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Espansione delle staminali cordonali: una recente ricerca ha datto ottimi risultati

Creato il 09 marzo 2016 da Conservazionecordoneombelicale @SorgenteSalute

Un articolo pubblicato su “Cell Stem Cell” ha reso noti i risultati di uno studio che ha mostrato importanti avanzamenti nel campo della ricerca per l’espansione delle staminali cordonali.

Conservazione cordone ombelicale - GuidaDi: Redazione

Un contributo del numero di gennaio di “Cell Stem Cell” ha riportato le principali evidenze di una ricerca dedicata all’espansione delle staminali cordonali, che ha avuto risultati molto positivi.

Ogni anno infatti viene buttato un numero elevato di campioni di sangue del cordone ombelicale, perché contiene un numero insufficiente cellule staminali cordonali; per questa ragione gli studiosi stanno sperimentando l’espansione cellulare. L’articolo descrive un recente trial clinico che aveva come campione 17 pazienti che hanno subito un trattamento basarto su cellule staminali cordonali derivate espanse in vitro fino a 330 volte. Questo è avvenuto mediante un idrocarburo arilico antagonista del recettore, che ha la funzione di espandere cellule CD34 +.

L’esperimento ha dato ottimi risultati ottenuti:

1) Questo sistema di colturaha raggiunto il suo scopo, ovvero ha incrementato le cellule staminali CD34+ (cellule staminali emopoietiche) per 330 volte e le TNC (più di tutti gli altri sistemi sperimentati fino a oggi) per 854 volte;

2) Il trapianto cellule staminali ematopoietiche che hanno subito l’espansione non ha avuto controindicazioni per i pazienti coinvolti;

3) I tempi di attecchimento dei neutrofili e delle piastrine sono diminuiti in confronto a quelli delle infusioni di cellule staminali cordonali non precedentemente espanse (per i neutrofili la media di attecchimento di 15 giorni in confronto a 24 giorni del controllo; per le piastrine è pari a 49 giorni in confronto a 86 giorni del controllo). Questa accelerazione è legata al numero di CD34+ iniettate.

4) Le statistiche legate alla sopravvivenza e alla mortalità dopo l’infusione sono in linea con quelle registrate per le tradizionali infusioni di staminali cordonali, ma con i tempi di ospedalizzazione nettamente minori.

Un risultato nel complesso ottimo, che fa sperare che in un prossimo futuro saremo in grado di impiegare in modo efficace anche i campioni di sangue cordonale meno ricchi di cellule staminali cordonali, utilizzando i meccanismi dell’espansione.


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