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Esodati VI. Arriva il placet della Camera Aggiunti altri 8.100 unità agli esodati: la quota supera le 170.000 unità

Da Pukos
Esodati VI. Arriva il placet della Camera Aggiunti altri 8.100 unità agli esodati: la quota supera le 170.000 unità

Prende sempre più forma la tutela prevista per la sesta salvaguardia degli esodati. Infatti, l’Assemblea di Montecitorio ha posto il suo voto di fiducia che mette al riparo ben 32.100 soggetti, estendendo fino al gennaio 2016 il periodo per maturare i requisiti pensionistici, rispetto alle pressanti norme introdotte dalla manovra “Salva Italia” (L. n. 214/2011).

La sesta salvaguardia, che ha un costo di circa 2 miliardi di euro, viene coperta con i risparmi conseguiti nell’ambito del secondo e del quarto provvedimento e riducendo i fondi destinati alla cassa integrazione e alla mobilità. Inoltre, si apre uno spiraglio anche per il personale scolastico, ossia i c.d. “quota 96”, la cui copertura è stata già individuata all’interno del decreto sulla Pubblica Amministrazione, in fase di conversione.

Forte la critica del M5S e della Lega Nord che punta il dito soprattutto sulla decisione dell’esecutivo di aver attinto alle risorse del fondo per la cassa integrazione in deroga (con promessa di rimpinguarle con la prossima legge di stabilità).

Con il suddetto provvedimento i dipendenti protetti senza stipendio né prestazione pensionistica, superano leggermente quota 170 mila, per una complessiva spesa di oltre 11 miliardi e, nel contempo, s’inseriscono nel bacino anche circa 4 mila “cessati a tempo determinato”, non “rioccupati a tempo indeterminato”, ma che potranno chiudere la propria posizione in maniera adeguata, per far sì che la decorrenza del trattamento previdenziale avvenga nello stesso arco temporale degli altri esodati.

La nuova salvaguardia introduce importanti cambiamenti anche per i primi cinque interventi, estendendo di un anno l’efficacia temporale del salvataggio, consentendo di maturare la decorrenza della pensione entro il 6 gennaio 2016 per alcune tipologie di lavoratori e la tutela per una nuova categoria, cioè chi ha concluso un contratto a tempo determinato tra il 2007 e il 2011, non ha più trovato un impiego indeterminato e matura la decorrenza sempre entro gennaio 2016 con le regole ante riforma.

Si specifica, inoltre, che nominalmente la sesta salvaguardia introduce 32.100 posti, ma quelli effettivi sono 8.100. L’intervento, infatti, più che incrementare in modo consistente i posti disponibili rivede sostanzialmente quelli a disposizione, in quanto è previsto un taglio: di 20.000 posizioni contenute nella seconda salvaguardia (lavoratori destinatari alla mobilità a seguito di accordi siglati in sede governativa entro il 2011); di 4.000 dei 6.500 posti previsti con la quarta salvaguardia per chi è stato licenziato o si è dimesso a seguito di accordi.

In compenso, però, la sesta salvaguardia interviene modificando quanto previsto dalla quinta. In particolare vengono aggiunti 8.800 posti necessari per tutelare chi maturerà la pensione entro gennaio 2016 e non più entro gennaio 2015 come prevedeva la Legge di Stabilità 2014 (quinta salvaguardia). Intervento analogo viene attuato in favore degli autorizzati al versamento volontario dei contributi (un anno in più a disposizione per maturare la decorrenza della pensione e ulteriori 12mila posti) e per gli autorizzati al versamento volontario che si trovano in mobilità ordinaria (un anno e 5.500 posti in più). Infine, viene rivista anche la prima salvaguardia intervenendo su chi risultava in congedo per assistere figli con disabilità gravi (D.Lgs. 151/2001) o familiari con handicap (Legge 104/1992). In pratica, il tempo utile per maturare la decorrenza della pensione viene esteso di un anno (fino a gennaio 2016) e vengono aggiunti 1.800 posti, portando il plafond complessivo a 4.450.

Fonte: FiscalFocus


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