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"Essere o non essere" Shakespeare aveva ragione!

Creato il 12 febbraio 2012 da Koalalondinese @farego

Caro Amleto quante volte ho letto la tua famosa frase senza comunque comprenderla?
William caro te l'ha messa in bocca e per secoli in tanti l'hanno recitata, citata, ricordata, canzonata eppure, dentro quelle parole, dentro quel dilemma c'é racchiusa una grande domanda che porta a una grande scelta.
Chi e cosa vuoi essere?


Non mi riferisco a domani. Parlo di ora.
Non c'é bisogno di essere dei filosofi o dei saggi per capire che passiamo gran parte della giornata (non oso neanche dire della vita!) a cercare di far collimare due identiá, due visioni, due mondi, due modi di essere: ció che veramente siamo (o vorremmo essere) e ció che la societá vorrebbe che fossimo.
Rendiamo subito chiare e semplici le cose.
Mi é capitato di leggere su un noto sito uno sfogo di una persona che voleva partire, voleva trasferirsi all'estero ma temeva la reazione di amici e parenti.
In questo caso ecco che l'essere si scontra con il non essere. Che dilemmone vero?
Vorrei ma non potrei. Se faccio cosí come mi va e mi gira magari offendo, rattristisco, faccio incaxxare l'altro e cosí via.
Me contro te. Un me che cerca di trovare una via di mezzo.
Ascoltami amico non esistono vie di mezzo. Non esiste il grigio. Esiste solo il bianco e il nero. Quello che sei e quello che non sei.
Ragionaci. In questo caso se rimani dove sei, scontenti te stesso ma accontenti l'altro, se parti scontenti l'altro ma accontenti te stesso, se trovi una via di mezzo, nessuno sará mai al 100% contento.
Esiste la felicitá e la tristezza, la gioia e il dolore, la pace e la guerra, l'amore e l'odio, e si potrebbe continuare all'infinito. Dici: ma anche fra guerra e pace posso trovare una via di mezzo come un armistizio. Vero, ma per quanto durerá, é poi un armistizio una cosa cosí totale come una pace?
C'e sempre un opposto, non una via di mezzo. Non puó esistere una via di mezzo perché questa non esprimerebbe la propria copletezza, la sua totale essenza, il suo essere 100% quella cosa.
Mi segui?
Anche se ora dici ma sí che esiste si chiama tolleranza, grigio, accontentarsi, convivenza e cosí via ... analizzale sempre bene queste parole, questi eventi o altro che siano. Se una cosa non ti restituisce un feedback 100% positivo, se non ti accende, rende felice, ti fa sentire ok e cosí via, allora stai cercando di vivere in una zona grigia, in una via di mezzo.
Hai presente un puzzle? Ecco le tesserine sono pre-tagliate per combaciare perfettamente l'una con l'altra, mica le schiaffi e spingi dove vuoi. Lo puoi fare nessuno te lo vieta ma quelle magari entreranno pure, ma a forza e si deformeranno. Semplicemente non sono, quindi non vanno.
Ogni giorno abbiamo persone piú o meno vicine a noi, che ci influenzano nella modalitá e quantitá che gli permettiamo. Facciamo nostri pensieri, concezioni, stili di vita, abitudini, visioni, pregiudizi e tanto altro ancora.
Se dobbiamo fare qualcosa spesso la facciamo (consciamente o inconsciamente) preoccupandoci del prossimo e non di quello che la pensiamo noi. In questo caso tu vuoi partire ma non collima con quello che gli altri vogliono. Tu hai un sogno che non collima con quello che ti si richiede di fare. Tu vuoi vivere sul cucuzzolo di una montagna ma ti marchierebbero come eremita, egoista, dissociato e cosí via.
Non é cosí?
Essere o non essere.


Fattela ora questa domanda. Per un momento immagina di essere tu solo tu (come poi lo sei) quello che decide cosa fare, cosa essere, chi essere. Escludi le voci altrui, ascolta la tua in silenzio non devi fare nessuna complicata operazione.


Sappi che tu ti parli di continuo, é solo che spesso le voci esterne si sovrappongono sulle voci interne o fai tue voci che non sono proprio tue. Sono un framasone, sono peggio di un elefante in una cristalleria! Ci credi realmente? O stai recitando una parte? No perché scommetto che se smetti di ripeterti quello che gli altri ti dicono, ti accorgi che sei piú attento e silenzioso di un Ninja. Lo sei sempre stato solo che recitavi una parte non tua.
Cosa senti di essere realmente?
Sceglilo come fosse un abito e poi indossalo. Giraci per un giorno e vedrai a fine giornata come ti sentirai. Non potrai mai accontentare tutti, non parliamo poi se tu non sei contento, se tu non sei felice con te stesso!
Se accontenti uno scontenti te stesso e nello scontentarti odierai chi hai reso felice. Pensaci. Rinneghi te stesso aka ti stai sacrificando per il prossimo. Nella parola sacrificio c'é una negativitá. Accontenti il prossimo ma non ne saresti felice, lo faresti perché devi, perché é cosí che si richiede, che ci si aspetta e cosí via. 


Scegli di non essere e ti accorgerai (prima o poi) che anche se ti racconti che lo fai per amore, anche se ti dici sí rimango nel mio paese perché amo i miei amici e parenti e non voglio scontenartli, sotto sotto anche se non lo ammetti, tu ci rosichi, tu dai la colpa a loro della tua infelicitá del tuo non mi avete permesso di essere,.
La scelta finale l'hai fatta tu!
Quindi oggi fatti un regalo almeno per un giorno essi quello che vuoi essere. Tollera il prossimo ma scegli sempre quello che sei veramente. Non é egoismo, é semplicemente che se stai bene nella tua pelle stai bene anche con il prossimo. Tu non nutri rancori.
Poi ricordati che siamo noi a dare un valore su ogni cosa che pensiamo e facciamo, quando quell'azione, quella cosa é semplicemente quella che é. Un fatto o un pensiero a cui noi diamo un valore. La chiave di lettura é tua o di qualcun'altro?
Quindi se devi esprimere il tuo essere partendo, parti. Non capiscono, capiranno e se non lo fanno almeno tu non li additerai come quelli che ti hanno reso non essere.
Io l'ho imparato fra lacrime e riflessioni. Quello che sei, quello che veramente sei alla fine esce fuori sempre, lo mandí giú ma lui torna su perché come pensi e per quanto pensi di poterti punire rinnegando la tua vera natura?
Ognuno é a sé. Ora scegli: essere o non essere?
Sir Koala ringrazia e saluta.




Rileggi questo articolo: Fassbenderismi
"Tu non devi vivere la tua vita dove arrivi alla fine dei tuoi giorni e ti dici oh Signore, non ho fatto questo e quello, solo perché temevo cosa gli altri potessero pensare di me." - Michael Fassbender

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