C’è un numero che, meglio di ogni altro, potrebbe riassumere il tragico esordio della tanto decantata Italia contro la Turchia: 21. Tanti (tantissimi) sono i rimbalzi offensivi concessi dagli azzurri agli avversari, uno soltanto meno dei nostri, difensivi. Purtroppo, però, non ci si può fermare a questa sola statistica. La squadra di coach Pianigiani ha mostrato una pochezza difensiva imbarazzante, risultando completamente incapace di fermare il gioco avversario in pick and roll ed adeguando schemi senza effetto soltanto nell’ultimo quarto di gioco, ed un attacco per ampi tratti devastante soltanto per le fenomenali capacità dei singoli, su tutti lo stellare Danilo Gallinari da 33 punti, con 8/8 dal campo e 1/2 da oltre l’arco. Sembra che la preparazione estiva non sia servita a creare la giusta miscela di squadra. Per i primi 13 minuti giocati sul parquet di Berlino, anzi, sembrava che la nostra Nazionale non fosse nemmeno in grado di opporre resistenza di fronte alle scorrerie turche. Guardare il bicchiere mezzo pieno, nel complesso, però, davvero non è possibile.
L’Italia segna i primi due punti del match, unico vantaggio acquisito nell’arco dei 40 minuti di gioco, poi sparisce dal parquet. Suona la scossa il solo Marco Belinelli con 5 punti, ma su 6 tiri tentati, mentre dall’altra parte Ersan Ilyasova segna 9 punti prima ancora che i nostri capiscano come opporre una degna difesa su di lui e su Ali Muhammed, al secolo Bobby Dixon, che Treviso ben ricorda tra le sue fila. Il secondo quarto comincia sulla falsa riga del primo e i canestri avversari fioccano senza sosta, tanto che la Turchia raggiunge quota 40 con 16 lunghezze di vantaggio. Andrea Bargnani è fantastico nella metà campo offensiva, sentenziando 7 punti nel periodo, mentre quando si tratta di difendere sembra un pesce fuor d’acqua e si lascia scappare praticamente ogni rimbalzo che capita dalle sue parti. Deve scatenarsi Gallinari, con 15 punti e 11 liberi segnati alla pausa lunga, per permettere all’Italia di sopperire alle inappetenze offensive di Alessandro Gentile e al disastro complessivo nella metà campo difensiva. All’intervallo siamo sotto 51-42 e, per come si era messa soltanto poco prima, il punteggio ha il sapore del miracolo.
Ilyasova si fa del male da solo, facendosi condizionare la partita dai falli commessi a ripetizione, mentre su Dixon arriva finalmente una difesa almeno decente di Daniel Hackett, permettendoci, dopo il quarto d’ora di stop, di tornare definitivamente nel match. Gallinari arriva a quota 23 con un solo errore al tiro, mentre Bargnani raggiunge la doppia cifra, continuando, però, a latitare a rimbalzo, dove è più efficace persino Gentile, che mette insieme buone statistiche di contorno (4 rimbalzi e 4 assist), e ritrova il carattere indomabile che ci trascina al -5 dopo mezz’ora di gioco, sul 66-61 per i turchi. Negli ultimi dieci minuti giochiamo senz’altro il miglior basket della serata, ma in difesa continuiamo a non capire nulla dei pick and roll avversari e, nonostante Belinelli (14 al termine) e Gentile (12) salgano in termini di prestazioni offensive, senza dimenticarci del Gallo, che ha sempre la risposta pronta ad ogni nostra esigenza di punti, non riusciamo a tornare sotto fino a quando sono pochissimi i secondi rimasti sul cronometro. Un abulico Gigi Datome (7 punti e 5 rimbalzi) segna il fondamentale canestro dell’88-86 e Dixon, in tutta risposta, si mangia 24 secondi decisivi senza ottenere nulla da essi. La Turchia, con una scelta che si rivelerà quanto mai saggia, manda Gallinari in lunetta senza aspettare nemmeno un secondo. Danilo, a quota 13/13 fino ad allora dalla linea della carità, fa 1/2 e manca il pareggio. Semih Erden completa la sua serata fenomenale da 22 punti e 8 rimbalzi con un errore che potrebbe rivelarsi decisivo dalla lunetta e l’Italia conquista il rimbalzo. Con ancora qualche secondo utile sul cronometro la palla finisce nelle mani di Belinelli, che però si incarta e non riesce a trovare di meglio che un tiro pressoché impossibile da poco oltre la metà campo. 89-87 è il finale di un match che, con un solo, piccolo sforzo in più, con i giusti aggiustamenti durante la partita e con maggiore attenzione e cattiveria in difesa, si sarebbe potuto vincere a mani basse.
Ora la Turchia si divide la testa del girone con la Germania, che, come pronosticabile, batte agilmente l’Islanda 71-65, soffrendo più del previsto soltanto nel finale, ma senza comunque lasciarsi sfuggire il prezioso successo. 15 punti per Dirk Nowitzki (con 7 rimbalzi) e Dennis Schröder, mentre, dall’altra parte, non bastano i 23 di Jon Stefansson. Fenomenale la sfida tra Serbia e Spagna, decisa da una rimonta incredibile dopo il 21-11 del primo quarto a favore degli iberici. L’80-70 finale è deciso, in particolare, dalla prestazione fenomenale di Nemanja Bjelica, sempre più leader indiscusso dei vice-campioni del mondo: 24 punti, con 8/16 al tiro, 10 rimbalzi e 4 assist per il nuovo arrivato tra i Timberwolves. Sono d’aiuto i 14 di Nemanja Nedovic e i 12 di Milos Teodosic, con 5 rimbalzi e 4 assist, mentre per la Spagna non bastano i 16, con 5 rimbalzi e 4 stoppate annessi, di Pau Gasol, unico tra gli sconfitti a giocare meglio nel finale rispetto a quanto mostrato nello scatenato inizio. La Serbia, ora, non può più nascondersi e si candida di diritto a favorita per la vittoria finale.
Soffrono Francia e Croazia, due tra le altre due migliori compagini di questa manifestazione continentale. Se i croati, però, hanno l’attenuante di aver superato la Slovenia (80-73 il finale), con 20 punti di Krunoslav Simon, i galletti rischiano grossissimo contro la non imprescindibile Finlandia. Nella vittoria per 97-87 in overtime contro gli scandinavi brillano i 23 punti di Tony Parker, mentre non bastano i 21 di Jamar Wilson. Nel girone A vincono anche Israele 76-73 contro la Russia, con 21 punti e 9 rimbalzi di Omri Casspi, e la Polonia per 68-64 sulla Bosnia Erzegovina. Detto del girone B, nel C, oltre alla Croazia, vince a sorpresa l’Olanda per 73-72 contro la Georgia e, come prevedibile, la Grecia, 85-65 contro la Macedonia. Soffre moltissimo anche la Lituania per aver ragione dell’Ucraina 69-68, soprattutto grazie alla doppia-doppia da 19+11 di Jonas Valanciunas, mentre non hanno difficoltà Repubblica Ceca (80-57 all’Estonia) e Lettonia (78-67 al Belgio) nell’aggiudicarsi la prima vittoria in questo Europeo.