EURO2012, tutti a Kiev: Monti, Rajoy, Yanukovich e… Lukashenko

Creato il 01 luglio 2012 da Eastjournal @EaSTJournal

 
di Davide Denti

E il boicottaggio dei vertici politici si sciolse come neve al sole, alle temperature dell’estate di Kiev. Stasera, in tribuna, ci saranno i primi ministri delle due nazioni finaliste, Mario Monti e Mariano Rajoy (oltre al principe Felipe); il presidente delle nazioni ospitanti, Viktor Yanukovich e Bronislaw Komorowski; e, convitato di pietra, invitato personale di Yanukovich, il presidentissimo della nazione vicina, quell’Alexandr Lukashenko che è sulla lista nera dei visti dell’Unione Europea per gli abusi ai diritti umani compiuti quotidianamente in Bielorussia, appena rientrato da una visita a Chavez in Venezuela. Riusciranno, Monti e Rajoy, nell’impossibile compito di esprimere dissenso alla presenza di Lukashenko e al trattamento di Timoshenko, senza offendere i vertici e la popolazione ucraina?

Contro la presenza di Lukashenko a Kiev sono scese in campo anche le attiviste Femen ai cancelli dello stadio, brandendo manganelli incappucciate e con la scritta «Respect KGB, Uefa!» sui seni nudi. Nel frattempo, come segnale di buona volontà verso la Polonia e in previsione dell’incontro in tribuna con Komorowski, il regime di Minsk ha liberato ieri Andrzej Poczobut, ativista della minoranza polacca in Bielorussia già incarcerato per aver “insultato” Lukashenko tramite i suoi articoli pubblicato a Varsavia sul quotidiano Gazeta Wyborcza.

Per il quarto di finale tra Spagna e Francia a Donetsk, Madrid e Parigi si erano accordate in anticipo che nessun alto ufficiale dei due paesi avrebbe preso posto nella tribuna d’onore; tuttavia quella di stasera, nelle parole del ministro degli esteri José Manuel García-Margallo «è una finale europea che si svolge come per caso sul suolo ucraino. Il primo ministro era presente alla prima partita e ci sarà anche all’ultima».

Probabilmente non le stesse parole che avrebbe usato Angela Merkel, se la Germania si fosse qualificata per la finale. Solo qualche giorno fa la cancelliera metteva sullo stesso piano i due paesi dell’Europa orientale, ricordando come «in Ucraina e Bielorussia la popolazione soffre ancora sotto la dittatura e la repressione».Tuttavia lo stesso Monti difende la propria partecipazione sostenendo che la cancelliera avrebbe comunque partecipato al match: «Ho potuto verificare proprio ieri (giovedì, ndr) che la cancelliera sarebbe andata alla finale di Kiev, in Ucraina… naturalmente non con me».

Monti e Rajoy hanno ricevuto i ringraziamenti di Oleg Voloshin, responsabile dell’ufficio stampa del ministero degli Esteri ucraino, per aver deciso di «non confondere calcio e politica» e per non aver boicottato la finale di Euro 2012 a Kiev.

Yulia Tymoshenko, contro la cui prigionìa era stato lanciato il boicottaggio, guarderà la finale in televisione dall’ospedale in cui è ricoverata, «senza tifare per nessuna delle due squadre, ma sperando di vedere una bella partita» secondo la figlia Yevghenia, che rilancia: «i politici devono mettere ulteriore pressione sul regime di Yanukovich, sebbene Italia-Spagna sia solo sport». 

Secondo Nikolai Khalezin, direttore di Free Belarus Now, «l’arrivo di Lukashenko è una cattiva notizia per l’Ucraina. L’Ucraina sta diventando una copia in piccolo della Russia, e una copia in grande della Bielorussia». Tuttavia, «il rifiuto dei leader europei di prendere parte alla finale non risolve il problema dell’autoritarismo».


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