Questa scala di voti è stata una scelta non proprio ottimale, infatti tra questioni sul riscaldamento globale, risparmio energetico ed ecologia si sarebbe dovuto pensare che la tendenza del mercato e della tecnologia sarebbe stata quella di andare verso elettrodomestici sempre più efficienti e con consumi minori.
Gli elettrodomestici di classe "E", "F" e "G" son quindi scomparsi rapidamente creando un sofraffollamento nelle classi "C", "B" ed "A", ma soprattutto in quest'ultima che raggruppa tutti gli elettrodomestici più ecologici senza limite all'efficienza.
Così, miglioramento su miglioramento, ci si è trovati con quasi la totalità degli elettrodomestici in classe energetica "A" e di nuovo senza un sistema semplice di confronto per capire tra questi quali fossero quelli più efficienti.
![Etichette energetiche poco previdenti Etichette energetiche poco previdenti](http://m2.paperblog.com/i/151/1511780/etichette-energetiche-poco-previdenti-L-renXIJ.jpeg)
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Questo è un esempio di cattiva standardizzazione da parte di chi fa le leggi, sarebbe bastato pensare un po'di più alla scala da utilizzare al momento della scelta per non trovarsi in questa condizione scomoda. Volendo usare le lettere sarebbe stato sufficiente usare la scala al contrario con "A" ad indicare il calderone degli elettrodomestici troppo dispendiosi e poi in ordine alfabetico man mano che si fosse reso necessario stabilire un nuovo livello più restrittivo per i prodotti ecologici.
Probabilmente ora questa scala non può essere rivista invertendola per non generare confusione tra i consumatori, una buona proposta potrebbe essere quella di continuare utilizzando il simbolo "+" affiancadogli un numero, così si avranno le classi energetiche "A5+", "A6+" o semplicemente le classi "5+", "6+"... e così via.
Comunque sia la soluzione che non avrà problemi ad essere estesa arriverà almeno dopo 2 scelte poco previdenti.
Ma non era meglio pensarci bene alla prima?