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Esperienza in missione: molto più di un viaggio

Creato il 04 novembre 2013 da Cafeafrica @cafeafrica_blog
Me lo ricordo ancora il peso di quel borsone verde che trasportavo sulla testa, mentre arrancavo nel fango che mi faceva sprofondare fino alle ginocchia. Non ero sola, ero con una piccola carovana composta da altre persone come me, gente di città abituata alle comodità e che dà per scontata la presenza di una strada per arrivare ad un villaggio. Invece no. Le quattro piccole suore indiane di Zizenchu, in Etiopia, vivevano e gestivano una missione in un luogo che l’uomo ha dimenticato di collegare col resto del pianeta e l’unico modo per arrivarvi è attraversare a piedi una palude abitata da selvaggi cavalli bianchi e uccelli dalle zampe lunghe e sottili.
Facevo di tutto per rimanere in equilibrio su quel manto tanto scivoloso, come un dorso di un mostro marino. Il borsone non doveva assolutamente bagnarsi, conteneva medicinali essenziali che avevo portato, con l’aiuto di amici, fin dall’Italia. Quando il gruppo è approdato davanti alle scale della missione, le suore erano in festa, non avevano visitatori da tanto tempo. Il sorriso ampio di quelle donne, assieme all’odore delle chapati e del chai caldo, mi ridiede forza. Ma fu quando vidi in che stato era la loro farmacia che mi dissi “Ne è valsa la pena!”. Una fila di scaffali bianchi, puliti e vuoti. Avevano bisogno di tutto.
Non si dimentica un’esperienza così. Te la porti dentro per sempre ed impari ad apprezzare un po’ di più il benessere in cui non ci accorgiamo di vivere.
Un viaggio così è molto più di un’esperienza da raccontare e fotografare. È una lezione ed un viaggio dentro se stessi.
Io ho avuto la fortuna di incontrare Paolo, un missionario laico, che fa accadere queste cose.
Per poter partecipare ad un’esperienza in missione in Etiopia contattare Paolo Caneva: [email protected]
Leggi anche mio post sul viaggio in Etiopia: etiopia-un-viaggio-nel-cuore-delluomo

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