Hanno solo una settimana di vita ma è come se ne avessero un centinaio.
Le borse di studio Be4eat, l’innovativa proposta nata il 24 marzo scorso a Roncade per sostenere la formazione personale di tutti gli ammalati in Italia, galoppa a spron battuto.
Un tam tam di richieste, informazioni, iscrizioni e sostegni arrivati da ogni dove che fa del nostro Paese, come sempre, un campione in generosità ed impegno.
Di cosa si tratta?
Di fatto di un opera di sostegno alla formazione di tutti gli ammalati di cardiopatie, diabete, cancro, obesità e quant’altro sia riconducibile all’alimentazione sostenuta da aziende e produttori che collaborano con Be4eat.
Grazie alle borse di studio pagate dalle aziende Be4eat, qualunque tuo parente, amico o conoscente che oggi lotta con medicine, diagnosi e malattie di diversa natura può formarsi presso i nostri Master tenuti da medici ed esperti nazionali e internazionali al costo di soli 15 euro.
Un’opportunità che in tanti stanno cavalcando e che vedrà i suoi primi frutti già dal prossimo evento, il 12 maggio a Torino.
Ad oggi sono infatti una quarantina le borse di studio già in palio, donate metà dallo staff di Be4eat e l’altra metà dall’azienda produttiva Mediterranea.
Ma la corsa alla generosità continua.
E ogni giorno aziende, produttori, ordini professionali, associazioni, liberi professionisti e comuni cittadini ci stanno chiamando per offrire il loro contributo alla formazione di tutti gli ammalati in Italia.
Un modo nuovo per dare valore al proprio lavoro e al proprio operato, finanziando la crescita e l’approfondimento di chi di queste ricerche ha davvero bisogno
Subito!
A dare il là a questa iniziativa è stato proprio l’intervento del dr. Campbell lo scorso 24 marzo, a Roncade.
“E’ dal basso che occorre partire” ha risposto via skipe l’autore del The China Study alla domanda della platea del primo Master Be4eat 2013 che chiedeva quali risultati stia ottenendo il suo studio in America e quando questa ricerca arriverà sul tavolo di Michelle Obama, l’intraprendente First Lady americana attiva da tempo su questi temi.
“Dopo quarant’anni di attività e ricerca dall’alto- ha detto Colin Campbell- posso dire con assoluta onestà che le cose, per cambiare davvero, devono partire dal basso. E’ la gente, i cittadini, gli ammalati, i nuovi medici, i nuovi ricercatori che devono sapere, capire, formasi, conoscere. Non sono le istituzioni, qualunque esse siano, a cambiare le richieste ma le richieste a cambiare le istituzioni.”
Una risposta come sempre illuminate quella dello scienziato americano, non a torto definito “una delle 25 persone al mondo più influenti nel campo dell’alimentazione”. Che getta luce sul cammino più giusto e corretto da intraprendere anche qui in Italia.
Perché il tempo di parlare è finito.
Ora occorre agire.
Prendere in mano la propria salute.
E cambiare lo stato delle cose!