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Etruschi: vita e morte a Tarquinia
Gode di una bella posizione in cima ad una collina a distanza al mare solamente 5 km, passeggiare per quelle strade rivestite di sanpietrini, da l'impressione di tornare indietro nel tempo.
Etruschi: vita e morte a Tarquinia La città di Tarquinia è un luogo imperdibile per chi, come me, ha interesse a visitare i luoghi antichi, dove il mondo etrusco è stato padrone incontrastato, come si evince dalle pareti affrescate della necropoli etrusca sotterranea di Tarquinia, che narrano, in un modo vivido e dettagliato la vita etrusca di quell'epoca lontana. Nel museo cittadino sono esposte bellissime collezioni di manufatti etruschi, tra i più belli, La coppia di cavalli alati in terracotta, con dei tagli talmente perfetti da sembrare vivi. Nonostante abbia visitato altre zone nel circondario come la necropoli di Cerveteri,solo a Tarquinia si respira l'ambiente di secoli prima. La città fu fondata più di 3000 anni fa, dapprima erano semplici casupole, poi cresciuta talmente tanto, da diventare una delle più potenti città etrusche. All'apice della sua grandezza, arrivò ad avere più di 100.000 persone, che vivevano all'interno di una grossa cinta muraria.
L'area di sua competenza arrivava fino al lago di Bolsena, a qualche chilometro di distanza. infatti era noto come lago di Tarquinia. La città fu costruita sopra il cocuzzolo di una collina di grande dimensione, dove ancora si notano resti di edifici e templi giganteschi. La collina parallela alla città venne utilizzata come luogo di sepoltura, nei meandri dei suoi stessi labirinti , si possono contare più di 6000 tombe,
molte delle quali decorate con affreschi. I primi scavi che portarono alla luce dalle tombe si ebbero nel lontano 1489, in seguito si è continuato a scavare anche nel secolo scorso, ma gli archeologi sono convinti, che c'è ancora molto da scavare e riportare alla luce. Solo una decina di queste tombe con le pareti affrescate, possono essere visitate dal pubblico, ma bastano per rendere l'idea della vita quotidiana
di quel popolo. Gli affreschi più belli rappresentano scene di vita agreste, caccia e pesca, banchetti e cerimonie, allestimenti di spettacoli, figure danzanti con musicisti che suonano il flauto e la lira, persone che giocavano, e atleti, cavalieri e lottatori con belle armature. Per distinguerle l'uno dall'altra, le tombe sono denominate in modo diverso. Nella tomba dei Leopardi, si può osservare una scena che raffigura un sontuoso banchetto, con le persone reclinate su un fianco, mentre dei servitori versavano bevande dalle giare. Una persona in particolare, molto probabilmente il defunto, è raffigurato con una mano alzata che trattiene un uovo, che simboleggiava la rinascita dell'anima e del corpo. Nella tomba della caccia della pesca, c'è un uomo intento ad abbattere degli uccelli con una fionda, sullo sfondo di un cielo con le nuvole, mentre alcuni pescatori sono intenti a gettare le reti in uno specchio d'acqua colorato di blu verde, dove, dei delfini saltellano allegramente tra le onde.
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