In questa puntata ospitiamo la versione tradotta in italiano di questo articolo, pubblicato lo scorso 23 giugno, sul sito americano SuperHeroHype, una interessante disamina a firma di Spencer Perry sui film ispirati a diversi supereroi dei fumetti americani che nel corso degli anni sono stati messi in cantiere, salvo venir poi stoppati prima di essere effettivamente conclusi.
SuperHeroHype è un sito dedicato a tutto quanto concerne il mondo dei supereroi, trattati attraverso recensioni e news sull’argomento, con un occhio di riguardo alle numerose trasposizioni dei personaggi su pellicola.
Ringraziamo i responsabili del sito per averci concesso la traduzione e pubblicazione di questa loro classifica per la nostra rubrica.
Un ringraziamento va anche a Margherita Orsi e Federica Cicognani per la traduzione dell’articolo.
Poco più di un anno fa abbiamo pubblicato un articolo, qui su SuperHeroHype, intitolato “9 film di supereroi a un passo dal grande schermo”. Da allora, il pezzo è finito per diventare uno dei nostri post più cliccati. Stavo ancora finendo di scrivere il primo, ma già sapevo che c’erano così tanti altri super-progetti incompiuti da andare avanti all’infinito, qualora ci fosse stato il desiderio di saperne di più… e a quanto pare, c’è. Perciò, ecco un’altra carrellata di film di supereroi che hanno quasi raggiunto il grande schermo, anche se questa volta siamo a quota undici.
#1 – “SPIDER-MAN” DELLA CANNON FILMS
Negli anni ’80, i diritti cinematografici dei personaggi Marvel passavano di mano in mano più delle carte dei Pokemon in una scuola elementare. Dopo un breve periodo sulla scrivania di Roger Corman, leggenda dei film di serie B, i diritti di Spider-Man approdarono alla Cannon Films per la modica cifra di 225.000 dollari. Sotto la guida dei cugini Menahem Golan e Yoran Globus, la Cannon è forse meglio nota per la produzione di film mozzafiato quali Space vampires, Guerriero americano, nonché il padre di innumerevoli meme, Breakin’ – electric boogaloo.
Per qualche motivo, quando hanno acquistato i diritti di Spider-Man, i due non erano nemmeno sicuri di chi fosse; di conseguenza, crearono una versione più simile ai mostri della Universal che a un supereroe.
«Golan e Globus non avevano una chiara idea di chi fosse Spider-Man,» ha rivelato al LA Times nel 2002 Joseph Zito, il secondo regista coinvolto nel progetto. «Pensavano che fosse tipo l’Uomo lupo.»
La sceneggiatura venne scritta da Leslie Stevens, creatore della serie televisiva The Outer Limits, e vedeva Peter Parker trasformato in una tarantola a otto zampe che combatteva contro un’orda di altri mutanti, il tutto all’interno di un laboratorio del governo. Con una storia così fuori di testa come materiale di partenza, hai bisogno di qualcuno dietro la telecamera che ne enfatizzi l’assurdità, ed ecco perché la Cannon Films assunse Tobe Hooper, regista di Non aprite quella porta.
Come potete immaginare, la sceneggiatura non andò particolarmente a genio al creatore di Spider-Man, Stan Lee, che li convinse a lavorare su un nuovo testo, scritto da Ted Newsom e John Brancato, il cui protagonista era un più tradizionale Peter Parker alle prese con il Dottor Octopus.
Ben presto Hooper abbandonò il progetto, subito sostituito da Zito, che volle Bob Hoskins nel ruolo di Doc Ock, mentre Golan e Globus avevano messo gli occhi su Tom Cruise per la parte di Spider-Man. Nel 2002, il Bloomberg Business Week riportò che la squadra spese in tutto più di dieci milioni di dollari in sceneggiature, una somma inaudita a quei tempi.
Anche se i fan possono ringraziare il cielo che questo ibrido non abbia mai visto la luce, è qui che sono cominciate le varie magagne legali attorno personaggio che lo avrebbero perseguitato per anni.
#2 – “PLASTIC MAN” DEI FRATELLI WACHOWSKI
Eccovi un due-in-uno: un film che ha quasi raggiunto il grande schermo… per due volte! Prima di irrompere come un tsunami nel mondo dell’intrattenimento con Matrix (correva l’anno 1999), i Wachowski scrissero per la Warner Bros. un copione sul più improbabile degli eroi – Plastic Man. In questa sceneggiatura, che risale al 1995, vennero apportati alcuni cambiamenti al personaggio: innanzitutto, il protagonista si chiamava Daniel O’Brien invece che Patrick O’Brien, e invece di essere un ex truffatore, era un ex ecoterrorista appena uscito di prigione, in stile “niente giochetti da bambini”. Tuttavia, in un articolo sulla bozza originale, IGN definì la trama “contorta e infantile”.
«E’ probabilmente il copione più simile a una commedia che mai scriveremo,» affermò Larry in un’intervista del 1996. «Secondo noi avrebbe potuto essere figo. La nostra idea di base era quella di un eroe ambientalista, del tipo “la Terra prima di tutto”.»
Nel descrivere una scena del film, commentò:
«Come inizio divertente avevamo pensato a lui che va al bagno dopo essere diventato Plastic Man, e dato che la sua urina non è più biodegradabile si vuole tipo uccidere.»
Fu rivelato che il regista televisivo Bryan Spicer aveva preso le redini del progetto, e alla fine lo riscrisse, al punto che poco era rimasto di quello che i Wachowski avevano abbozzato in principio. La cattiva notizia è che come conseguenza Plastic Man non fu mai realizzato, ma la buona notizia è che li portò a fare la conoscenza di Joel Silver, con il quale avrebbero prodotto tutti e tre i film di Matrix.
Facciamo un salto nel tempo fino al 2008, quando cominciò a girare la voce che i fratelli Wachoswki avessero tirato nuovamente fuori il copione dal cassetto e volessero farne la loro prossima fatica cinematografica, con l’assiduo collaboratore Keanu Reeves come protagonista. Reeves mise a tacere la voce abbastanza in fretta, e ancora una volta il progetto non prese forma.
#3 – “HAWKMAN”
Torniamo al lontano 2011. Adrian Askarieh, produttore del film Hitman – L’assassino, stava collaborando con Gregory Noveck (Red, Justice League: The New Frontier) e Will Hackner per portare il supereroe Hawkman sul grande schermo. Sebbene questo adattamento del fumetto della DC non abbia avuto seguito, vennero pubblicate poche righe sulla trama:
«Pensato per sbancare il botteghino, la storia è un mix tra Ghost, Indiana Jones e Il codice da Vinci, che ha per protagonista il supereroe degli albi della DC Comics. Combatte con armi arcaiche e con grandi ali artificiali fissate ad un’imbracatura composta di metallo Nth, che gli consente di volare. Quasi tutte le incarnazioni di Hawkman hanno come alleata (e forse qualcosa di più) la supereroina Hawkgirl, conosciuta anche come Hawkwoman, e insieme lottano contro i supercriminali.»
In seguito, il sito “Bleeding Cool” ha riportato che la Warner Bros. non era interessata ad una rivisitazione in chiave mistica del personaggio, o ad una sua versione aliena, lasciando così intendere che il volto celato dalla maschera di Hawkman sarebbe stato per forza quello di Carter Hall. Tuttavia, il film non andò mai oltre la fase di sviluppo.
#4 -“SANDMAN” DI ROGER AVARY
Fra tutti i fumetti adattati per il grande schermo, nessuno più di Sandman, firmato Neil Gaiman, ha incontrato così tanti ostacoli lungo il cammino verso le sale. La prima sceneggiatura fu commissionata a Ted Elliot e Terry Rossio, che all’epoca avevano appena finito di lavorare al Classico Disney Aladdin, ma che sono ora meglio noti per la saga Pirati dei Caraibi. Rossio ed Elliot buttarono giù una bozza che riprendeva i primi due volumi della serie, “Preludi e Notturni” e “Casa di bambola”. Ad un certo punto, durante la stesura del copione, il produttore Jon Peters (che alcuni ricorderanno per il tragico tentativo di scrivere una sceneggiatura di Superman in collaborazione con Kevin Smith) si interessò del progetto in qualità di finanziatore, decretando così il lento declino del film.
Quando Rossio ed Elliott consegnarono la prima versione della sceneggiatura, la Warner Bros. la giudicò “indistribuibile” e si rifiutò di pagarli per quella che considerava una bozza di serie B; un affronto di cui gli sceneggiatori hanno ampiamente parlato nel loro blog. Inoltre, gli scrittori ricevettero un appunto di Peters, in cui si suggeriva «di far catturare Sogno ad un gruppetto di adolescenti nel bel mezzo di una seduta spiritica ad un pigiama party». Da quel momento, il progetto rimase in un limbo, senza speranze di vedere mai la luce del giorno.
È a questo punto che entra in scena Roger Avary. Dopo aver letto la bozza di Rossio ed Elliot, Avary andò alla WB per avvertirli del grosso errore che stavano commettendo: il copione era buono, e lui voleva curare la regia del film. Venne presentata una seconda versione della sceneggiatura, cui erano stati apportati alcuni cambiamenti: la parte che adattava la storia “Un Sogno di Mille Gatti” fu eliminata, e vennero introdotti alcuni elementi del quarto volume della serie. Nel 1997, però, Avary venne tagliato fuori dal progetto. Secondo l’ora inattivo Coming Attractions (stando a quanto riportato dal libro Tales from Development Hell), ciò era dovuto a «divergenze artistiche con la Peters Company»: a quanto pare, volevano che fosse un Sandman in calzamaglia e mantellina a prendere il Corinzio a calci nel sedere.
In seguito, Gaiman stesso espresse giudizi molto lusinghieri nei confronti del lavoro fatto sulla serie.
«Ho visto “Sandman”, la mia creazione più importante in ambito fumettistico, passare attraverso il tradizionale inferno dell’adattamento», ha raccontato in un documentario della BBC Radio basato su Tales from Development Hell, «a cominciare da Ted Elliott e Terry Rossio, gli incredibili autori di Pirati dei Caraibi e altri capolavori, che hanno scritto eccellenti bozze della sceneggiatura, sebbene l’allora produttore Jon Peters, com’è noto, non le “capì”. Roger Avary, chiamato a occuparsi del progetto in qualità di regista, elaborò una seconda bozza del loro copione. Ancora una volta, era eccellente. Entrò nella stanza e mostrò loro alcune scene tratte da Alice di Jan Svankmayer, dicendo: “Voglio che le sequenze del sogno siano come queste”… e lo licenziarono. Da lì in poi, le sceneggiature che arrivarono furono sempre peggio.»
Dopo quel fallimento, David Goyer e Joseph Gordon-Levitt furono coinvolti nell’adattamento della serie per il grande schermo, adattamento che si dice arriverà nelle sale a Natale 2016.
#5 -“CATWOMAN” DI TIM BURTON
Anche se alla fine ce l’abbiamo fatta a vedere un film su Catwoman, prima di questo ce n’è stato un altro che non venne portato a termine. Si trattava di uno spin-off di Batman – Il ritorno di Tim Burton, con l’amatissima Michelle Pfeiffer nel ruolo di protagonista. Quando la pre-produzione cominciò a darsi da fare per Batman Forever, venne rivelato che la WB stava cercando di lanciare Catwoman come marchio a sé, invece che inserirla nel terzo film di Batman previsto. In seguito, Variety riportò che Daniel Waters, sceneggiatore di Batman – Il ritorno, aveva firmato il contratto per scrivere il copione, con Burton sulla sedia del regista.
«Il film di Catwoman è un’idea assolutamente nuova, terreno fertile per lo sguardo artistico di Tim», dichiarò la portavoce di Burton a “Entertainment Weekly” nel 1993.
In un numero del 1995 di Film Review Magazine, Waters si sbottonò riguardo alla trama del film, e lamentò il fatto che avrebbe potuto non vedere la luce del giorno, uscendo dopo Batman Forever.
«Ho appena finito la sceneggiatura di Catwoman. L’ho consegnata venerdì scorso. È il suo film. E presumibilmente, Tim [Burton] ne curerà la regia. A breve, riceverò una risposta riguardo al copione. Ovviamente, consegnarlo il giorno in cui esce Batman Forever potrebbe non essere la mossa migliore dal punto di vista logistico, in quanto il film è la quintessenza del Batman “per grandi e piccini”, mentre Catwoman non è certo un copione “per grandi e piccini”.
Selina ha perso la memoria in seguito ai traumi subiti nel secondo film, e non riesce a ricordare perché il suo corpo sia crivellato di colpi di proiettile, così va a Oasisburg per ritrovare la pace. Gotham sta a New York come Oasisburg sta a Las Vegas, Los Angeles o Palm Springs. [Si tratta di un] resort nel bel mezzo del deserto, diretto da un gruppo di supereroi, e ci siamo divertiti a mettere in ridicolo il classico stereotipo del macho con superpoteri. Come forse avrete intuito, io adoro che Catwoman cerchi sempre di prendersi gioco di Batman, ma il pubblico, alla lunga, si è stancato di questo siparietto. Ora però, dal momento che Catwoman ricopre il ruolo principale, ho carta bianca; perciò ho pensato di creare dei supereroi talmente perfetti da diventare odiosi. Alla fine si scopre che sotto sotto non sono poi così buoni, e lei deve tornare ad essere Catwoman.»
Il film non si è mai concretizzato, ma ci porta al film del 2004 Catwoman, che ha quasi visto Ashley Judd invece che Halle Berry nel ruolo di protagonista.
#6 – “I FANTASTICI QUATTRO” DI PEYTON REED
Prima che la scelta ricadesse su Tim Story, a diversi registi era stato proposto di portare la prima famiglia Marvel sul grande schermo, ma nessuno di loro aveva avuto uno spunto tanto interessante quanto quello di Peyton Reed, attualmente impegnato nelle riprese di Ant-Man (Marvel Studios). Il regista voleva creare una sorta di Tutti per uno, il film diretto da Richard Lester nel 1964, che al posto dei Beatles avesse come protagonisti dei supereroi.
Lo sceneggiatore Doug Petrie presentò il progetto a MTV, specificando che la storia sarebbe iniziata con una squadra, già stabilita, di eroi dotati di superpoteri.
«Sono le più grandi star di New York. Agli occhi del resto del mondo, i supereroi più fighi che esistano. [Ma] quando arrivano a casa, non fanno altro che bisticciare per ogni cosa. Ordinano la pizza, litigano su chi avrà il costume più bello, cose così. Una volta chiusa la porta, la loro vita non è molto diversa da quella di qualsiasi altra famiglia e su questo giocherà la serie».
Petrie ha anche rivelato i nomi degli attori che avrebbe voluto nel cast, tra questi Alexis Denisof (Angel) nei panni di Reed Richards, Charlize Theron nel ruolo di Sue Storm, la voce di John C. Reilly per il personaggio di Ben Grimm, Paul Walker come Johnny Storm e Jude Law per il Dottor Destino. Ha poi aggiunto che a tutti sarebbe piaciuto che la locandina del film fosse una rivisitazione con attori in carne ed ossa del primo numero delle serie a fumetti.
Per quanto riguardava la scena d’apertura del film,
«il principale dilemma che ci attanagliava» racconta Petrie, «era: “mostro o non mostro?”. Volevamo che la copertina del primo numero diventasse la locandina del film e perciò si doveva creare una versione non a disegni del mostro gigante che rade al suolo la Fifth Avenue e dei Fantastici Quattro che lo prendono a calci nel culo. Per questioni di budget, il progetto prese un’altra piega, ma è comunque una scena d’apertura che fa un certo effetto. Parliamo di “Tutti per uno”. Il mondo intero andrà a vedere i Beatles».
Ad un certo punto sembrava che il film dovesse diventare un tributo ai fumetti originali e che si sarebbe svolto negli anni ’60, anche se in seguito l’idea fu accantonata.
«Ciò che contraddistingue i Fantastici Quattro dagli altri personaggi dell’universo Marvel è il fatto di essere eroi contemporanei» ha dichiarato Reed sul sito Ain’t It Cool News. «Niente identità segrete, sono figure che fanno parte del panorama culturale di New York e Los Angeles. Tuttavia, non volevamo che la storia ruotasse esclusivamente intorno a questo. Il segreto di film del genere è che si lavora con quarant’anni di materiale alle spalle e bisogna scavare nel profondo per estrarre solo il cuore, la vera essenza della storia; sono pellicole che possono essere lette come prequel, ma che funzionano benissimo anche come storie a sé stanti. E poi bisogna tenere presente che tutti gli elementi che nei primi anni ’60 facevano apparire il fumetto così innovativo e così diverso, oggi sono diventati dei cliché; non si può sempre fare ricorso a certi ingredienti».
In seguito Reed ha abbandonato il progetto a causa di divergenze artistiche.
#7 – “BATMAN OF THE FUTURE” LIVE ACTION
Dopo il fallimento di Batman & Robin, la Warner Bros. aveva disperatamente bisogno di riportare il Pipistrello sul grande schermo, questa volta con una formula totalmente nuova. I soldi c’erano, dovevano solo stare attenti a non fare inviperire i fan con un film che somigliasse al loro ultimo tentativo. Per cercare di tirare fuori qualcosa il prima possibile, decisione dalla sorte piuttosto ironica dato che nessun progetto vide mai la luce del giorno, la WB iniziò a lavorare a numerose versioni cinematografiche di Batman. La prima è stata quella di Darren Aronofsky, Batman: Anno uno, di cui abbiamo parlato in un articolo precedente, mentre l’altra consisteva in un adattamento live action della popolare serie a cartoni animati Batman of the Future.
Batman of the Future si svolge in un futuro piuttosto remoto in cui Bruce Wayne, ormai anziano e ritiratosi a vita privata, decide di passare il mantello al giovane Terry McGinnis. Paul Dini e Alan Burnett, i creatori della serie, ricevettero il compito di scrivere la sceneggiatura, mentre la regia venne affidata a Boaz Yakin (Il sapore della vittoria).
In seguito, ai microfoni del podcast Fat Man on Batman, Dini ha dichiarato che
«anche se si svolgeva nella Gotham del futuro, il film non possedeva un taglio marcatamente futuristico e fantascientifico. C’era un po’ di tutto, qualcosa de Il Cavaliere Oscuro, un pizzico dei fumetti di oggi e Terry nei panni, o meglio, nel costume di Batman».
Stando a quel che si dice, i due autori presentarono una bozza della sceneggiatura e poi… non se ne fece più niente. Batman of the Future, così come gli altri progetti dedicati a Batman messi in cantiere finora, è rimasto per un po’ in un limbo per poi scomparire definitivamente.
#8 – “DOTTOR STRANGE” DI DAVID GOYER
Nonostante stia per approdare nelle sale cinematografiche, una tappa che gli studi Marvel e il regista Scott Derrickson hanno previsto a breve, per Stephen Strange non è stata una passeggiata raggiungere il grande schermo. La prima versione cinematografica del Dottor Strange risale al 1986, quando Bob Gale, uno dei due sceneggiatori di Ritorno al futuro, iniziò la stesura del soggetto. Il film non fu mai girato, ma nel 1992 Wes Craven, regista e sceneggiatore di Nightmare – Dal profondo della notte, accettò di scrivere la sceneggiatura e di dirigere il film per la Savoy Pictures, fallita due anni dopo.
Nel 1995 fu il turno di David Goyer di lavorare al film ma, indovinate un po’, il progetto si concluse con un nulla di fatto. Dopo una serie di ulteriori tentativi di portare il Mago Supremo sul grande schermo, nel 2001 la Dimension Films ha comprato i diritti del personaggio e richiamato Goyer.
Intervistato in quel periodo da IGN, Goyer raccontò di aver già scritto sei anni prima una sceneggiatura del Dr. Strange per la Columbia, ma di non essere molto soddisfatto del risultato.
«Nonostante ci fossero alcuni elementi della storia che mi piacevano, molto probabilmente questa volta ricomincerò da zero. Vorrei ricorrere il più possibile ad effetti meccanici e ad effetti realizzati con la macchina da presa. La CG (computer grafica) mi piace soprattutto quando viene utilizzata in modo impercettibile».
Tuttavia, neanche un anno dopo, Goyer avrebbe confermato di aver abbandonato il progetto.
#9 – “ELEKTRA ASSASSIN” DI OLIVER STONE
Prima di fare la propria comparsa in Daredevil nel 2003, era da un po’ che Oliver Stone, regista di Assassini nati – Natural Born Killers e JFK – Un caso ancora aperto, si diceva interessato a portare il personaggio di Elektra sul grande schermo. Secondo la stampa, Stone accarezzava l’idea fin dal 1992 ed era anche già stato rivelato il titolo del film, Elektra Assassin. I comunicati stampa su Assassini nati – Natural Born Killers non solo confermarono le voci riguardo al titolo, ma rivelarono che il film si sarebbe basato sulla mini serie firmata Frank Miller e Bill Sienkiewicz.
Titolo a parte, il film avrebbe avuto ben poco in comune con la mini serie uscita anni prima; infatti circolava la voce che, al posto di essere braccata dagli agenti dello S.H.I.E.L.D, Elektra si sarebbe battuta con la famigerata organizzazione criminale di ninja “La mano”. Stando ad articoli successivi, la trama era stata modificata in quanto Nick Fury e i diritti di Agents of S.H.I.E.L.D. erano già vincolati ad un altro contratto. Non ci metterei la mano sul fuoco, ma, secondo i pettegolezzi, Stone voleva assegnare il ruolo della protagonista a Gabrielle Reece.
Tuttavia il film è stato stroncato sul nascere, e non per mancanza di entusiasmo da parte di Stone, ma perché Elektra è stata imballata e venduta alla 20th Century Fox insieme a Bullseye e Kingpin nel pacchetto “Daredevil”. Il personaggio sarebbe stato interpretato di nuovo da Jennifer Garner, come nel suo spin-off.
#10 – “PANTERA NERA” CON WESLEY SNIPES
Molto prima di interpretare Blade, Wesley Snipes stava per vestire i panni di un altro storico personaggio di colore della Marvel, T’Challa di Wakanda, meglio noto come Pantera Nera. Nel 1992 venne chiamato dalla Columbia Pictures per prendere parte ad un adattamento cinematografico su cui stavano lavorando. Il film rimase in incubatrice per molti anni e, nonostante circolasse la voce che Stan Lee fosse entusiasta della sceneggiatura, la produzione non andò mai da nessuna parte.
«Nel cinema c’è un mondo tutto da esplorare per i personaggi dei fumetti e nessun supereroe di colore è mai stato portato sul grande schermo» ha commentato Snipes sul St. Petersburg Times nel 1993. «Soprattutto Pantera Nera, una creatura così ricca di sfaccettature e così affascinante. Dar vita a qualcosa che nessuno ha mai visto prima è un sogno che si avvera».
Ma facciamo un salto nel 2002, quando Snipes comunicò che l’anno successivo avrebbe lavorato o su Blade III o su Pantera Nera; purtroppo sappiamo tutti com’è andata a finire, dato che Blade: Trinity è uscito nelle sale l’8 dicembre 2004. L’estate prima del lancio del film, il regista David Goyer mise in dubbio la possibilità che Snipes interpretasse Pantera Nera, dicendo:
«Dubito che possa accadere. È entrato già così tanto nel personaggio di Blade che un altro eroe della Marvel sarebbe davvero troppo».
Tuttavia due anni dopo, in un’intervista per Men’s Fitness, Snipes ribadì di essere interessato alla parte e che speravano di trovare presto un regista.
«Stiamo effettivamente pensando di girare Pantera Nera. È stato il primo supereroe afro-americano. Esiste da prima di Blade, è lui l’originale. Ci abbiamo già lavorato su parecchio e speriamo di avere presto un regista».
Quando venne rilasciata questa intervista, erano ormai quattordici anni che, in un modo o nell’altro, Snipes si ritrovava il progetto tra le mani; sebbene David Goyer sostenga che stessero valutando l’eventualità di affidare a lui la regia, questa sarebbe stata la prima e ultima volta in cui veniva menzionata l’ipotesi di un regista. Non si è più parlato di assegnare il ruolo a Snipes e da allora il progetto è passato sotto l’ala protettiva della Marvel, accompagnato da un coro di pettegolezzi su quando e dove potrebbe rispuntare.
#11 – “BATMAN VS. SUPERMAN” DI WOLFGANG PETERSEN
Quel film che uscirà tra due anni? Per poco non ne abbiamo visto un’altra versione dieci anni fa.
Mentre la Warner Bros. è impegnata in diversi progetti per riportare i suoi eroi sullo schermo, fa la sua comparsa lo sceneggiatore di Seven Andrew Kevin Walker e lancia l’idea di girare Batman vs. Superman; da qui le battutine sul fatto che Walker abbia scritto la sceneggiatura fittizia di Aquaman per la seconda stagione di Entourage, la serie televisiva di HBO. Il leggendario regista Wolfgang Petersen firmò per dirigere il film, affiancato da Akiva Goldsman che si offrì di rivedere la sceneggiatura.
Circolava la voce che il film sarebbe stato ambientato in un mondo in cui tutti gli amici più cari di Batman, come Dick Grayson, il commissario Gordon ed Alfred, sono morti, e Batman ha perso il ruolo che ha sempre avuto a Gotham City. Anche Superman sta attraversando un momento di crisi dopo il divorzio da Lois Lane. Batman trova conforto in un nuovo amore, che però viene ucciso dal Joker. Per una ragione o per l’altra, Batman riversa la colpa su Superman e alla fine scoppia il conflitto. Com’era prevedibile, il film culminerà nella presa di coscienza, da parte di entrambi, di stare commettendo un’idiozia; una volta intuito che dietro a tutto si cela la mente di Lex Luthor, uniranno le forze per sconfiggerlo.
Nel 2002, per le pagine della rivista Variety, Petersen ha descritto il film come uno “scontro tra titani”.
«I due supereroi si escludono a vicenda. Superman simboleggia la luce, la parte radiosa, tutto ciò che è nobile e positivo, mentre Batman rappresenta il lato oscuro, ossessivo e vendicativo. Sono due facce della stessa medaglia e ci sono tutti gli ingredienti per costruire una storia piena di pathos.»
Il film, sospeso a mezz’aria, era attorniato da voci secondo cui Colin Farrell e il futuro interprete di Batman Christian Bale fossero in lizza per il ruolo di Cavaliere Oscuro, anche se si dava Farrell come favorito.
Ain’t It Cool News ha riportato che Jude Law avrebbe dovuto vestire i panni dell’Uomo d’acciaio ma che all’ultimo momento si era tirato indietro ed era stato sostituito niente meno che da Josh Hartnett. L’inizio delle riprese era previsto per inizio 2003 e sarebbero proseguite per cinque o sei mesi. L’obiettivo era fare uscire il film nell’estate del 2004, ma alla fine quelli dello studio si spaventarono e decisero di rilanciare prima l’immagine dei personaggi nei loro rispettivi film.
Nel 2006 Petersen ha confidato a SuperHeroHype di essere ancora molto interessato al progetto.
«Sono ancora convinto che uno scontro frontale tra Superman e Batman sarebbe assolutamente fantastico. Spero che il progetto vada in porto, perché sono due personaggi molto diversi. Le ombre di Batman e Superman il bravo ragazzo. È così avvincente giocare con i due personaggi e stare a vedere quali dinamiche si instaureranno tra loro, scontri compresi.»