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Estratto D' Amore e di Ventura

Creato il 23 luglio 2010 da Junerossblog
Dulcis in fondo, concludiamo la settimana "virtuale" dedicata ad Elisabetta Bricca e al suo nuovo romanzo, con un estratto del libro di cui la scrittrice ci ha voluto fare graziosamente dono. Non potevamo esimerci dal farvi vedere anche il booktrailer, molto intrigante!
Un grande in bocca a lupo da noi "ragazze" del Blog Juneross.
Una pioggerella estiva, fitta e inclemente, bagnava le calli, una pioggia che si mescolava alle lacrime di Viola.
D'un tratto, una mano le artigliò il braccio e la costrinse a voltarsi.
Cesare l'aveva seguita. Gli occhi neri erano lucidi di sofferenza e i capelli gli aderivano al collo e alla fronte in ciocche bagnate.
Per un attimo, Viola sentì il cuore farle male, ma la rabbia prese il sopravvento. Cercò di divincolarsi, ma le dita del conte la tennero ferma, penetrandole sempre più nella carne attraverso la stoffa dell'abito.
«Prima che te ne vada, dovrai ascoltarmi!»
«Che razza di uomo sei, Cesare Mocenigo? Hai appena sposato un'altra e pretendi che io stia qui a sentirti? Lasciami, lasciami andare subito o urlerò così forte da far radunare le guardie!»
Per tutta risposta, Cesare la trasse a sé e la baciò.
Lei non lo avrebbe mai scordato. Non avrebbe mai dimenticato quel bacio dolce e al tempo stesso disperato e ardente.
Cesare si ritrasse appena per guardarla negli occhi e Viola seppe che non avrebbe mai dimenticato neppure lui.
«Finché avrò vita, finché il giorno seguirà la notte e le stagioni si rincorreranno, tu sarai per me la sola e l'unica. Per sempre, lo giuro.»


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