“Ho chiesto di lanciare una tregua umanitaria, di insistere al Consiglio di Sicurezza a New York affinché passi questa decisione che consenta di aprire il Paese e portare soccorsi a una popolazione che è vittima di inaudite violenze”. Lo ha detto il Ministro Giulio Terzi, al termine del Consiglio degli Affari Esteri a Bruxelles che ha deciso il varo di un nuovo pacchetto di sanzioni contro il regime di Damasco e di riconoscere il Consiglio nazionale siriano come interlocutore legittimo.
A Homs, la Croce rossa – ha detto Terzi – “non riesce neppure ad entrare. E’ un momento estremamente critico. Ma dopo la Conferenza di Tunisi la coalizione politica dei paesi che sostengono il piano di azione della Lega araba si è estremamente rafforzata e quindi esiste una condizione di carattere generale – ha sottolineato il Ministro – che va sempre di più nella direzione di un abbandono del potere da parte di Assad, ma è ancora tutto da vedere”. L’Italia – ha aggiunto Terzi – condivide il processo europeo delle sanzioni contro la Siria perché “non vi sono altre modalità se non quello dell’intervento militare, che nessuno si augura per il momento’’.
Le nuove sanzioni colpiscono il settore finanziario ed economico, in particolare le transazioni della banca centrale siriana e l’export di metalli preziosi, come l’oro, e di diamanti. Misure restrittive sono imposte anche ai voli cargo. A 7 ministri, ritenuti colpevoli di avere violato le leggi internazionali umanitarie, sono stati bloccati i visti di ingresso nella Ue e congelati i beni. E’ il dodicesimo pacchetto di sanzioni che i ministri esteri della Ue prendono contro il regime di Damasco.
I ministri degli esteri dell’Ue hanno, inoltre, concordato di concedere alla Serbia, cosi’ come sostenuto da tempo dall’Italia, lo status di Paese candidato all’Ue. Un notevole passo avanti verso lo status di paese candidato la Serbia lo ha fatto con l’accordo di venerdi scorso con Pristina sulle modalità di partecipazione del Kosovo ai forum regionali. La decisione formale spetta martedi al consiglio affari generali e poi l’ufficializzazione ai capi di stato e di governo della Ue al vertice di giovedì prossimo.
I ministri degli esteri hanno anche deciso di prolungare fino a fine dicembre 2014 il mandato della missione anti-pirati EuNavFor Atalanta. Nel darne notizia, i ministri si felicitano per i successi della missione che ha permesso di “prevenire e reprimere gli atti di pirateria e le rapine al largo della costa della Somalia, contribuendo anche alla sicurezza e all’attività economica dei paesi della regione e della comunità internazionale nel suo insieme”. In discussione c’è anche l’ipotesi di un allargamento del mandato della missione, limitato per ora al mare.