Gengis Khan, stampa, 1780
“Popoli, sapete di aver commesso grandi peccati. Lo dico perché io sono la punizione di Dio. Se non aveste commesso grandi peccati, Dio non avrebbe mandato uno come me a punirvi” (Gengis Khan).
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D’estate uso dei pantaloni di cotone stretch tedeschi che sono eccezionali,si accomodano alle mie forme..elastiche..e non mi vanno giù di cavallo,come mi succedeva con quelli italiani che non erano stretch.
Lascia stare l’auto,ma in Italia tra Opel,Volkswagen,Bmw,Mercedes,Audi e Porsche hanno fatto il pieno per decenni mettendo in condizione la nostra industria automobilistica di dover emigrare per cercare nuovi mercati.Ma non quello tedesco.
Nel settore della casa non c’è un elettrodomestico che non sia affidabile come i loro,così almeno dicono sempre i rivenditori per spuntare quel di più che costano di solito,persino i ferri da stiro e la coltelleria.
Poi vengono le attrezzature per giardino,taglia erba,pompe meccaniche,forbicioni.
E da noi,loro,cosa comprano?
Compreranno solo più del vino,sono anni ormai che la locomotiva germanica ha cambiato gusti.
E poi sono i primi della classe,e come tali, stanno sulle balle a tutto il resto della classe.
Ma ditemi voi.
Il membro tedesco Asmussen della Banca Europea và in Lettonia,che dovrebbe essere secondo loro,il paese manifesto dove il trucco austerità.. ha funzionato,(una volta era l’Irlanda,ma son anni che ha tagliato la corda da scuola),e che cosa gli và a raccontare..?
Che la ricetta austerità è quella buona ma che per vincere bisogna avere anche il morale,cioè la gente ne deve essere convinta e tagliarsi,con rispetto, le balle da sola, per dimostrare che è forte e che quindi ce la potremo fare.
Ovvero non solo accettare misure di austerità ma farci pure una svalutazione interna riducendoci i salari,se necessario,mettendoci bene nella zucca che noi cittadini siamo gli artefici del nostro destino.
Nel frattempo gli americani si domandano e ci domandano,come in tempi di recessione e praticamente con un’ inflazione da far ridere, la Banca Europea non abbia fatto come negli USA e portato i tassi a zero.
Niente da fare.
Ora ci vuole poco a capire che iniziando dai piani alti e scendendo verso il basso,almeno da noi,nessuno è interessato a sentir parlare di sacrifici.
O mi sbaglio?
Così con l’Euro benedetto all’inizio da tutte e quante le parti politiche,i prezzi della merce sono subito raddoppiati,le mille lire venivano calcolate un euro,circa duemila lire,mentre gli stipendi si dimezzavano.Erano rimasti indietro alle solite mille lire.
Ritoccando verso l’alto le retribuzioni per starci dentro e poter tirare a fine mese,è saltato il meccanismo.
Ora ci chiedono di fare retromarcia,e possibilmente di morir di fame per salvare la bandiera.
Ma quale bandiera?
La nostra.. quella europea di tutti.. o quella dell’euro?
Chi è ancora in grado di avere fiducia,quando i politici per primi non sono convincenti?
Secondo Asmussen c’è da brindare al successo di quei quattro gatti di Lettoni che ce l’hanno fatta a stare in piedi con l’austerità, e disprezzare invece i greci,che in poche parole hanno il morale sotto i piedi o gli spagnoli di cui un quarto della popolazione è senza impiego.
Pensano di noi che siamo dei cattivi alleati…senza spina dorsale.
Ieri,su di un altro programma saltava fuori come nelle mani della signora Angela ci fossero i destini del mondo.
Non vi pare troppo per una signora che onestamente anche lei denuncia i suoi bei limiti?
Per intanto il duetto con Sarkozy è andato a male,e chi sarà il prossimo pollo che ci casca..?
Spero nessuno,e che lei stessa si prenda un periodo di riflessione.
Quando si crea un’associazione si sa già in partenza che non tutto filerà bello e liscio come ci si augura,ma tutti comunque per solidarietà votano all’unisono compatti almeno alla prima riunione..
Poi,strada facendo,iniziano i mormorii su come si poteva fare meglio questo o quello,e qualcuno si perde per strada, tra i vari soci.
Certo,voi direte,che è più facile criticare che non costruire.
Ma se nell’euro non ci entravano tutti,e non c’era unanimità di intenti sin dalla partenza si doveva attendere un momento più favorevole per iniziare,non dire,noi andiamo…e gli altri che si aggiustino nel frattempo.
Perché a me pare che gli altri rimasti indietro ora si aggiustino ben meglio che non noialtri che siamo già in barca..
Forse ai tedeschi dell’ovest presi dalle spese di assorbimento di quelli dell’est conveniva avere una moneta indipendente dal marco di qui,e dal marco di là che non valeva nulla..non sono io colui che sappia rispondere,ma dall’accanimento nel difendere quanto sembra difficile sostenere oggi,pare di essere tornati alla battaglia di Stalingrado.
I generali volevano fare una onesta ritirata per prender fiato e salvare le truppe,mentre il capo li fece sconfiggere tutti,per voler mantenere delle posizioni indifendibili.
E’ orgoglio o buon senso quello che ci sta ancora tenendo in piedi ed uniti?
I governi sono ormai legati a doppio filo col sistema bancario,e si vede veramente quanto poco ne esca in questi frangenti, son costretti a salvarle per non cadere anche loro.
Come la vedo?
Che se invece di andare a contar le quattro storie ai Lettoni…il signor Asmussen fosse andato a Londra a vedere di tirare gli inglesi dentro anche loro,questa sì sarebbe stata un’operazione convincente.
Ma i britannici vanno tramite referendum..ed in questa occasione sarebbe molto dura averli dalla nostra.
Che ci attende quindi per domani?
Di certo vedere già oggi…come i tassi siano saliti al momento in Italia,Grecia e Spagna a livelli di ben prima dell’ingresso nell’ Euro.
Che ai tempi andati te li mettevi in tasca con fiducia tutti, i titoli di stato,ed oggi..molto di meno,per via dei ratings che sfiorano il fondo,ed in più che le politiche dei dirigenti UE trascurano quello che sta succedendo al popolo cui doveva essere destinato il benessere generato dalla moneta comune.
Ovvero che i provvedimenti economici rivolti alla occupazione ed alla crescita non funzionano, e non si ha la buona umiltà di porci rimedio una volta per tutte.
Primo segno di buon senso sarebbe quello di metter mano alle macchine da stampa in BCE ed immettere in circolazione dei bei bigliettoni inflazionati ed anche svalutati,ma che permettano di tirare il fiato a tutti.
Forse che in USA sono stati esenti da critiche pubbliche i vari stimoli..? Niente affatto,soprattutto dai repubblicani che sono all’opposizione.
Eppure si vota anche negli USA prossimamente ma le cose si son fatte.
Quindi tanto vale avere il coraggio di lasciare gli scopi elettorali da una parte e cercare di tirare su il morale ai tanti tartassati.
Stamane mi capita di ricevere una copia del Bild tedesco,un tipo Panorama nostro,dove una leggenda dell’economia tedesca Hilmar Kopper,un pezzo grosso,afferma che sia tempo di dire finalmente un bel grazie alla Germania per questa politica di austerità che altrimenti avrebbe portato alla catastrofe generale e la Germania stessa sull’orlo della rovina a forza di aiutare tutti.
E che ogni paese sano come il loro,l’Olanda e la Finlandia non devono prendersi il raffreddore perché c’è l’influenza in giro.
Insomma andate un po’ voi a dirglielo ai Greci che stanno emigrando a frotte anche lontano,come in Australia ché a casa non c’è più nulla da fare,e che i tedeschi li vogliono comunque nell’euro dopo avergli insegnato come si deve vivere.
Avranno anche ragione,ma sono i politici che devono fare la loro parte.
E non la stan facendo.
Gli svizzeri al contrario devono stare in guardia,insieme ai giapponesi a non permettere che gli saltino i cambi.
Infatti le loro monete hanno una richiesta enorme sul mercato come scampo alle disgrazie comuni, e se non ci fosse un cambio fisso,salirebbero a dei valori tali da mettere in crisi le loro esportazioni e le loro economie.Ma tener duro sui cambi non è una operazione di quelle gratuite..offerte ai clienti.
Ci avevano promesso con l’ingresso nell’Euro che avremmo avuto stabilità mediando tra il buono dell’uno e del meno buono dell’altro.
Mentre invece ci ritroviamo come sempre pieni di debiti ed esposti alle intemperie monetarie come non mai.
C’è una cosa comunque che appare in pubblico ben evidente.
L’unità di intenti..ecco, e la stessa visione pan-europeista su quello che vorremmo dare e ricevere dal nostro prossimo …proprio così.
Ognuno per sé..e per gli altri se ce n’è…!!!
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