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ESM, i giudici tedeschi tolgono il sonno a Mario Draghi

Da Aurita1 @francescofilini

ESM, i giudici tedeschi tolgono il sonno a Mario Draghi
Non sono bastate le manovre lacrime e sangue, i tagli, la “spelling” review, e sicuramente nemmeno basteranno le svendite dei beni pubblici che il curatore fallimentare Mario “Goldman” Monti s’appresta a regalare agli speculatori di tutta Europa: la crisi dell’euro si è aggravata sempre di più, lo spread ha raggiunto gli stessi apici dello scorso novembre, le borse hanno bruciato miliardi di risparmi, le imprese continuano a chiudere, la disoccupazione ha raggiunto livelli record e il debito pubblico è schizzato alle stelle. La situazione è davvero grave, se si continua di questo passo a settembre gli italiani toccheranno con mano la vera crisi, quella che porta artificialmente carestia e miseria. Anche Mario “Goldman” Draghi è preoccupato, qualcosa è andato storto, qualcosa ha fatto saltare – almeno temporaneamente – i piani. Proviamo ad analizzare la situazione.

ESM, i giudici tedeschi tolgono il sonno a Mario Draghi

Se fossimo ancora in grado di controllare l’emissione della moneta, cosa che accade normalmente ancora oggi in Inghilterra, Usa, Giappone, Israele e tutte le democrazie occidentali, ordineremmo alla Banca Centrale di stampare moneta e comprare i titoli del debito pubblico. Lo Stato incasserebbe moneta sonante e potrebbe tranquillamente reimmetterla in circolazione pagando le imprese creditrici (e quindi gli stipendi dei lavoratori!) e effettuando nuovi investimenti. Così accadeva prima che arrivasse, grazie al Trattato di Maastricht, il flagello dell’euro: oggi la Bce continua a stampare denaro: con la sola Ltro (longer-term refinancing operation, leggi qui) Draghi ha creato dal nulla 1000 miliardi, ha abbassato il costo del denaro ai minimi storici e ha dichiarato di dare disponibilità illimitata. Ma a chi? Non agli Stati ovviamente, ma alle banche. Ed è proprio questo passaggio che sta frenando l’economia di tutta l’Eurozona.

Grazie a Maastricht gli Stati sono ostaggio dei “mercati finanziari”, gli “investitori

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internazionali”, ovvero le banche che prendono pressoché gratuitamente il denaro fresco di stampa dalla tipografia di Mario Draghi possono decidere se comprare i titoli del debito degli Stati sovrani oppure no. Oggi tutti vorrebbero che la Bce diventasse quello che è la Federal Reserve per gli Usa o la Bank of England per la Gran Bretagna, ma la Germania, la vera proprietaria dell’euro (essendo questo il vecchio marco mascherato) non vuole regalare niente a nessuno. Da qui l’idea di Draghi di bypassare l’ostacolo: finanziare direttamente il Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes o Esm) al quale gli Stati potranno chiedere il prestito. E qui sta il problema.

ESM, i giudici tedeschi tolgono il sonno a Mario Draghi

Eh sì, perché l’Ue aveva chiesto agli Stati aderenti al trattato Esm di votare la ratifica entro luglio 2012, anticipando di un anno i tempi. Non che i Parlamenti nazionali non abbiano eseguito l’ordine arrivato dalla tecnofinanza europea (in Italia abbiamo assistito ad uno spettacolo indecoroso, dove nessun grande mezzo di informazione si è degnato di spiegare ai cittadini e ai parlamentari stessi il trattato che istituirà di fatto la nuova dittatura europea), ma l’Esm non è ancora entrato in funzione perché – ironia della sorte – i giudici della Corte costituzionale tedesca hanno bloccato la ratifica. E se non arriva la firma della Germania l’Esm non si costituirà nemmeno. Questo rinvio (la data fissata per sciogliere la riserva è il12 settembre) ha rallentato i piani di Draghi e della Bce, hanno una tremenda paura che la nuova creatura-mostro che sarà controllata dalla finanza europea non entri in funzione e che l’euro possa crollare seriamente. Ecco allora alzare il tiro e – chissà – mettere anche un po’ di pressione ai giudici tedeschi: la Bce, in via del tutto eccezionale, darà gli euro all’Esm, dove gli Stati potranno prenderli in prestito. Ma, ovviamente, l’Esm va costituito. Se i giudici tedeschi giudicheranno incostituzionale il trattato istituente l’organismo finanziario che espropria definitivamente la sovranità politica e monetaria dei popoli d’Europa (il nodo da sciogliere è proprio questo!) la Bce non potrà finanziare gli Stati e sarà tutta colpa loro…

Draghi nel suo intervento recente ha anche dichiarato che l’euro è irreversibile. Ma chi diamine si crede di essere? Nessuno lo ha mai votato, i cittadini d’Europa non possono chiedere né direttamente né indirettamente le sue dimissioni, non hanno strumenti per sostituirlo, è stato messo lì da i poteri forti, dalle banche d’affari che lo hanno cresciuto e ammaestrato sin dai tempi del Britannia, come può lui dire che una moneta è irreversibile? Come può un popolo subire un dictat del genere da un pincopallo che rappresenta solo gli affaristi e le consorterie bancarie europee e anglo-americane?

Dovremmo essere noi e solo noi a decidere se l’euro ha un futuro oppure no, se tornare alla lira o riesumare a nostro piacimento l’elektron che il re Gige della Lidia introdusse ben 700 anni prima di Cristo! La moneta, caro Draghi, è semplicemente un mezzo che esiste in virtù di una convenzione tra gli attori del mercato, ha valore solo perché decidiamo noi che lo abbia. E come tale dovrebbe essere nostro di diritto, non dovresti prestarlo a nessuno perché, da che mondo e mondo, il prestare è una qualità esclusiva di chi è proprietario. Il governatore della Banca Centrale Europea è soltanto un tipografo che si è arrogato il diritto di prestare ad interesse ciò che non è suo, senza che nessuna legge, nessun trattato o normativa gli abbia concesso questo speciale privilegio.

Il vero problema di Mario Draghi è anche questo, che l’aggravarsi della crisi porti sempre una maggiore presa di coscienza da parte della gente, che la verità venga sempre più a galla e che il sistema che garantisce gli agi e il dominio della casta bancaria crolli e che, un brutto giorno, gli speculatori siano costretti a lavorare come comuni mortali per campare.

Twitter @francescofiliniEditoriale del 10/08/2012 pubblicato su © IlVostro.it

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