Il tempo lenisce tutte le ferite e l'amicizia asciuga tutte le lacrime del mondo, ma dal giorno alla notte la vita cambia, le certezze che avevi non esistono più, da essere in due ti ritrovi a riorganizzare la tua esistenza, perchè adesso sei SINGLE.
Per Camille fu una vera catastrofe affrontare questo nuovo status, non era preparata, si sentiva un vero straccio, l'idea di ripartire e di ricominciare tutto da capo, le sembrava un'impresa titanica.
Trascorse un anno intero, dove le sue risorse mentali ed energetiche si erano totalmente esaurite, faceva di tutto per lasciarsi andare, per divertirisi, ma tutto questo non gli piaceva, non la faceva sentire a suo agio. Infatti, non lo era. Si poteva vedere nella sua goffaggine e nei suoi comportamenti schivi. Nei locali era presente il suo corpo, ma non la sua mente, lei vagava altrove aldilà della musica e di quelle chiacchere che riteneva inutili. Cotanto entusiasmo si rivelava un'arma perfetta per tenere lontani ogni essere di genere maschile, e se qualche temerario le si avvicinava, le sue risposte erano acide come uno yogurt andato a male, così facendo Camille li metteva automaticamente in fuga.
"Essere single è un vero strazio, ma non è solo questo..lo sono anch'io.Non posso piangermi addosso a ruminare sul perchè ho fallito, o sul perchè mi sono fatta trattare così, l'autoflagellazione deve finire..."
Ogni danno, o fallimento subìto, dopo aver pianto, lanciato oggetti, sentirsi in colpa per tutto questo, possiamo solo accettare e andare avanti. Questo io lo chiamo un Fine Pena.
Da quel momento essere single non era più una condizione tanto scomoda.
Per Camille, questa nuovo status stava avendo i suoi lati positivi. "Fin adesso sono stata la brutta copia di me, che trafuga gelato e continua ad abbrutirsi sul divano autoflagellandosi con film di coppie felici",finalmente tutto stava scomparendo lasciando spazio a feste e divertimento.
Essere signle non era qualcosa da temere, ho da sfigati, anzi è qualcosa da assaporare e vivere ogni giorno: "sono single, è vero ma non sono sola, forse potrò esserlo sul divano ma non per forza in camere da letto".
Le notti passate in bianco, a piangere e a rimproverare se stessa, sembravano essere dimenticate, perchè oggi c'erano nuove conoscenze e anche qualche flirt senza nessuna importanza. Camille era serena, aveva imparato a gestire le sue emozioni e sensazioni, tutto era cambiato, lei era cambiata: desiderava stare sola.
Inoltre, il mercato maschile non rendeva giustizia, poteva solo andare a confermare la sua idea. A Camille non importava molto delle dicerie, era sola e voleva rimanerci per molto tempo, desiderava divertirsi e farsi ogni tanto una dose di sesso, e così faceva.
Poi arrivò un flirt totalmente estivo, lui capello brizzolato, faascinoso e intrigante e molto sicuro di sè. Camille non amava quel genere di uomini, ma non aveva niente da perdere. Lui, un uomo totalmente narciso nel suo essere,scopava solo per il gusto di dare sfogo al suo corpo, se ne rimaneva immobile in attesa, mentre si osservava nello specchio i suoi muscoli in tensione, per gemere come una femmina isterica.
A Camille non importava nè lui, nè nessun altro, era diventata fredda e spietata, aveva imparato a ragionare come un uomo, e tutto questo la rendeva forte e sicura di sè.