Magazine Salute e Benessere
Sternuti, malesseri diffusi ma anche prurito e lacrimazione degli occhi sono i sintomi comuni. Nei casi più gravi si può arrivare a veri e propri attacchi d'asma.
Secondo gli estensori della campagna "occhio all'allergia" il 95% delle persone con rinite allergica presenta disturbi agli occhi quali arrossamento, lacrimazione, prurito, borse e irritazioni varie. L'agenzia ADNKronos specifica che saranno circa mezzo milione i giovani interessati dai sintomi allergici in questa primavera. Il Centro Nazionale per il controllo e la prevenzione delle malattie stima in circa 12 milioni gli italiani affetti da allergie più o meno gravi.
Ma cos'è una reazione allergica? La reazione allergica è una risposta immunitaria alterata, messa in atto dall'organismo quando si viene a contatto con particolari sostanze. Le allergie si scatenano in presenza di elementi che per i non allergici sono totalmente innocui.
Tra le allergie più diffuse ci sono quelle ai pollini di graminacea (avena, forasacco, orzo, granturco, segale, gramigna ecc.). Per gli allergici alle graminacee i sintomi sono più marcati nella tarda primavera, quando i pollini sono maggiormente presenti nell'aria.
Se un vademecum di buon senso consiglia di evitare le passeggiate nei prati durante le giornate secche, soleggiate e ventose, è possibile tentare di arginare il fenomeno delle reazioni allergiche partendo dalla tavola, evitando di innescare una reazione incrociata fra alimenti di origine vegetale e sostanze a cui si è allergici (la cosiddetta cross-reattività): mangiare anguria, melone, pomodori, frumento, kiwi, pesca, albicocca e agrumi, può causare una reazione in grado di generare una brutta irritazione di labbra e bocca per chi è allergico ai pollini di graminacea. Sempre per rimanere alle buone abitudini alimentari è bene sapere che secondo alcune credenze tradizionali, in caso di allergia sono da evitare i cibi piccanti, a favore degli alimenti acidi.
Oltre alle graminacee sono potenzialmente allergeniche anche urticacee (ortica ed erba muraiola), composite (margherite, assenzio, girasoli, camomilla), cupressacee (ginepro), oleacee (olivo, frassino, gelsomino), betullacee (betulla, nocciolo e ontano). Ciascun tipo di allergia si scatena in un periodo diverso della primavera o dell'estate, a seconda delle ondate di impollinazione generate da piante e alberi.
Le reazioni allergiche oculari (congiuntiviti allergiche) avvengono perché l'occhio, venuto in contatto con la sostanza che il corpo ritiene "nemica" (allergene), produce l'istamina, difesa naturale dell'organismo. È proprio l'istamina a causare irritazione e rigonfiamento. L'occhio è particolarmente soggetto a infiammazioni perché la congiuntiva (la membrana che copre la superficie bianca del bulbo) è esposta alle sostanze presenti nell'aria senza alcuna protezione; questa condizione necessita di un sistema di difesa reattivo ed efficiente quale la lacrimazione o la pronta produzione di istamina.
La medicina offre - in particolare per le allergie che coinvolgono gli occhi - una serie di colliri antistaminici di ultima generazione, come quelli contenenti levocabastina. Sul banco del farmacista è anche possibile trovare colliri decongestionanti o colliri corticosteroidi. Altra possibilità è una cura immunitaria (immunoterapia) a base di iniezioni di piccole quantità di allergeni, in modo da "abituare" l'organismo e renderlo progressivamente immune.
È possibile ricorrere anche alla medicina omeopatica, con soluzioni a base di eufrasia e una larga serie di possibilità terapeutiche.
In ogni caso prima di procedere all'assunzione di medicinali è indispensabile consultare il proprio medico o uno specialista. Opportuno per coloro che hanno reazioni piuttosto serie, avviare le prove allergologiche per determinare con esattezza le sostanze che causano irritazione.
In Italia è attivo un servizio di monitoraggio e previsione sulle concentrazioni di polline, valide indicazioni si possono trovare anche sul sito dell'AIA (Associazione Italiana di Aerobiologia) o su www.meteopolline.it.
Domanda finale: meglio occhiali o lenti a contatto?
Per chi soffre di irritazioni oculari allergiche è decisamente meglio optare per gli occhiali durante i mesi primaverili. Perché? Perché gli occhiali, specie se ampi e avvolgenti, costituiscono una buona barriera per evitare che l'occhio venga "impollinato". Al termine delle fasi acute è comunque possibile riprendere l'utilizzo delle lenti a contatto, magari dopo un controllo dal proprio specialista di fiducia.
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