Governo e Inps danno i numeri sugli esodati, ma quali saranno quelli giusti? Dopo la diffusione di una relazione dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale secondo cui il numero ufficiale dei cosiddetti "esodati" sarebbe di circa 400.000 - contro i 65.000 stimati dal governo - i sindacati chiedono di essere immediatamente convocati dal premier Mario Monti, e la Cgil minaccia addirittura di proclamare uno sciopero sulla questione. In pratica la stima divulgata dall'Inps di 390.200 esodati comprende tutti coloro che hanno fatto un accordo per l'uscita dal lavoro e ora sono a rischio di restare senza occupazione e senza pensione per l'aumento dell'età pensionabile prevista dalla riforma Fornero. Figuraccia del ministro del Welfare che, dopo aver convocato d’urgenza i dirigenti dell’Inps in tarda serata, ha emanato un comunicato confuso e ambiguo in cui rimprovera all'Istituto di Antonio Mastrapasqua di aver diramato all’Ansa i dati sul vero numero dei potenziali lavoratori esodati senza autorizzazione e senza adeguata contestualizzazione delle cifre. Ma, allo stesso tempo, il ministro si guarda bene dal negare la verità di quella cifra a dir poco preoccupante! Con goffa premura sia lei che i vertici Inps ribadiscono che lo stanziamento di fondi è stato predisposto per coprire il “buco” di soli 65.000 fra questi esodati. Cioè 65.000 salvaguardati. E gli altri? L’errore fu terribile allora, al momento del varo della riforma delle pensioni, se si pensa che la Professora era considerata negli ambienti accademici il massimo esperto della materia. Ora riesce a fare anche di peggio! Ovvero a dare la sensazione di voler nascondere la verità. Strapazza in malo modo chi l’ha resa pubblica, è evasiva nel resoconto di un danno da lei stessa provocato con la riforma di cui ha menato gran vanto prima di dedicarsi ai licenziamenti. Il governo Monti riuscirà a sopravvivere all'ennesima figuraccia?
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Governo e Inps danno i numeri sugli esodati, ma quali saranno quelli giusti? Dopo la diffusione di una relazione dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale secondo cui il numero ufficiale dei cosiddetti "esodati" sarebbe di circa 400.000 - contro i 65.000 stimati dal governo - i sindacati chiedono di essere immediatamente convocati dal premier Mario Monti, e la Cgil minaccia addirittura di proclamare uno sciopero sulla questione. In pratica la stima divulgata dall'Inps di 390.200 esodati comprende tutti coloro che hanno fatto un accordo per l'uscita dal lavoro e ora sono a rischio di restare senza occupazione e senza pensione per l'aumento dell'età pensionabile prevista dalla riforma Fornero. Figuraccia del ministro del Welfare che, dopo aver convocato d’urgenza i dirigenti dell’Inps in tarda serata, ha emanato un comunicato confuso e ambiguo in cui rimprovera all'Istituto di Antonio Mastrapasqua di aver diramato all’Ansa i dati sul vero numero dei potenziali lavoratori esodati senza autorizzazione e senza adeguata contestualizzazione delle cifre. Ma, allo stesso tempo, il ministro si guarda bene dal negare la verità di quella cifra a dir poco preoccupante! Con goffa premura sia lei che i vertici Inps ribadiscono che lo stanziamento di fondi è stato predisposto per coprire il “buco” di soli 65.000 fra questi esodati. Cioè 65.000 salvaguardati. E gli altri? L’errore fu terribile allora, al momento del varo della riforma delle pensioni, se si pensa che la Professora era considerata negli ambienti accademici il massimo esperto della materia. Ora riesce a fare anche di peggio! Ovvero a dare la sensazione di voler nascondere la verità. Strapazza in malo modo chi l’ha resa pubblica, è evasiva nel resoconto di un danno da lei stessa provocato con la riforma di cui ha menato gran vanto prima di dedicarsi ai licenziamenti. Il governo Monti riuscirà a sopravvivere all'ennesima figuraccia?
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