E’ notizia di qualche ora che la Corte di Appello di Torino ha condannato l’imprenditore elvetico Stephan Schmidheiny, nel processo Eternit, a 18 anni di reclusione per disastro colposo.
L’imprenditore dell’Eternit, inoltre è stato condannato a pagare 30,9 milioni di euro al Comune di Casale Monferrato. Nella città della provincia di Alessandria la multinazionale dell’amianto aveva il suo stabilimento italiano più importante, e il numero delle vittime è più elevato che altrove.
Zero euro invece a Bagnoli, a Napoli, stabilimento che che aveva maggiori commesse, causa prescrizione del reato.
Vittimismo? Sfiga del terrone? Gli operai di Bagnoli morti e le loro famiglie, sono morti andati in prescrizione…