Esplosione di una palazzina a Torino: 13 feriti
Nella notte tra il 9 e il 10 marzo, strada della Verna 20 a Torino è stata teatro di un’esplosione di un edificio, una palazzina di sei piani sotto la gestione dell’ATC (Agenzia Territoriale della Casa). Si ipotizza che la causa dello scoppio sia da ricercare in una fuga di gas da un appartamento del secondo piano, il cui inquilino è Antonio Pagano, 76 anni, vedovo e in pensione. Non è ancora chiara la causa prima dell’esplosione. Dopo un sopralluogo dei Carabinieri e dei Vigili del Fuoco nell’appartamento in cui si è generata l’esplosione, essendo vietate le bombole a gas all’interno dello stabile, questa causa è stata immediatamente scartata. Lo scoppio ha danneggiato anche la palazzina adiacente, facendo crollare il muro di divisione, e alcune automobili parcheggiate sotto la struttura. Nell’altro appartamento vittima dell’esplosione viveva una donna di 37 anni con la sua famiglia; uno dei due figli, Andrea, 12 anni, dato inizialmente per disperso, è stato ritrovato ancora vivo tra le macerie dei muri che lo avevano travolto al momento dell’esplosione. All’arrivo del 118 è stato ricoverato all’ospedale pediatrico Regina Margherita, sotto codice giallo a causa del trauma cranico riportato nell’incidente. Sono stati fatti evacuare 48 alloggi, la palazzina stessa e due che le sono adiacenti. Attualmente, le persone ricoverate in ospedale per accertamenti e cure sono 13, tra cui la stessa madre del ragazzino, al Don Bosco per intossicazione. Dodici persone sono state medicate sul luogo e non c’è nessun altro in condizioni gravi o critiche, escluso un forte shock dovuto al trauma. Da un bilancio iniziale, le persone intossicate sono due, e quattro quelle ustionate. Tra esse si conta anche il signor Pagano, che ha riportato ustioni sul volto, sulle mani e parte del corpo.