Il festival, organizzato dall’associazione Euganea Movie Movement, è realizzato con il contributo della Regione del Veneto, di Fondazione Antonveneta, della Provincia di Padova, dei Comuni di Este, Monselice, Baone, Battaglia, Teolo e Torreglia e in collaborazione con l’Ente Regionale Parco dei Colli Euganei, Villa dei Vescovi e la Scuola Internazionale di Comics.
Dopo 13 giorni di proiezioni, 8 comuni coinvolti ed attraversati, più di 70 lavori presentati, tanti eventi speciali ed un pubblico di oltre 5000 appassionati, si è conclusa domenica 22 luglio ai Giardini del Castello di Monselice l’undicesima edizione dell’Euganea Film Festival, con la cerimonia di premiazione ai vincitori delle tre sezioni del concorso, premi speciali e ben cinque menzioni speciali.
Euganea Film Festival chiude con un bilancio assolutamente positivo, consolidato dall’affluenza di spettatori in costante aumento che continuano a premiare la rassegna, e l’alta qualità dei film selezionati anche in serate in luoghi meno conosciuti come Il Parco delle Fiorine a Teolo o il Parco delle Ginestre a Baone, che hanno visto centinaia di spettatori curiosi e attenti occupare tutte le sedie e spesso finire col sedersi sul l’erba.
«Il festival ha dimostrato ancora una volta come sia possibile realizzare un progetto culturale di alto profilo coinvolgendo amministrazioni, associazioni, artisti ed avere anche un ottimo riscontro di pubblico – sottolinea Marco Segato, direttore artistico del festival - Un risultato straordinario che dimostra ancora una volta come investire in cultura generi un valore aggiunto straordinario per un territorio dalle enormi potenzialità paesaggistiche, ma anche relazionali e sociali».
La giuria, composta da esperti del settore come Daria D’Antonio, direttore di fotografia, i registi di documentari Anush Hamzehian e Marco Piccarreda, hanno assegnato il premio come Miglior documentario internazionale a Planeta Kirsan (Polonia, 2010) di Magdalena Pieta. Premiata la grande intuizione narrativa della regista che colloca i personaggi della sua storia in un vero e proprio altro pianeta, nel quale convivono l’assurdo linguaggio della propaganda, la guerra, l’esercizio della volontà per la salvezza e l’involontaria capacità di infondere vita ed emozione ad ogni pretesa di razionalizzazione forzata.
Menzione speciale a The last chapter (Germania, 2012) di Maximilian Haslberger, per il coraggio e la sensibilità laica con cui ha saputo esplorare l’estremo confine dell’esistenza, donando voce e immagine alla inesprimibile condizione umana della malattia. Un ritratto spietato e al contempo commovente della fine di una vita.
Il Concorso internazionale di cortometraggio è stato vinto da Glasgow (Polonia, 2010) di Piotr Subbotko. I giurati Valentina Andreoli, docente titolare di Montaggio all’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni, Federico Fava, attualmente story editor della serie TV Cento Vetrine, e Manlio Piva, ricercatore presso l’Università di Padova, hanno premiato l’originalità di questo racconto di formazione, in cui il protagonista è costretto ad essere uomo ma non riesce a smettere di essere bambino. Per la capacità di delineare tutti i personaggi con pochi e riusciti tocchi, per il ritmo della narrazione, sempre a servizio della storia e delle emozioni e mai autocompiaciuto.
Due le menzioni speciali aggiunte: la prima a Mon Amoureux (Francia, 2011) di Daniel Metge per essere riuscito ad esprimere con sensibilità e attenzione un tema complesso e difficile, per la naturalezza dei due protagonisti e per un finale che ci restituisce l’essenza della storia: il racconto di un amore. La seconda a Gianpietro Balia con Solo noi tre (Italia, 2011) per la capacità dimostrata nell’affrontare un conflitto generazionale tutto al femminile, con una protagonista costretta a fare i conti con il reiterarsi di un doloroso abbandono a cui è difficile dare una risposta, come si dovrebbe, con i sentimenti.
Il premio come Miglior cortometraggio internazionale d’animazione è stato assegnato a Duo de volailles (Belgio/Francia, 2011) della regista belga Pascale Hecquet per la felice ed originalissima combinazione di musica, ritmo e danza, oltre che per la valenza fortemente simbolica del dualismo luce/ombra, risolto in alleanza anziché conflitto, e reso espressivamente attraverso l’uso del bianco e del nero. Lo stile minimalista del film gli regala una fresca espressività, che la grafica semplice ma forte e l’eccellente coreografia contribuiscono a creare.
Ancora due le menzioni speciali che la giuria composta da Chiara Fatti, insegnante presso la Scuola Internazionale di Comics di Padova, Ellen Meske, regista freelance di film animati, storyboard artist e illustratrice, e Massimo Pegoraro direttore del Gruppo Alcuni, ha voluto assegnare per questa categoria. A Blik (Paesi Bassi, 2010) di Bastiaan Schravendeel, per la forza espressiva del disegno e del montaggio, che raccontano la storia universale del primo amore e A morning stroll (UK, 2011) di Grant Orchard che, in tre episodi diversi, risolve una storia in modo intelligente ed efficace attraverso l’uso di tre diverse tecniche di animazione, ciascuna rappresentativa del periodo descritto.
E’ stato inoltre assegnato il Premio Parco Colli, per il film che meglio interpreta e racconta tematiche ambientali, a Piccola terra (Italia, 2012) di Michele Trentini: un lavoro che racconta di donne e uomini alla ricerca di un nuovo equilibrio con i luoghi e le terre che abitano. Un invito a recuperare non solo memorie e tradizioni, ma anche uno stile di vita più in sintonia con la natura e il territorio.
Il Premio Veneto Movie Movement, per il miglior lavoro di un autore veneto o che ben racconta il nostro territorio, è stato vinto da Le perle di ritorno. Odissea di un vetraio africano (Italia, 2011) di Franco Basaglia. Per la messa in scena di una storia esemplare, dei nostri tempi e del nostro paese, dove il racconto attento e partecipe dei tanti personaggi dialoga in modo straordinario con il variopinto affresco della laguna veneziana. Una piccola odissea dove si incontrano memorie di vita e di lavoro troppo spesso rimosse e allontanate.
Infine il Premio speciale cinemambulante è andato a Freakbeat (Italia, 2011) di Luca Pastore: un film dove il viaggio ricerca di un passato mitico, dove l’andare conta più dell’arrivare, senza nostalgia o rimpianti, solo con la voglia di continuare a cercare se stessi e inseguire i propri sogni. Alla ricerca del tesoro del beat il teppista morbido, Roberto “Freak” Antoni, leader degli Skiantos, artista e musicista che non è mai sceso a compromessi ne con l’intelligenza ne con la stupidità.
Euganea Film Festival è inserito all’interno di Itinerari Euganei, una piattaforma che nasce dall’incontro tra i principali operatori culturali attivi sul territorio veneto e che unisce in un contenitore unico iniziative che spazieranno dal cinema alla musica, dal teatro alle escursioni. Un progetto pensato per un turismo culturale, naturalistico e sostenibile, rivolto non solo al territorio, ma pronto ad intercettare il pubblico attento alle proposte culturali innovative, curioso, lontano dai circuiti del turismo di massa che scelga di passare i weekend nel Parco dei Colli Euganei.
Un’occasione per ritrovarsi tutti all’aperto davanti allo schermo per proiezioni uniche.
Per informazioni:
Euganea Film Festival
mob. (+39) 347-2935535
www.euganeafilmfestival.it
Scritto da Luca Buccella il lug 23 2012. Registrato sotto FESTIVAL. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione