere l’ex studentessa, sfruttando a piene mani il lavoro altrui. Non una rielaborazione dei concetti, un vero copia e incolla.
Nel mese di febbraio Pinna mi parla di questa vicenda e qui potete trovare il primo post che ho scritto: “Malauniversità: baroni e furbizie accademiche?” (spero che si possa ancora leggere in questo momento, ieri è rimasto oscurato per alcune ore). Nel post si inizia a raccontare la vicenda e io scrivo esplicitamente: “Non vogliamo fare i paladini della libertà di nessuno, lo spazio di confronto sarà disponibile per tutti i nomi coinvolti, tuttavia crediamo che sia necessario, di fronte a una richiesta di aiuto, non chiudere la porta”. L’articolo lo riprende L’espresso online e finisce in numerosi altri canali di comunicazione, per non parlare del tam-tam sui social network. Turrini e Brizzi iniziano a reagire, inclusi alcuni commenti che potete leggere sul post citato. Turrini, in particolare, replica dalle pagine dell’Espresso. Poi, tanta è stata la forza con cui si sono scaldati gli animi, quanto per alcuni mesi sembrava tornata la calma. Fino a ieri.
Come qualsiasi persona sa si riceve quotidianamente quintali di mail e spesso non ne facciamo caso, perché aggiornamenti, pubblicità, ecc. Il blog Sul Romanzo si appoggia su Blogger, di proprietà di Google, e anch’esso invia mail di vario genere. Butto l’occhio ieri e leggo: “Blogger – Complaint Received”, in data 14 settembre, quasi un mese fa. Apro la mail e leggo:
“Hello,
We'd like to inform you that we've received a court order regarding yourblog http://[email protected]. In accordance with the terms of thecourt order, we've been forced to remove the following posts:
http://sulromanzo.blogspot.com/2010/02/malauniversità-baroni-e-furbizie.htmlhttp://sulromanzo.blogspot.com/2010/03/maria-antonietta-pinna-turrini-brizzi.html
A copy of the court order we received is attached.
Thank you for your understanding.
Sincerely,The Blogger Team”
E in allegato un documento ufficiale della Polizia di Stato (Compartimento dell’Emilia Romagna, sezione di Ferrara), nel quale l’oggetto è una richiesta di accertamenti. Per indagini in corso la Polizia di Stato chiede a Google di cancellare due post (26 febbraio 2010 e 3 marzo 2010) perché v’è un reato di cui all’art. 595 del Codice Penale per diffamazione con pubblicazione di articoli postati sul sito internet www.sulromanzo.blogspot.com.
Ora qui non è in discussione la verità o la falsità di Pinna, Turrini, Brizzi. Sarà la magistratura a fare il suo corso. Ciò che invece è a dir poco incredibile è che per una richiesta di accertamenti si finisca con l’oscurare un post, quello del 3 marzo (ieri per alcune ore è rimasto oscurato anche quello del 26 febbraio, fatto strano almeno). Quindi Google, stando ai fatti presenti, ha portato in atto la richiesta del Sostituto Procuratore di Ferrara cancellando un post di Sul Romanzo: è o non è diffamazione? Chi lo ha stabilito?Senza neppure il vaglio di un giudice. Di che cosa sarebbe colpevole il sottoscritto, di avere messo a disposizione di una persona un canale informativo per spiegare le sue ragioni?
Posso comprendere le ragioni di Google (anche se verificherò se le sue azioni nei confronti del blog siano o meno legali), non comprendo invece le ragioni di un PM che da un lato chiede accertamenti e contemporaneamente, senza una sentenza, chiede l’oscuramente di due miei articoli perché vi sarebbe un reato di diffamazione, ma vogliamo o non vogliamo intanto dimostrare tale reato prima di procedere?
Non voglio annoiarvi ulteriormente e non finirà certo qui questa situazione paradossale, nel senso che non intendo abbassare la guardia, perché si sta parlando della libertà di espressione, sancita dall’art. 21 della nostra Costituzione. Vi chiedo gentilmente di parlarne nei vostri siti, blog o attraverso i social network con articoli o note, quanto è accaduto a Sul Romanzo potrebbe domani accadere a voi. E finora mi pare che vi sia stato un atto prevaricante, in altri tempi lo avrebbero chiamato atto fascista, censurando la libertà di espressione. 

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :