Armonia da ritrovare. Questo è il titolo del
messaggio delle vacanze 2015 di Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Carlo Mazza
Estate 2015
Armonia da
ritrovare
Si apre
lo scenario dell’estate come di una lunga e larga panoramica di opportunità.
Viene l’estate e il cuore sembra acquistare uno slancio nuovo di speranza, di
serenità e di fiducia. Si insinua l’intenzione che il tempo dell’estate sia
portatore del compimento dei sottesi desideri che ci abitano e che intrecciano
le varie tendenze dei sentimenti, degli affetti, di quanto lo spirito va
sognando.
In tale
prospettiva si programmano giorni di vacanza, giorni di riposo, giorni di
divertimento, che corrispondono al più profondo anelito di vivere liberi da
vincoli di orari, di appuntamenti, di lavoro, perché ormai le nostre giornate,
così come sovente le trascorriamo, trasudano di ingombranti
costrizioni.
A ben
vedere appaiono “costrizioni” non certo generate da coercizioni imperate,
ma legittimate da uno “stile di vita” che ci siamo “liberamente” dati,
del tutto coerente con l’organizzazione sociale e gli obiettivi di benessere in
cui siamo terribilmente connessi. Questa società e questi obiettivi impongono un
prezzo altissimo e alla fine ci consumano. Di qui consegue il bisogno di
vacanze, proprio finalizzate al recupero integrale di energie, di spazi e di
tempi di libertà individuale e collettiva.
Detto
questo non possiamo non aggiungere che di fatto si rivela essere una libertà che
rischia di essere vacua, perché non propizia un autentico riscatto dal peso
della fatica di vivere. In realtà se la vacanza viene vissuta in una sorta di
totale immersione nel vortice del divertimento sfrenato, non esalta quella
desiderata esperienza di distensione liberatoria a cui si aspira, ma si appalesa
come un’ubriacatura di sensazioni e di emozioni fini a se stesse.
A dire il
vero, abbiamo bisogno di altro genere di vacanza: di una vacanza che
risana e riequilibra l’uomo esteriore e l’uomo interiore, che aiuti a ritrovare
l’armonia dello spirito, che è la sapienza del cuore. Quanto si va in
cerca di pace, creando una distanza dal bailamme quotidiano, dal chiacchiericcio
abituale, dal frastuono politico, dalle notizie di guerra! Si ha bisogno di
cambiare “canale” di vita.
D’altra
parte la strettezza della vita relazionale rivela un’emergenza deludente e fonte
di disagio. Si tratta di un vero fronte che ci minaccia: in questi anni sono
accresciute intolleranza e animosità sociale, tanto che si è raggiunto un
livello di competitività esasperata, aperta o latente che sia, da mettere a
repentaglio quelle “buone relazioni” che fanno l’uomo
“coinquilino” rassicurante e accogliente del vicino, del diverso, del
collega, del migrante.
E’ questo
un fenomeno in crescita e preoccupante. Ci induce a ricordare il detto antico
“Homo, hominis lupus” che riproduce una condizione di vita a forti tinte
di sospetto reciproco. Su questo occorre riflettere e, se si riesce, porvi
rimedio. Forse la vacanza ci può avvantaggiare. Nel deporre le armi
dell’insulto, della calunnia, della gratuita prevaricazione sull’altro, si
dilatano gli orizzonti del bene vivere, e ci si dispone ad una pazienza sociale,
ad una benevolenza civile tanto desiderata.
Di fronte
alle difficili condizioni economiche e ai complicatissimi problemi di
accoglienza, superiamo i contrapposti egoismi, apriamo l’intelligenza e il
cuore, patrimonio della nostra civiltà umanistica e ispirata dal cristianesimo,
e cerchiamo di vivere il tempo della vacanza come meritato momento di riposo
risanante, di pacificazione vicendevole e di solidarietà.
Buone
vacanze!
+Carlo Mazza
Vescovo di Fidenza
Il testo
originale
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