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esperienza personale

Da Deianaste

Buongiorno,

sono una socia di una ditta artigiana che esercita l’attività di movimento terra che ha iniziato nel lontano 1977.

Allora lavoravi sodo, ma avevi anche dei risultati sia sul piano personale che su quello economico che ti spingevano ad andare avanti, a crescere magari mettendoti dei debiti ma sempre con la quasi certezza di riuscire a onorarli, insomma lavoravi tu ma facevi lavorare anche gli altri. Era come un’ avventura in cui tu eri protagonista, decidevi le regole del gioco e quando fermarti. Oggi le cose sono cambiate, tu non decidi più niente, fai solo parte di un ingranaggio in cui gli altri decidono per te, non perchè tu non sia più capace, ma perchè tu ormai sei solo un numero a cui rivolgersi per farti opprimenti offerte commerciali, per tartassarti di disposizioni legali di cui tu non capisci niente ( hai una certa età e non hai molta amicizia con il pc ) per cui o non segui le regole o ti rivolgi a qualcuno e allora ti senti superato e con un gran voglia di chiudere tutto. Vuoi che la tua esperienza lavorativa venga trasmessa a dei giovani, non persarci nemmeno è un impresa quasi impossibile in quanto un ragazzo che voglia seguire le tue orme deve prima di tutto superare un esame di abilitazione che risulta difficile persino per un laureato, figuriamoci per un ragazzo che aspira solo ad realizzare il sogno di lavorare e di rendersi indipendente. Insomma oggi con molta sincerità direi ad un giovane di lasciar perdere il sogno di diventare imprenditore  sarebbe come una lotta contro i mulini a vento dove alla fine il vero vincitore è lo stato a cui non interessa nulla dei piccoli e giovani imprenditori.

Lucia Mastinu


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