Per tre mesi nel nostro Paese i dati relativi ai donatori di gameti per la fecondazione eterologa sono stati trasmessi via fax al Centro nazionale trapianti. I donatori ora chiedono sanzioni.
di: Redazione
Come accertato dal Garante per la protezione dei dati personali, per tre mesi l’Italia ha violato l’obbligo di anonimato dei donatori di gameti, cioè del seme e degli ovuli che vengono impiegati per la fecondazione eterologa.
Nello specifico, dal mese di aprile a fino al termine di giugno del 2015 i dati personali dei donatori – nome e cognome, attività professionale, codice fiscale, stato civile, città di residenza – sono stati trasmessi non protetti tramite fax al Centro nazionale trapianti.
Sembra infatti che nello scorso mese di aprile aprile il Cnt abbia fatto richiesta a Regioni e Centri di inviare a mezzo fax i dati in chiaro dei donatori, nonostante la Legge 40 sulla procreazione assistita tuteli l’assoluto anonimato dei donatori (i loro dati devono dunque essere criptati).e
La violazione è stata ora confermata dal Garante per la protezione dei dati personali, che attualmente sta valutando la possibilità di sanzioni, anche se, a partire dal mese di luglio il Centro nazionale trapianti ha attuato delle modifiche sostanziali nel procedimento di raccolta dei dati mediante un algoritmo di cifrature per la tracciabilità.
Secondo le associazioni dei donatori però il danno ci è stato: i dati sono stati esposti e la precedente procedura non può escludere eventuali pericoli di uso criminale delle informazioni. Un atto grave che per giunta non avrebbe neppure motivazione di carattere medico o scientifico. Per questo tali associazioni chiedono che venga disposta una «sanzione esemplare» e si stanno muovendo per una richiesta formale di risarcimento danni.
Fonte: “La Stampa”
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