VESCOVATO – Appena insediato, il neosindaco di Vescovato Mariagrazia Bonfante ha trovato una richiesta di trasporto di esplosivo da parte dell’azienda francese Schlumberger, la stessa che ha collaborato con la Stogit a Bordolano per la realizzazione dello stoccaggio e della centrale di gas metano, che l’Eni sta facendo arrivare dalla Siberia per poi metterlo in compravendita con i Paesi europei confinanti con l’Italia, secondo quel che prevede il progetto nazionale Italia hub del gas, cioè centro di passaggio del gas. L’Italia vuole essere infatti un punto di riferimento per le aziende che commerciano metano e una piccola alternativa sul mercato rispetto ai giganti internazionale del settore. Per questo in Italia, specialmente nell’Italia settentrionale, stanno aumentando gli stoccaggi e le centrali di metano e quindi anche i nuovi metanodotti della Snam. La Stogit, come altre aziende di gestione degli stocaggi, presenta progetti riguardanti i vecchi pozzi usati dall’Eni di Mattei, ormai esauriti, per riempirli di nuovo con gas d’importazione, immesso nel suolo a notevole pressione. La Schlumberger interviene per fornire esplosivi a questi progetti: le trivelle scavano e quando incontrano resistenze entra in gioco la Schlumberger con i suoi prodotti. Maggiore è la cavità che contiene metano, maggiore è quindi la quantità di gas che si può stoccare e poi vendere in un momento economicamente vantaggioso. Il problema è che non esiste alcun progetto di centrale e di stoccaggio a Vescovato, tranne un vecchio pozzo che potrebbe essere riutilizzato da una società fra le altre, non necessariamente del gruppo Eni.
Senza progetto perché mai la Schlumberger vuole trasportare esplosivi a Vescovato? Il sindaco Mariagrazia Bonfante sta cercando spiegazioni all’improvvisa richiesta e, dopo aver consultato alcuni esperti, compreso un giornalista di Altreconomia in stretto contatto con la professoressa Maria Rita D’Orsogna, è orientata a dire no con le motivazioni opportune, per evitare richieste di risarcimento danni da parte della Schlumberger. Il giallo degli esplosivi francesi non è ancora chiuso, dunque. Oltretutto il contratto temporaneo dell’ex tecnico comunale Marco Turati è scaduto quindi non esiste in Comune, se mai ce ne fosse bisogno, la memoria storica. Nel marzo di quest’anno, quando era ancora sindaco Superti, l’amministrazione provinciale ha concesso un’autorizzazione di riattivazione del vecchio pozzo di Vescovato e di estrazione di gas alla società Padana Energia. Una richiesta che da allora ha suscitato la curiosità delle associazioni ambientaliste e della rivista Altreconomia. Quanto si stava prevedendo, cioè la richiesta dell’ennesimo stoccaggio in provincia di Cremona, con i rischi connessi alla trivellazione del sottosuolo, potrebbe così diventare realtà. Il sindaco Mariagrazia Bonfante ha iniziato il mandato con un consiglio comunale all’aperto, criticato dall’opposizione ma gradito a diversi cittadini che hanno chiesto di ripetere l’iniziativa. L’argomento delle trivellazioni con esplosivo potrebbe essere argomento di un prossimo intervento del sindaco.
notizia uscita su http://www.telecolor.net ieri, nel tg delle 19.30
