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Eugenio Müntz, Sansepolcro

Da Paolorossi

Io fui probabilmente l'ultimo viaggiatore che percorse in vettura le 23 miglia che separano Arezzo da Borgo San Sepolcro; da una decina d'anni a questa parte una strada ferrata permette di superare in poco più di due ore la distanza tra le due città. Peccato, perchè la lunga via della montagna che passa per la pittoresca cittaduzza d'Anghiari, resa immortale dalla battaglia del 1440, e che ci conduce sulle rive del Tevere, non manca di seduzioni e d'incanto.

Borgo San Sepolcro è una città singolarmente regolare, viste le tradizioni di tali contrade, come pure gli accidenti, d'altronde abbastanza leggieri, del terreno. Essa è tuttavia pittoresca e graziosa.

Qui la Via Maestra, larga ed animata, accuratamente tenuta, in cui i palazzi del Rinascimento, degli edifici solidi, ampi, s'alternano colle case borghesi, comodissime, ove il mattone ( che annuncia la vicinanza dell'Umbria ) si sposa alla pietra da taglio ; là vie deserte con mucchi di vasellami rotti e di colli di bottiglie, che finiranno col formare, come a Roma, un altro Monte Testaccio.

Negli intervalli, degli angoli deliziosi; gli uni ornati di giardini pensili, coltivati con cura e popolati di lauri ; gli altri di giardini incolti, pieni di erbe inutili, di fiori selvatici. Talora all' estremo d' una via, per isfondo la montagna, effetto simile a quelli di Firenze.

Per riempire tale cornice, una popolazione che va e viene, senz'agitarsi troppo ; sull'uscio, delle donne che filano. La piazza del Municipio con edilizi imponenti ̶ il Duomo, il Palazzo Pubblico, la posta, ecc.. ecc. ̶ ha davvero del carattere.

Il Palazzo Pubblico colla Pretura del Mandamento e la R. Delegazione di Sicurezza, è costrutto in stile antico e con pietre da taglio ; e vecchi stemmi di terracotta colorata lo decorano.

Lasciando da parte una quantità d'opere d'arte interessantissime ma di second'ordine, il viaggiatore dovrà dedicarsi alla Risurrezione di Cristo, dipinta ad affresco dal più glorioso dei figli di Borgo San Sepolcro, Piero della Francesca, in una delle sale del Palazzo Pubblico. Con questa pagina sublime, Pietro ha segnato la via al grande Andrea Mantegna, che gli fece l'onore d'imitarlo nel suo quadro del Museo di Tours.

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( Eugenio Müntz, brano tratto da "Firenze e la Toscana", Fratelli Treves Editori, 1899 )

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