Non solo l’Italia di Pianigiani in campo nella serata di giovedì 5 agosto. Nel gruppo A, oltre agli Azzurri, malamente ko in Lettonia, il Montenegro faceva visita alla Finlandia, mentre Israele riposava. I finnici esordivano nelle qualificazioni dopo aver saltato il primo turno ed ospitavano Pekovic e compagni, dominanti nell’opener contro la Lettonia. Il Montenegro parte sotto (10-5), ma poi vola con parziale di 17-0. La Finlandia rientra fino al -6 ma poi gli slavi rimettono il piede sull’acceleratore e si portano sul 53-35. Nel quarto periodo è normale gestione per il Montenegro. Ai padroni di casa non sono bastati i 12 con 7 rimbalzi di Lee e i 20 di Rannikko (ma con 3 su 13 al tiro e 12 su 13 dalla lunetta); dall’altra parte, Pekovic si ferma a 9 con un solo canestro dal campo mentre il top scorer è Vladimir Dasic con 12 punti.
Dopo le prime due gare il Montenegro si conferma la prima forza del girone con due w in altrettante gare mentre l’Italia, a secco, è la delusione. Domenica 8 agosto, gli azzurri ospitano la Finlandia mentre Israele esordisce tra le mura amiche contro la Lettonia.
Nel gruppo B, a riposo la Gran Bretagna di Luol Deng, hanno giocato Macedonia-Ungheria e Bosnia-Ucraina. Nella prima sfida non c’è storia: 78-44 per i padroni di casa, che volano già sul +19 al termine del primo tempo. Quattro gli uomini in doppia cifra per i giallorossi, con Gechevski a quota 17 e Antic a 14 punti. Nell’Ungheria Adam Hanga firma 13 punti con 6 rimbalzi. Il punteggio è più equilibrato nell’altra gara, ma l’86-76 finale è solo apparenza. La Bosnia controlla fin dall’inizio: 24-4 al termine del primo quarto. L’Ucraina rientra fino al -5 (55-50) ma nell’ultimo periodo gli slavi chiudono il match sull’81-62 con 4 minuti sul cronometro. Ai sovietici non bastano quattro uomini in doppia cifra, tra cui spiacca la doppia doppia da 23+10 dell’ex Twolves Pecherov. La Bosnia manda cinque uomini oltre i dieci punti: in evidenza i 16 di Henry Domercat e i 18 di Kenan Bajramovic. Nel girone la Macedonia si conferma leader mentre Ungheria e Ucraina sono i fanalini di coda.







