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Euro, arriva la nuova conferma: la UE non sa dire perché la BCE se ne appropria!

Da Aurita1 @francescofilini

di Francesco Filini

Finalmente è arrivata la risposta all’ultima interrogazione sulla natura giuridica dell’euro presentata dall’europarlamentare Marco Scurria, e, purtroppo, suona come l’ennesima conferma di quello che oramai da sospetto è diventato una certezza: la BCE continua ad infliggere ai popoli europei la più colossale truffa che sia mai esistita. Ricapitoliamo brevemente.
Dopo la prima interrogazione di Borghezio, Scurria aveva chiesto delle specifiche per chiarire quali fossero le basi giuridiche su cui il Commissario Europeo Olli Rehn basava le sue precedenti dichiarazioni: la risposta fu un art. 128 del trattato sul funzionamento dell’unione europea che in realtà non dice quello che Olli Rehn sostiene. Il tutto è già stato ampiamente descritto e discusso qui.
Non soddisfatto della (non)risposta, Scurria tornava a chiedere chiarimenti al Commissario Rehn:

Interrogazione con richiesta di risposta scritta P-003128/2012

alla Commissione

Articolo 117 del regolamento

Marco Scurria (PPE)

Oggetto: Proprietà dell’euro

Alla precedente interrogazione E-000302/2012 con richiesta di risposta scritta intitolata “Natura giuridica della proprietà dell’euro” con la quale è stato chiesto alla Commissione di chiarire il concetto della proprietà dell’euro, quest’ultima ha risposto citando l’articolo 128 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea che, riporta testualmente: “La Banca Centrale Europea e le banche centrali nazionali possono emettere banconote”.

Considerato che la Commissione si è riferita alla sola facoltà di emettere banconote senza specificarne il concetto di proprietà al momento dell’emissione, ma soltanto in seguito con il trasferimento delle banconote stesse e stante che non sempre chi emette è proprietario, può la Commissione precisare se la facoltà di emettere banconote corrisponda alla proprietà delle stesse?

Quindi, l’europarlamentare in quota PDL chiede di specificare se la parolina “facoltà di emettere banconote” corrisponda all’essere proprietario, visto che l’interrogazione è sulla proprietà dell’euro, non sulla facoltà di emettere.

A questo punto arriva la nuova (non)risposta:

IT

P-003128/2012

Risposta di Olli Rehn

a nome della Commissione

(24.4.2012)

L’articolo 128 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea rappresenta la base giuridica per la disciplina dell’emissione di banconote in euro da parte dell’Eurosistema (costituito dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali) e di monete in euro da parte dei singoli Stati membri. In assenza di una normativa armonizzata al livello dell’Unione, la proprietà delle banconote e monete in seguito all’emissione è soggetta alla legge nazionale applicabile nel momento in cui avviene il trasferimento al nuovo detentore. Alcuni paesi ritengono che il legittimo detentore delle banconote e delle monete in euro ne sia anche proprietario, altri considerano il contante in euro come un bene pubblico e limitano di conseguenza i diritti di proprietà del detentore (ad es. il diritto di danneggiare o distruggere deliberatamente il bene).

Avete capito??? Nel linguaggio di legno proprio della tecno-eurocrazia dei tempi che viviamo, Rehn prova ad arrampicarsi sugli specchi citando nuovamente l’art 128 che, come ampiamente dimostrato, non attribuisce alla BCE la proprietà della moneta. Glissa sulla proprietà all’atto dell’emissione dicendo che la proprietà dopo l’emissione è soggetta alla legislazione nazionale “nel momento in cui avviene il trasferimento al nuovo detentore“.

Dire che esiste un nuovo detentore equivale ad ammettere implicitamente che ne sia esistito almeno un altro!!! Ma chi è il detentore precedente al nuovo? La logica, inconfutabile anche dai più tordi, ci dice che è la BCE: all’atto dell’emissione la Banca Centrale Europea presta, e prestare è inequivocabilmente una prerogativa di chi detiene la proprietà. Negli ultimi tre mesi il Governatore della Banca Centrale Europea ha emesso e prestato 1000 MLD di euro alle banche commerciali con un tasso di favore dell’1%; Draghi ha chiamato questa operazione LTRO (Long Term Refinanancing Operation), e ne abbiamo già parlato qui.
Euro, arriva la nuova conferma: la UE non sa dire perché la BCE se ne appropria!Rehn, nelle sue disperate confutazioni, non fa altro che confermare che la BCE si appropria del mezzo monetario trasformandolo in merce da prestare, e se ne appropria indebitamente perchè nessun trattato, nessuna legge, nessun regolamento, niente di niente gli conferisce la proprietà della moneta!

Questo è un vero e proprio furto, perché la proprietà della moneta deve essere esclusivamente dei cittadini che creano il valore per convenzione.

La macroscopica truffa è definitivamente smascherata. Molti non la vedono perchè ha assunto la “conformazione dei baffi”: l’uomo non li vede perchè stanno sotto il naso. E sotto il naso ci stanno rifilando quasta epica “sola” da cui scaturisce il debito pubblico e lo strapotere della finanza usuraia.

Rimaniamo in attesa che la magistratura faccia il suo dovere e assicuri alle patrie galere gli euroladri, usurai ed estorsori dei popoli.


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