Giusto e preoccupato grido d’allarme di Federico Rampini sul suo blog (http://rampini.blogautore.repubblica.it/2010/05/12/leuro-e-il-nuovo-rublo-dice-il-wall-street-journal/#comments) sull’ultima peripezia geniale del Wall Street Journal. L’euro e come il rublo e farà la stessa fine che fece negli anni 90 la scassata moneta russa…
Il WSJ, come più volte ricordato, è di Murdoch e non è da ieri che spara ad alzo zero sull’Europa e sull’euro, con l’aggravante, per l’Italia, che per di più detesta anche Berlusconi che gli ha fatto lo “sgambetto” aumentando le tasse sugli abbonamenti di Sky. Credo effettivamente che ci voglia una rifelssione seria non solo sull’affidabilità delle agenzie di rating ma anche sulla proprietà della stampa economica: il controcanto una volta lo faceva Business Week, oggi si chiama Bloomberg Business Week ed è di proprietà del sindaco di New York… Piuttosto si impone un’altra riflessione: l’economia USA sta riprendendo malgrado l’aumento del debito pubblico (l’equilibrio defict/PIL non è molto distante da quello della Grecia) ma Obama prosegue a perseguire politiche espansive sostenute da un po’ di tasse. In Europa le politiche sono tutte orientate ai tagli e alla stretta. Come diamine facciamo a uscire dalla crisi e a tornare a crescere?