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Eugenio Müntz, Pisa – La Torre

Da Paolorossi

Osserviamo, a proposito di questo monumento e dei suoi vicini, che in Francia i nostri architetti hanno sempre cercato di riunire il campanile alla chiesa, e cosi hanno realizzato le sapienti e pittoresche concezioni, di cui tante nostre cattedrali offrono esempi chiari e lampanti.

In Italia, invece, sotto l'influenza dell'antica tradizione, ordinariamente si separa il campanile dalla chiesa, considerando le due parti staccate l'una dall'altra. E' in questa maniera che si procedette a Pisa, a Ravenna, a Firenze ed in altre città.

Quanti viaggiatori non giunsero innanzi al campanile con un sentimento d'irritazione ! Troppo spesso delle riproduzioni d'ogni genere, in alabastro, in sughero, in cartapesta, persino in cioccolatte, hanno stancato i loro sguardi, e colpita la loro imaginazione. Pisa da parecchi secoli vive di questo sforzo, in cui il caso ebbe parte maggiore della scienza. Oggi si ammette che avendo la base dell'edificio disugualmente ceduto durante la costruzione, gli architetti continuarono a fabbricare su questo piano inclinato.

Io mi affretto ad aggiungere che l'originale è cosi grandioso, semplice ed importante nello stesso tempo, da cancellare persino il ricordo di queste meschine imitazioni.

Passando sopra a tutti i dettagli che si trovano nelle guide, tenterò di rendere le pittoresche impressioni prodotte da quest'opera, eterna sfida a tutte le regole della statica e che, come la Torre Garisenda di Bologna, quando una nube passa sovra di essa, apparisce a coloro che la guardano dalla parte in cui pende, simile al gigantesco Anteo.

Qual pare a riguardar la Carisenda
Sotto 'l chinato, quando un nuvol vada
Sovr'essa sì. Ch'ella in contrario penda;
(Dante, Inferno, c. xxxi). "Galileus Galileius experimentis e summa hae turri super gravium corporum lapsu institutis, legibus motus detectis, mechanicen condidit...."

Mi basterà ricordare che la Torre pendente forma un immenso cilindro di 16 metri di diametro e 54 metri d'altezza; che è composta di otto piani, collocati l'uno sull'altro come gli anelli d'una spirale, e sostenuti assieme da 207 colonne, e finalmente che 203 gradini conducono alla sommità con una dolce pendenza.

( Eugenio Müntz, brano tratto da "Firenze e la Toscana", Fratelli Treves Editori, 1899 )

Aggiungerò che l'ascensione è proibita ai singoli viaggiatori; il regolamento esige il concorso simultaneo di tre visitatori almeno, per prevenire gli accidenti, poiché si sale esternamente, e non internamente al cilindro, eccetto l'ultimo piano che conduce alla piattaforma.

Un bel concerto composto di sette campane completa questo bizzarro monumento. La più antica fra di esse, Giustizia, colla data del 1262 ed il nome del fondatore Locterinus di Pisa, proviene dalla "Torre del Giudice" ; ridesta i più lugubri ricordi; è dessa che faceva risuonare i suoi funebri rintocchi quando un condannato veniva condotto al patibolo.

Celebre è la vista che si gode dalla piattaforma. Il mio amabile e sapiente collega, Paolo Joanne, mi permetterà di servirmi delle sue parole per descriverne i tratti caratteristici.

"Da una parte - dice - si scoprono gl'Appennini, presso Lucca; dall'altra, una striscia di mare, da cui sorge, come un monte isolato, l'isola della Gorgona; poi, successivamente, verso sinistra, Capraia, e se l'atmosfera è limpida, la Corsica, in fondo all'orizzonte ; in fine l'isola d'Elba, di cui un'estremità soltanto apparisce dietro il Monte Nero, al sud di Livorno. Dall'orizzontalità del suolo circostante si può facilmente riconoscere che in antico doveva essere stato un bassofondo occupato dal mare. In riva al mare, una linea di oscure foreste indica la tenuta di San Rossore."

E'superfluo rammentare che fu dall'alto della Torre pendente che il più illustre dei figli di Pisa intraprese i suoi esperimenti sulla caduta dei corpi; Galileo non contava allora che venticinque anni. Gli epigrafisti pisani del XIX secolo non si lasciarono sfuggire tale occasione per far incidere sul campanile una bella iscrizione latina:

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