Continuiamo a parlare di etichettatura cercando di capire su quale sentiero si sta muovendo l’Europa; questo perché solitamente ciò che viene anticipato in Gran Bretagna e nel Nord-Europa in generale, alla fine viene poi esportato nel resto del continente. Fino alla piena integrazione europea, nel 2010, le indicazioni salutistiche potevano essere utilizzate liberamente, così ad esempio, nel Regno Unito i prodotti contenenti il 51% o più di cereali integrali potevano riportare la dicitura “Chi ha un cuore in forma tende a mangiare più cibi integrali nell’ambito di uno stile di vita sano”. In Svezia, i prodotti contenenti almeno il 50% di cereali integrali potevano dichiarare: “Uno stile di vita sano e una dieta bilanciata ricca di prodotti integrali riducono il rischio di malattie cardiache. Il prodotto X è ricco di cereali integrali”.
In numerosi Paesi come Svezia, Germania, UK e Australia si poteva riportare il valore dell’Indice Glicemico nell’etichetta nutrizionale dei prodotti alimentari e in funzione di ciò sono stati creati dei loghi (es.Tesco;GI Symbol) per indicare che un alimento ha un basso indice glicemico. Con il REG 1924 le etichette nutrizionali in ambito europeo vanno allineate.


La questione delle etichette nutrizionali è in discussione anche a livello europeo, e dovrebbe concludersi entro fine anno o inizio 2012 con il nuovo REG che modifica il 1924 e riallineerà tutte le normative dei singoli Stati: dalla prima bozza sembra che l’etichetta nutrizionale (sin’ora non obbligatoria) sarà resa obbligatoria per tutti i prodotti confezionati con un elenco di valori da indicare obbligatoriamente. Per quanto riguarda gli USA, è la FDA Food and Drugs Administration che fissa le regole per le etichette e possono essere incluse informazioni nutrizionali specifiche e dettagliate. Anche in USA il dibattito sulle informazioni nutrizionali è aperto tanto è vero che nello scorso Ottobre, anche il NY Times ha pubblicato un articolo in merito al fatto di adottare delle etichette Front of Pack come già promosso in Inghilterra dalla FSA.
