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ESSERE LA FORZA XI (1. la Memoria)

Da Tarocchipensiero @MichelPelucchi
ESSERE LA FORZA XI (1. la Memoria)Ci sono pure, io credo, altre cose da leggere nell'uomo. Non si osa voltare la pagina. Leggi dell'imitazione; io le chiamo: leggi della paura. Si ha paura di trovarsi da soli; e non ci si trova del tutto. (Gide)Non “ci si trova” con altri e “non ci (ri)troviamo” più con noi stessi. Il distacco poi, nella mente appollaiata d'ogni tempo crea quasi freddezza, recrudescenza: l'altro assume i tratti imbestialiti che sono i nostri timori, le incertezze, disamine su disamine per cascare di botto nel pre-giudizio. La Forza XI, se con cura la osservi, è già oltre l'impedimento bestiale e diabolico – secondo un accostamento (Bestia-Satana) che traduce il fatto che energie effettive presenti nel Demone, siano ciò che ti sfalda attimo per attimo, nel pensiero di “un adesso” da realizzare ma che ancora,a dire il vero, non si Realizza. Per questo “l'Inferno vive ciò di cui viviamo!”, se a vivere (più di noi) è l'incertezza del nostro presente-passato-futuro, o la paura di vedersi restituita quella conoscenza (di sé) che ahinoi subitanea si disconosce. La paura, con movimento ostentato e assurdo, è chiaro, volge al nulla: al nulla come seduzione; e il Diavolo – come suggerisce Baudelaire – “fa sempre bene tutto quel che fa!”. Ti farà illudere nella vanità di essere sempre fecondo, nel dover essere una presenza costantemente attiva sull'altro. Mentre l'altro soffoca e muore: tu con voracità presenzierai di più. L'attività che compete alla Forza XI è di tutt'altra maniera.Baudelaire di nuovo: “Io credo che le bestie siano lo sbocciare alla materia dei pensieri malvagi dell'uomo”.

ESSERE LA FORZA XI (1. la Memoria)

Charles Baudelaire

L'immagin-e cre-azione che il Poeta ci rivela è immensa! Coglie alcuni elementi di fondamentale importanza, affinché la Forza XI sia approcciata al meglio. Sai che i Tarocchi chiamano Forza: il tuo vitale potere realizzativo. Baudelaire intensifica il messaggio poiché tra le righe istituisce un rapporto tra Materia e Memoria, un rapporto necessario affinché il potere in te vitale (la Forza) si realizzi. La Memoria è qui una bestialità in forme, perfettamente aderente, quasi a lambirne, le dolci mani sottili e colorate della figura femminile – si noti il particolare rosso dell'unghia, il pollice che nel mudra delle mani “simboleggia la coscienza cosmica (il divino) e l'indice la coscienza individuale (umana). Lo scopo finale, o principale, dello yoga è quello di unire l'umanità con la consapevolezza cosmica: con questo gesto l'essere umano esprime tale desiderio o aspirazione” (G. Hirschi). L'unione col divino (o Dio interiore) è affar di forze; proprio come i centri energetici di cui parlano, in un modo o nell'altro, tutte le Tradizioni. L'Unione, che noi soppesiamo sempre in termini biecamente materialistici, non è una dabbenaggine da sentimenti pseudo-morali, piuttosto un valore energetico superiore al comune stato di coscienza, che puoi attualizzare con l'insieme delle forze di cui riesci ad essere padrone. Se ti sfuggono, queste forze divengono “bestiali”, irruente. Sono il frutto di un'animalità diretta, aggressiva, esiziale. La Forza è qui l'arcano nel suo complesso, che gestisce CON GRAZIA e SENZA ATTRITI, l'inconscio creativo e distruttivo che in fondo ti appartiene; proprio per questo (ci appartiene!) lo si dovrebbe al fine permutare in qualcosa di Utile, non già disconoscerlo come ennesima oscena rappresentazione di sé. “La verità è ciò che è utile” (Buddha). Come fare?Può essere l'opposizione, di una con un'altra forza, il primo passo verso la verità? No di certo! Se volessi realmente perdonare, o comprendere un amico a proposito di una certa situazione, lo costringeresti (uso della forza psicologica ad esempio) alla resa? No!Altra domanda antica: È nei fatti utile fagocitare ciascun figlio dell'avvenire? (quell'avvenire che con noi vive sempre in “altro”). È Utile fagocitarlo? Uomini donne animali la terra l'universo... è forse Utile farli a pezzi, distruggerli? Essi sono in effetti “altro” dal sé egoista, come “altro” lo sono i diversificati aspetti della tua natura, nuovi magari, che prima non conoscevi e che adesso manifestandosi creano un conflitto: tra ciò che sei e l'immagine che di te, del tuo sé, ti eri illusoriamente creato. In definitiva è il venire alla luce del conflitto che tutti vorremmo “far sparire”, in modo da non avvertirlo presente in noi. Ma esso per quanto sia apparentemente “incomprensibile, non per questo cessa di esistere” (Pascal) in nuclei di informazioni rinchiuse dentro, in-consce. Tutto questo groviglio è utile fagocitarlo? Fingendo poi di esserselo dimenticato? Hai ingoiato tante cose buone, certamente! ma anche una tanica di veleno. Che fai allora? Lasci alla fortuna decidere se il tuo cuore continuerà o meno a battere? Apritele le bocche!La Forza di cui ti parla l'arcano si traduce invero nell'intreccio amoroso, spontaneo che deve venire a (ri)crearsi tra due, o più fonti energetiche custodite in un passato che, “buono o brutto”, è una fonte copiosa, un flusso da ritrasmettere nei canali della vita. Lasciati dunque spalancare; non più tu egoista, concediti con Grazia e senza ossessioni a quella Forza che dal fondo del fondo di te comincia a filtrare i vortici di arricciate memorie, in ori che ti crescono sotto il vello. Il vello d'oro. L'arcano XI, per il momento ti comunica questo principio dell'Utile: “La sola forza che esprimo è il totale dominio di me stessa”. Non c'è conflitto in colui che domina i pensieri malvagi, già pessime e inutili memorie di sé. Non farle sbocciare alla materia quelle bestie. Volta pagina!Si gloria infatti, colui che in sé domina. È il Signore (San Paolo). 

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