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Espatriare due volte: un Fisico in Olanda

Creato il 04 giugno 2012 da Fugadeitalenti

Sono un fisico 38enne, per la seconda volta in fuga dall’Italia“: così si presenta Alessandro Zuccaro, il protagonista della puntata di questa settimana di “Giovani Talenti”. “Il detto nemo propheta in patria l’ho sperimentato più volte“, aggiunge, per spiegare meglio la propria storia.

Alessandro si laurea in Fisica a Padova, dopodiché approda all’Università di Trieste per un dottorato. “Troppo ribelle”, per poter restare in Veneto. Non è un Paese per outsider e pensatori indipendenti, il nostro.

A Trieste Alessandro ha la fortuna di incontrare un professore illuminato, che lo incoraggia ad andare negli Stati Uniti, per perfezionarsi: grazie a due contatti conosciuti nell’ambito di una conferenza, prende così il volo per gli Usa. Un anno e mezzo alla University of Alabama, per collaborare allo sviluppo delle ottiche di un supertelescopio spaziale. L’esperienza porta a un cambio radicale di prospettiva: più indipendenza, più responsablità e margini di azione. Alessandro ottiene anche un post-doc alla Nasa: i successi professionali sono tali, che -alla fine del periodo- riceve l’offerta per un contratto da Associate Professor. Ma lui rifiuta: vuole tornare in Italia.

Una scelta che si rivelerà solo parzialmente giusta: a Trieste il nuovo professore con cui si ritrova a lavorare gli affida mansioni poco in linea col suo profilo (da autista, a carpentiere, a operaio…). Alessandro se ne scappa, ottenendo un assegno di ricerca all’Istituto Nazionale di Ottica di Firenze. L’inizio è ottimo: diviene ricercatore a tempo determinato, lavora con due capi illuminati, tutto procede bene. Poi i due responsabili se ne vanno all’estero… e il gruppo di ricerca lentamente affonda, marginalizzato. Lavori troppo pratici e poco scientifici, i suoi: non piacciono.

Bene così, tanto che c’avevi da fare qui a Firenze?“, è il saluto che lo accompagna alla porta, non appena ottiene un incarico come “contractor” alla sede olandese dell’Agenzia Spaziale Europea. In Olanda Alessandro ha ritrovato la voglia di fare e lavorare. Lontano da un’Italia, dove le modalità di selezione del personale accademico e scientifico, tramite concorso, appaiono trppo spesso un residuato bellico. Di un passato lontano.

Ospite della puntata è Vito Sguera, ricercatore all’Istituto Nazionale di Astrofisica di Bologna. Storia che dà speranza, quella di Vito: anche lui ha cominciato all’estero, poi -dopo lunga e faticosa ricerca- ce l’ha fatta, a trovare la propria dimensione di ricerca nella Penisola.

Nella rubrica “Spazio Emigranti” proseguiamo la nostra inchiesta, sulle parole che fanno fuggire i giovani dall’Italia: oggi tocca a “Immobilismo Sociale”. L’ascensore sociale si è rotto? Ne parliamo con Daniele Checchi, docente universitario e autore del volume “Immobilità Diffusa”.

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Intanto siete tutti invitati a compilare il “Manifesto 2012 dei Giovani Talenti”:

Inviaci la tua proposta, per rendere l’Italia un Paese di “Circolazione dei Talenti”:
1) sei un giovane professionista “under 40″ all’estero? Indicaci UN motivo che ti porterebbe a tornare
2) sei un giovane professionista “under 40″ in Italia? Indicaci UN motivo che ti aiuterebbe a restare

Inviate le vostre proposte, specificando il Paese di residenza, a: [email protected]

SEI UN GIOVANE “UNDER 40″ ESPATRIATO ALL’ESTERO? VUOI RACCONTARCI LA TUA STORIA? Per contattare la trasmissione: [email protected]

Alla prossima puntata: sabato 9 giugno, dalle 13.30 alle 13.55 (CET), su Radio 24. Vi aspetto!



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