Gli Europei 2015 sono pronti a prendere il via con la prima fase suddivisa, in modo molto originale, in quattro città situate in altrettante nazioni, mentre la fase finale si giocherà tutta in Francia, a Lille; il terzo raggruppamento prenderà vita a Zagabria, con la Croazia padrona di casa pronta a fare faville in una manifestazione in cui può seriamente coltivare sogni di gloria. Alle sue spalle si muovono Grecia, una mina vagante sempre pronta a esplodere, e Slovenia, che tanto bene ha fatto, sconfitta con la Serbia a parte, nel percorso di avvicinamento alla competizione continentale.
Non altrettanto esaltante il resto del girone, con la Georgia che molto probabilmente avrà ragione della scarsa resistenza che possono opporre Macedonia e Olanda. Percorso in discesa, dunque, per tre tra le migliori squadre del torneo, le quali avranno tutto il tempo di rodarsi verso la fase finale.
Prepotenza slava: Croazia e Slovenia sugli scudi
Il quarto posto di due anni fa, per ironia della sorte proprio in Slovenia, non è che l’inizio. La nazionale croata è giovane, di talento e quanto mai competitiva, oltre che pronta a stupire già a partire dal girone casalingo. E non potrebbe essere altrimenti con un roster che comprende Bojan Bogdanovic, protagonista di una stagione d’ambientamento comunque positiva ai Nets, Dario Saric, classe ’95 eletto MVP del mese di novembre in Eurolega con la maglia dell’Efes, già promesso sposo dei Sixers in NBA (anche se non volerà oltreoceano nemmeno nella prossima stagione), ed il gioiello Mario Hezonja, quinta scelta assoluta dei Magic nello scorso Draft ed autore di una Summer League invidiabile, in cui ha fatto sognare i tifosi di Orlando. Non solo, perché c’è un Ante Tomic in attesa di riscatto dopo una stagione non all’altezza con il Barcellona. Mancherà il nuovo acquisto dell’Olimpia Milano, Oliver Lafayette, mentre sarà presente l’altro volto nuovo dei meneghini, Krunoslav Simon. Sicuramente la Croazia è la squadra che ha sorpreso di più nel percorso di avvicinamento a questo Europeo, dato che arriva all’appuntamento con ben nove successi consecutivi in tasca. La Slovenia, allo stesso modo, non ha deluso nell’ultimo periodo, anzi ha collezionato una bella e importante vittoria all’Adecco Cup, superando l’Italia, arrendendosi soltanto nell’ultimo test 95-88 contro la favorita di questi Europei, la Serbia. Due anni fa, tra le mura amiche, gli sloveni, grazie ad un Goran Dragic onnipotente, ottennero un fenomenale quinto posto, loro miglior risultato di sempre dopo il quarto raggiunto in Polonia nel 2009. Dopo una stagione non all’altezza delle sue qualità, Dragic ha deciso di chiamarsi fuori per preparare al meglio la prima, intera regular season negli Heat. Nonostante tutto, comunque, la Slovenia è stata in grado di portare la Serbia in overtime, guidata dai 19 punti di Jaka Blazic, e ha trovato ottime prestazioni sin qui da Zoran Dragic, il quale tornerà in Europa al Khimki dopo una sfortunata esperienza NBA, e Klemen Prepelic. Sotto canestro si punta su Alen Omic, che ha giocato due Summer League consecutive tra Nets e Nuggets, e ha appena firmato un biennale con Gran Canaria. Il gruppo c’è, resta da verificare chi ne prenderà le redini e si farà leader di squadra.
Grecia per il riscatto, Georgia per fare la storia
L’undicesimo posto di due anni fa in Slovenia ed il nono dello scorso anno nel Mondiale spagnolo non possono che essere ferite ancora aperte nell’animo greco. Per questo gli ellenici si presentano con un roster che pare un mix perfetto di tradizione e innovazione, nuovi talenti e vecchie guardie, pronta a tornare nei posti di vertice che più le competono. Guida la selezione degli antichi eroi il capitano Vassilis Spanoulis, andato ad un passo dal suo quarto successo in carriera in Eurolega con la maglia dell’Olympiakos, affiancato, tanto nel club di appartenenza quanto in nazionale, da Georgios Printezis, protagonista con 14 punti del successo di ieri contro la solida Lituania nell’Acropolis Tournament. Dalla panchina si muoveranno invece Nikolaos Zisis, Kostas Kaimakoglu e Ioannis Bourosis, pronti ad aiutare la gioventù terribile guidata dal Greek Freek, Giannis Antetokounmpo. Protagonista ormai assodato delle vicende NBA nei suoi Bucks, il classe ’94 è considerato da tutti una tra le possibili e probabili future stelle oltreoceano, grazie alle sue straordinarie potenzialità fisiche e tecniche. Se Kostas Papanikolaou è pronto alla stagione del riscatto nei Nuggets, dopo un anno da rookie ai Rockets con poco spazio sul parquet, e Kostas Koufos è ormai un veterano in NBA, tornerà in Europa, nel suo Panathinaikos, Nick Calathes, il quale, nel frattempo, è pronto a guidare la Grecia dalla cabina di regia. Un roster quanto mai completo e di livello, pronto al riscatto. Chi potrebbe, invece, regalarsi una prima volta tra le grandi protagoniste del basket europeo è la Georgia. Capitata in un girone assai abbordabile, è guidata, in termini di peso ed esperienza, da Zaza Pachulia, nuovo centro dei Mavs ed ovviamente capitano in nazionale. Oltreoceano ha deluso, Tornike Shengelia, ma è pronto a tornare in Europa nel Laboral Kutxa, facendo, però, prima un pensierino al quarto posto in questo girone C, per cercare di donare un sogno quanto mai auspicato alla propria nazione.
Macedonia e Olanda alla ricerca di un miracolo
Dopo il nono posto all’Europeo del 2009 ed il fenomenale quanto incredibile quarto gradino raggiunto nel 2011, la disfatta è tragicamente arrivata con il 21° posto di due anni fa in Slovenia. Da allora Pero Antic, due titoli continentali vinti con l’Olympiakos ed appena tornato in Europa, nel Fenerbahce, dopo l’esperienza NBA con gli Hawks, ha abbandonato la nazionale, e la Macedonia dovrà fare a meno anche di Bo McCalebb, senza dubbio leader e trascinatore dei migliori successi della compagine slava. Poca, pochissima qualità rimasta dunque, non fosse per il capitano di mille battaglie Vlado Ilievski, che l’anno prossimo giocherà nel nostro campionato all’Orlandina. La sconfitta di 34 punti in amichevole contro la Spagna, che nel 2011 negò alla Macedonia la finale continentale, è sintomo che, ormai, per questa nazionale i tempi migliori sono passati. Al contrario, chi ha ritrovato la gioia di poter partecipare all’Europeo dopo 25 anni è l’Olanda, che ha sorpreso tutti superando il Montenegro nella corsa ad un posto per la manifestazione continentale. La convincente prestazione di ieri contro la Turchia, che ha portato a casa il match 95-94, con 25 punti di Charlon Kloof e 22 di Worthy de Jong, ha ridimensionato, in positivo, un percorso di avvicinamento quanto mai complesso e ricco di delusioni. L’Olanda non ha niente da perdere e spesso l’essere senza pensieri e l’aver già raggiunto un risultato storico per la storia recente del basket nazionale può essere sinonimo di sorprese. Chi vivrà, vedrà.