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Estrazione del DNA dalla frutta

Creato il 19 ottobre 2015 da Marga

Qualche giorno fa è stato assegnato il Nobel per la chimica a tre scienziati che hanno condotto studi sui meccanismi di riparazione del DNA. Il mio desiderio sarebbe stato quello di parlare dell’evento, ma questa volta gli ostacoli mi sembravano davvero grossi; primo fra tutti, la programmazione d’inizio d’anno.  Non  si prevedevano argomenti di biochimica e comunque  qualche cenno si sarebbe potuto azzardare alla fine del corso e non certo  dopo un mese di scuola. C’era poi un altro fatto, parlare ai ragazzi di cose  che esulano dal puro meccanismo: spiegazione-studio – verifica è un’ impresa per la quale andrebbe previsto un Nobel. Dovevo quindi trovare il modo di affrontare l’argomento nell’ambito della programmazione.

Al momento attuale nelle mie classi si parla di miscugli, di sostanze pure, di metodi di separazione.   Navigando alla ricerca di  appigli, atterro  sul  sito di Federchimica   ed ecco trovato l’aggancio! Un esperimento bellissimo  ” estrazione del DNA dalla frutta” per il quale si utilizzano  reagenti assolutamente compatibili con i nostri laboratori, adatti ormai a soli esperimenti di “chimica omeopatica”.

Questo dunque è il piano: una breve storia del DNA dalla quale trarre spunto per riflessioni che vanno dalla nascita di teorie per noi assurde eppure seguite, al peso che il miglioramento degli strumenti d’indagine ha avuto sul progresso della scienza, alla difficoltà di comprendere l’importanza delle osservazioni, alla difficoltà delle donne scienziate, alla sete di gloria di alcuni scienziati.

Ho preparato queste slide prendendo  come fonti  I. Asimov ( Cronologia delle scoperte scientifiche) e un bellissimo articolo di  Sergio Barocci  trovato su Chimicare che dovete assolutamente  leggere se volete approfondire l’argomento  e conoscere gli esperimenti che hanno portato alle diverse scoperte.

Ma come si può  estrarre il DNA?

Si passa quindi all’esperimento  partendo dal presupposto che le cellule della frutta (banana) sono composte di sostanze grasse, che possono essere demolite con del semplice detersivo.

Ecco le fasi dell’esperimento fatto in laboratorio:

Materiali

Estrazione del DNA dalla frutta

cilindro

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pentola per bagnomaria e termotro
Estrazione del DNA dalla frutta

bilancia

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Estrazione del DNA dalla frutta

pezzi di banana

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per l’esperimento occorrono anche 100 ml di  alcool etilico al 95% ( messo 2 ore in freezer), sale da cucina,detersivo per i piatti.

  1. Si prepara il bagnomaria  e si porta la temperatura a 60°C.bagnomaria
  2. Si sciolgono 3 g di sale in 80 ml di acqua distillata sale

    sale

3g di sale

prelevare 10 ml di detersivo e aggiungerlo alla soluzione10 ml di detersivo

Portare a 100 ml.  Questa sarà la soluzione che servirà per l’estrazione
soluzione

Ridurre in poltiglia 100 g di polpa di bananapoltiglia di polpa di bananametterla in un becher da 250 ml  e aggiungere la soluzione e porla nel bagnomaria a 60°Cversre la soluzione nella polpa di banananel bagnomariamescolare per uniformare la temperatura.

Dopo 15 minuti porre il becher in un bagno di acqua e ghiaccio mescolare per uniformare la temperatura ( 5 minuti) P1000961

Togliere dall’ acqua e ghiaccio e filtrare con un colinocolino

filtrare

Aggiungere lentamente l’alcool al filtrato freddo. Il DNA è solubile in acqua , ma non nell’alcool. aggiunta di alcol

all’interfaccia con l’alcol si vede la formazione di filamenti di DNA

DNA

Questa esperienza è stata condotta da cattedra con un ragazzo aiutante e uno fotografo. Penso sia difficile proporla come esperienza individuale per via dei tempi ( in un’ ora è impossibile portarla a termine, data la scarsa manualità e le molte operazioni da compiere). E’ però coinvolgente e penso di metterla nella programmazione anche per il prossimo anno.


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